23/01/2012
L'inverno è la stagione della catalogna, una cicoria che troviamo in vendita principalmente in due tipi: con foglie verdi, lunghe, strette e frastagliate; oppure con foglie larghe e chiare e con germogli particolarmente saporiti da mangiare crudi (puntarelle). Detta anche cicoria asparago, in genere la catalogna viene consumata cotta, all'agro o ripassata in padella, ma può anche essere gustata cruda in insalata o, come nel caso delle puntarelle, con un condimento a base di acciughe, olio e aceto.
Nel nostro Paese due catalogne si sono meritate l'appellativo di “prodotto agroalimentare tradizionale”: la cicoria catalogna frastagliata di Gaeta e la cicoria catalogna gigante di Chioggia.
Come sappiamo, la caratteristica principale di questa verdura è il gusto amarognolo, dovuto a una sostanza tonica e digestiva che viene anche impiegata nella preparazione di liquori e aperitivi. La catalogna non incontra il favore di tutti proprio per questo sapore amaro, che però rappresenta un grande punto di forza.
Lo dimostra tra l'altro uno studio del 2010 che i ricercatori dell'università di Pisa hanno condotto su longevi calabresi. Dai risultati ottenuti, pare proprio che l'apprezzamento per gli ortaggi con questo gusto sia un elemento utile verso la longevità. Spiegano i ricercatori che una particolare variante di un recettore nervoso del gusto dell’amaro si trova, per l'appunto, con maggiore facilità nelle persone che vivono più a lungo. Tra l'altro il sapore amaro è in grado di attivare le funzioni metaboliche, regolare l’appetito e favorire la digestione.
Non è un caso che i vecchioni di Okinawa, paradiso tropicale del Giappone meridionale, utilizzino tanti ortaggi amari nella loro dieta. E anche noi occidentali ne abbiamo a disposizione un bel po': pensiamo per esempio al tarassaco, tipica insalata primaverile, dalle proprietà depurative e diuretiche; alla scorzonera e alla scorzobianca, radici invernali depurative e alleate delle vie respiratorie; ai carciofi, utili per fegato e intestino.
Ma torniamo alla catalogna. Oltre a essere digestiva è infatti depurativa e diuretica; già il medico greco Galeno (129-216) la definiva “amica del fegato e non contraria allo stomaco”. Infine ricordiamo che la catalogna contiene calcio, fosforo e vitamina A. Per cambiare, provatela anche nelle minestre, magari con carote o patate dolci, per attenuarne il gusto amarognolo.
Giuliana Lomazzi