Epatite, emergenza sommersa

19/05/2010
Un disegno realizzato al computer che evidenzia il fegato.
Un disegno realizzato al computer che evidenzia il fegato.


Quelli dell'Epatite B e C sono numeri da vera epidemia, anche se sottovalutata.
Si stima che in Italia vivano circa 2 milioni di persone con infezione cronica da virus epatitici HBV e HCV. Circa 600.000 sarebbero i portatori del virus dell'epatite B e 1.600.000 quelli del virus dell'epatite C. La maggior parte di queste persone non sa di aver contratto l'infezione, dal momento che le epatiti virali croniche rimangono spesso silenti per lunghi anni.

Tuttavia, una parte dei portatori manifesta la malattia sotto forma di cirrosi epatica - "230.000 sono i casi in Italia nell'infezione da HCV e 100.000 nella HBV" - ha detto Alfonso Mele, Direttore del Reparto di Epidemiologia Clinica e Linee Guida, dell'Istituto Superiore di Sanità - scompenso e tumore del fegato, che si traducono in circa 10.000 decessi ogni anno.
 
Una profonda analisi del problema è stata realizzata nel Documento di Indirizzo "Epatiti: un'emergenza sommersa", nato dalla collaborazione tra tutte le organizzazioni promotrici del Convegno, con l'obiettivo di suscitare nella popolazione, nella classe medica e nell'Autorità sanitaria la coscienza di un problema generalmente trascurato.

Pazienti e medici hanno  quindi lanciato un appello.Le richieste sono essenzialmente: il riconoscimento delle epatiti da virus HBV (epatite B) e HCV (epatite C) come problema di salute pubblica e il loro inserimento nei progetti previsti dal Piano Nazionale della Prevenzione e nei programmi del CCM (Centro di Controllo delle Malattie) del Ministero della Salute.

Stanziamento, quindi, di risorse mirate a rafforzare le attività di prevenzione, come vigilanza sulle strutture che praticano piercing e tatuaggi, offerta di vaccinazione anti-epatite B agli immigrati provenienti da Paesi a rischio (Est europeo, Russia, Cina, bacino Sud Mediterraneo), ai conviventi di portatori del virus B, a tossicodipendenti e detenuti; promozione della diagnosi precoce nelle persone a rischio di essere state infettate; creazione di registri di notifica sulle nuove diagnosi e la mortalità da epatiti virali croniche; incentivazione alla ricerca e alla formazione continua indipendenti; sostegno alle associazioni di volontariato che aiutano pazienti e familiari.

Emilia Patruno
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