18/03/2011
Una tazzina al giorno riduce il rischio di ictus del 25%. È uno dei benefici del caffè secondo una ricerca di Susanna Larsson del National Institute of Environmental Medicina del Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia. I ricercatori hanno seguito per oltre dieci anni la dieta e lo stile di vita di quasi 35mila donne, di età compresa tra i 49 e gli 83 anni, rilevando che le signore che bevono una tazzina di caffé inglese al giorno (il caffé lungo, non il nostro espresso) hanno un rischio di ictus più basso dal 22 al 25% rispetto alle donne che ne bevono quantità inferiori. Il caffé, infatti, contiene antiossidanti, riduce l’infiammazione e migliora la sensibilità all’insulina. Lo conferma anche la dottoressa Simona Marcheselli, responsabile di Humanitas: «Quello che fa bene è il caffé, non la caffeina in generale: l’effetto protettivo infatti non si evidenzia anche per le altre bevande contenenti caffeina. I motivi, infatti, sono legati all’effetto di sensibilizzazione all’insulina (ormone che abbassa i livelli di glucosio nel sangue riducendo il rischio di diabete, uno dei fattori di rischio per ischemia cerebrale), all’effetto antinfiammatorio (si è osservato che l’ictus è correlato a una alterazione dei parametri infiammatori) e al fatto che contiene fenoli (che sono antiossidanti con effetto protettivo dell'endotelio)».
La ricerca si riferisce a una tazzina al giorno di caffé inglese che corrisponde a una o due del nostro caffé italiano. Berne di più non significa moltiplicarne i benefici: «Lo studio ha preso in considerazione fino a cinque tazzine al giorno dimostrando che i benefici rimangono gli stessi di una-due tazzine, quindi non aumentano abbondando con le quantità».
Eleonora Della Ratta