I mille benefici dei carciofi

Gustosi in mille modi in cucina e pieni di virtù positivo per combattere il colesterolo e aiutare il fegato. I mille benefici del carciofo.

24/03/2012
(foto del servizio: Thinckstock).
(foto del servizio: Thinckstock).

I mesi invernali e quelli primaverili (fino ad aprile) sono il periodo ideale per il consumo dei carciofi, saporiti ortaggi di cui si consumano i capolini (cioè i fiori immaturi) e che sono ritenuti molto salutari.


     In realtà sono le parti che non vengono comunemente mangiate (le foglie) a offrire i maggiori benefici, ma per fortuna anche i nostri capolini possiedono in forma blanda proprietà simili: sono cioè stimolanti della bile, depurativi del sangue e leggermente diuretici. Inoltre, grazie alle proprietà energetiche e stimolanti, sono utili in caso di forte stanchezza, tipica di quando si lavora troppo! Però i carciofi hanno anche la capacità di ridurre la produzione di latte materno, di conseguenza le donne che allattano non possono mangiarli. 

     I carciofi regalano un bel po' di fibre idrosolubili, che nutrono la flora intestinale e aiutano a ridurre il colesterolo cattivo. Sono poi una buona fonte di tanti minerali utili per il nostro benessere, tra cui il ferro, il magnesio, il calcio e il fosforo. Contengono le vitamine A e C e altre sostanze interessanti come la cinarina (che protegge il fegato e combatte il colesterolo), l'inulina (uno zucchero che non viene assorbito dall'organismo ed è in grado di ridurre i trigliceridi). 

     Fin dall'antichità questi bocci floreali allietano le tavole mediterranee, quindi anche quelle dello Stivale, che è oggi tra i primi produttori mondiali e vanta numerose varietà, come lo Spinoso Sardo, il Violetto di Toscana e di Catania e il Romanesco. I loro utilizzi in cucina sono davvero svariati. Va detto che l'ortaggio crudo è più digeribile, quindi via libera a insalate e pinzimoni. Ma anche cotto non è certo da trascurare. 

     Cuocetelo al vapore o in umido, aggiungetelo al risotto, aromatizzatelo con la mentuccia come fanno i romani, mescolatelo alle frittate o alle torte salate (come la squisita pasqualina ligure). Potete cucinarlo intero e ripieno (al forno o in umido), oppure dopo la cottura al vapore passarlo al mixer e unirlo a un po' di besciamella: avrete così un ottimo condimento per la pasta, il riso o le lasagne. 

     L'importante è non conservare a lungo il carciofo dopo la cottura perché è piuttosto deperibile. Per migliori risultati in cucina scegliete esemplari ben chiusi, scartate le foglie esterne più dure (cioè le brattee) e la peluria interna. Le prime possono essere mangiate crude: dopo averle lavate, consumate la parte basale chiara, croccante e saporita.

Giuliana Lomazzi
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