12/05/2011
Sì, è vero, parliamo tanto di km 0 ma poi capita di cadere nella trappola dei frutti esotici. Ma qui non si tratta di togliersi sfizi quanto piuttosto di accogliere alla propria tavola, ogni tanto, degli alimenti gustosi e interessanti: in particolare l'avocado, di cui esistono coltivazioni perfino in Sicilia, e la papaia.
Il primo contiene dal 10 al 30% di grassi, prevalentemente monoinsaturi come quelli dell'olio di oliva. Proprio a questi deve il suo gusto cremoso e gradevole. Ottimo in insalata, nelle zuppe, nelle salse e nei dolci, l'avocado può costituire anche uno spuntino sano: infatti è nutriente e saziante, ricco di vitamine e minerali (tra cui potassio, calcio e ferro). Contiene poi fibre e pochi zuccheri. È un frutto amico del sistema nervoso, nemico delle infezioni intestinali e del colesterolo.
Per gustarlo al meglio occorre scegliere esemplari maturi, riconoscibili perché al tatto risultano morbidissimi e perché la buccia è scura. Dopo averlo sbucciato spruzzatelo con succo di limone, perché annerisce subito. E non scartate la buccia: passata sulla pelle, la rende morbida ed elastica.
Interessante anche il profilo della papaia, un vero e proprio alleato dello stomaco. Infatti contiene un enzima che facilita la digestione delle proteine ed è anche in grado di calmare i bruciori di stomaco. Ma non solo di stomaco si occupa questo frutto, capace di disintossicare e sfiammare l'organismo – è infatti ricco di antiossidanti.
La papaia è anche versatile in cucina. Buona per colazione, con una spruzzata di limone o frullata; buona anche a fine pasto, perché come detto favorisce la digestione. Il frutto acerbo, con la buccia giallo-verde (negli esemplari maturi la scorza è aranciata) è invece gustoso in insalata. I neri semi interni sono commestibili ma sono piuttosto piccanti e solitamente vengono scartati. La buccia può essere spalmata sulla pelle, proprio come abbiamo visto per l'avocado. Da scartare invece assolutamente foglie e steli, se vi capitasse di trovarli.
Giuliana Lomazzi