Postignano, il borgo rinato

Il castello e l'abitato che lo circonda, a pochi chilometri da Spoleto, in un contesto incantevole, hanno inaugurato una seconda vita grazie a un attento progetto di restauro.

04/07/2011
Un veduta del borgo di Postignano.
Un veduta del borgo di Postignano.

   Uno dei più grandi patrimoni di cui dispone il nostro Paese è quello dei borghi, piccoli e bellissimi centri, nati attorno a una piazza o a una chiesa, spesso circondati da un paesaggio che mozza il fiato. Imbattersi in uno di essi, e scoprirli abbandonati o fatiscenti, dà una stretta al cuore. Viceversa, quando tornano alla vita e rifioriscono in tutto il loro grazioso splendore, ci guadagna l'Italia intera, perché diventa ancora più suggestiva e interessante.

   Va dunque salutato con grande gioia il restauro che ha coinvolto il Castello di Postignano e il borgo che gli sta attorno. Siamo nel cuore della Val Nerina, a pochi chilometri da Spoleto. Il borgo sorge in pendio, lungo il fiulme Argentina e all'ombra dei Monti Sibillini, sulla strada che collega Spoleto a Foligno, Norcia e Assisi. Immerso in un ambiente naturale unico, il castello fu originariamente della famiglia Trinci di Foligno e conteso a lungo tra Foligno e Spoleto, alla quale nel 1429 fornì uomini e mezzi per la guerra contro i ghibellini. Le origini del borgo duecentesco risalgano addirittura al IX secolo. Il lavoro di recupero, iniziato nel 2007, ha ridato vita all'intero borgo. Il visitatore troverà 60 case restaurate nel rispetto dell'impianto medievale e delle architetture, una ventina di botteghe, un albergo, un ristorante, una spa con piscina, una sala conferenze, l'antica chiesa e "Le stanze della memoria", il museo multimediale e centro di documentazione che ricostruisce la storia della comunità di Postignano.

Uno dei ritratti di Postignano di Norman Carver.
Uno dei ritratti di Postignano di Norman Carver.

   Il territorio, qui, invita a una spontanea spiritualità, come testimoniano le biografie di tanti santi nati nell'area, da San Francesco a San benedetto. Altrettanto vivace una "mitologia" radicata nella cultura popolare, soprattutto danze di fate e leggende sul vicino Lago di Pilato - uno dei rarissimi laghi ghiacciati dell'Appennino. Il borgo visse in prosperità fino agli anni Sessanta, quando l'emigrazione lo lasciò in uno stato di abbandono che intaccò le preziose architetture medievali. Oggi Postignano rinasce e si presenta a tutti gli amanti del bello.

   L'obiettivo è di utilizzare gli spazi del castello per organizzare eventi culturali. Il primo avrà luogo proprio nei prossimi giorni: una mostra con le foto che che l'architetto-fotografo Norman Carver dedicò al borgo alla fine degli anni Sessanta. Facevano parte del progetto Italian hilltowns, dedicato ai borghi collinari del nostro Paese. In copertina, l'artista volle proprio una foto di Postignano. La mostra, che propone anche immagini inedite del borgo,  resterà aperta dal 15 luglio al 30 settembre (su prenotazione: tel. 335/79.02.379).

Info, anche per il soggiorno:tel. 081/76.41.702/76.44.128,  www.castellodipostignano.com

Paolo Perazzolo
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