Francesco d'Assisi, viaggio nella pace

La "città benedetta" celebra la festa del patrono d'Italia con un programma fitto di eventi. E accoglie pellegrini e turisti con un'atmosfera di fede e di pace.

03/10/2012

La festa di san Francesco, patrono d'Italia sarà celebrata ad Assisi con due giornate dense di eventi, il 3 e il 4 ottobre, a cui partecipano le autorità civili e religiose. Saranno due giornate speciali, ma non uniche, perché andare nella “città benedetta” riempie il cuore di pace in ogni momento. Visitarla è semplice, da un capo all'altro del centro cittadino, chiuso al traffico, si impiega poco, mezza giornata può bastare. Invece  per raggiungere le basiliche  di Santa Maria degli Angeli, la chiesa di San Damiano e di Rivotorto e l'Eremo dei carceri occorre spostarsi  in automobile o in autobus, oppure avere abbastanza tempo per percorrere il tragitto a piedi.

La strada mattonata, lastricata con mattoni che portano il nome di chi li ha donati, unisce in un unico itinerario di pellegrinaggio  i luoghi più importanti della devozione al Santo, le due basiliche  di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli. Su un tracciato di probabile origine romana, questa strada  collegava già nel Medioevo  la città con la piccola cappella della Porziuncola, posta ai piedi della collina. Qui san Francesco morì, la sera del 3 ottobre 1226. La chiesetta allora era circondata dai boschi. Rimasta per  molto tempo in abbandono, fu restaurata da Francesco. La basilica sorse intorno alla cappella nella seconda metà del 1500, per proteggerla e per accogliere la folla di pellegrini. Qui c'è il roseto senza spine e la statua di Francesco con le tortorelle.

La chiesa di San Rufino
La chiesa di San Rufino

L'itinerario nel centro di Assisi parte dalla chiesa di  san Rufino, la più importante all'epoca di Francesco, dedicata al patrono.  La facciata è ricca di simboli della fede. All'interno c'è il fonte battesimale dove furono  battezzati Francesco, Chiara e, forse, l'imperatore Federico II di Svevia.  Accanto c'è la casa della  nobile Chiara. Era questo infatti il centro della vita politica e religiosa nel  XII e XIII secolo e forse in questa piazza  il giovane Francesco, davanti al vescovo,  si spogliò di tutti i suoi beni per vivere in povertà.

La porta della casa natale  di san Francesco.
La porta della casa natale di san Francesco.

La tappa successiva è la basilica di Santa Chiara, che custodisce il crocifisso  di san Damiano, che parlò a san Francesco. Edificata  nel 1257, la basilica contiene alcune reliquie di Chiara: i suoi capelli, la tonaca e il mantello, un camice ricamato da lei. Proseguendo il cammino si arriva alla Chiesa Nuova, legata alla giovinezza di Francesco  e sorta nel luogo della sua casa natale. All'interno, una porta conduce nella zona dove sorgeva il negozio del padre, il ricco mercante di stoffe  Bernardone e, in un angolo, si vede il sottoscala dove Francesco fu rinchiuso dal genitore, che voleva dissuaderlo dalla sua  scelta di povertà.

Piazza del Comune e Tempio di Minerva.
Piazza del Comune e Tempio di Minerva.

Proseguendo verso il centro si giunge nella piazza del Comune,  con il palazzo dei Priori,  il palazzo del Monte Frumentario e i resti del tempio di Minerva, che fanno da facciata alla  chiesa di Santa Maria Sopra Minerva, edificata nel 1539 e poi rimaneggiata in stile barocco nel XVII secolo. Le colonne con i capitelli corinzi di epoca romana sono rimasti intatti nei secoli, in piedi anche dopo il terremoto del 1997.

La Basilica Inferiore  e Superiore
La Basilica Inferiore e Superiore

Morto Francesco, il papa lo dichiarò santo solo due anni dopo, nel 1228 e decise di costruire di costruire per lui una basilica:  quella Inferiore, terminata già nel1230, custodisce la tomba del Santo e  dei  primi frati; nella Superiore, consacrata nel 1253, si ammira  l'importante  ciclo pittorico di Giotto. E' bene avere tempo, è un'opera che incanta. Il visitatore ha la sensazione di entrare in dialogo con san Francesco e di vederlo nei momenti più importanti della sua la vita  e di percepire la ricchezza del suo messaggio.

I due ingressi
I due ingressi

Lungo la strada che va verso le basiliche vale la pena fermarsi per osservare i particolari degli edifici, che  raccontano  la vita nel Medioevo. Per  esempio i ganci che si trovano accanto alle finestre, che servivano per poggiare un bastone  dove si infilavano i drappi,  tende messe all'esterno, per proteggere le case dal sole.  O le porte d'ingresso, una grande e una più piccola, rialzata ad altezza della staffa, per far entrare  il cavaliere senza fargli toccare lo sporco del suolo stradale. 



Per informazioni relative alle celebrazioni  consultare il sito  www.comune.assisi.pg.it



Per le informazioni turistiche, il sito: www.regioneumbria.eu

Rosanna Precchia
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Postato da Bianchetti Andreino il 03/10/2012 17:29

Oggi come oggi che nel mondo c'è un immenso bisogno di spiritualità, gli esempi di Assisi: Francesco e Chiara sarebbero ottimi maestri e guide da imitare. Ma chi arriva in quella cittadina medievale, è più attirato da ciò che vede, più da ciò che potrebbe ascoltare con il cuore. Chi cammina o attraversa quelle contrade è più immerso culturalmente che religiosamente. C'è più studio che meditrazione, più spettacolo, più cornice, più fantasticherie, che coscienza. E' il rischio della moltitudine, della folla che vive prevalentemente di desideri, di passioni che di voglia di cambiare dentro.

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