Cinquant’anni, ma non si vedono. Don Mario Foradini, il 13 giugno 2010, ha festeggiato il mezzo secolo di Messa con la sua gente, nella chiesa di San Secondo a Torino. Cinquant’anni passati a “mitragliare” la coscienza dei fedeli che gremiscono la chiesa nelle Messe della domenica. Con commenti e analisi sul Vangelo che, con il tempo, sono diventati una vera e propria catechesi per adulti. Don Mario parte sempre alto, ma poi scende a toccare la vita quotidiana della gente predicando il bene e la solidarietà, l’attenzione per gli ultimi e la necessità di curare l’educazione dei figli, l’amore fra le mura domestiche e la pazienza. Quella pazienza del bene che ha imparato e ora trasferisce dai suoi maestri di vita, quelli che ogni tanto invoca come “i profeti dei tempi moderni”: Enzo Bianchi, il priore di Bose le cui riflessioni su La Stampa sono un riferimento prezioso, Frère Roger, fondatore della Comunità di Taizé, ma anche don Luigi Ciotti, con il suo impegno per gli ultimi, il cardinal Pellegrino, con i sempre attuali insegnamenti e don Gasparino, da poco scomparso, esempio di preghiera viva a Cuneo. E’ stata una festa sobria, quella che hanno organizzato i parrocchiani per don Mario, ma l’abbraccio è stato sentito, vero, commovente. Proprio di quelli che piacciono al “don”.