Tissi (Sassari) - SARDEGNA

L'amore dolce di una mamma speciale

06 ottobre 2011 Domenica Nuvoli

Cara Famiglia, ritirare la vostra rivista in parrocchia e far durare la lettura per una intera settimana è diventata più che una consuetudine imposta dalle circostanze (fino ad un anno fa lo facevo per mia zia) una piacevole abitudine che continua ancora oggi: trovo nella rivista notevoli spunti di riflessione e pareri autorevoli fuori dal coro. Oggi vi chiedo di dare voce ai miei pensieri perché il dolore ancora vivo e il vuoto che ha lasciato dietro di sé mi spingono al ricordo di una persona cara che il 25 ottobre di un anno fa è stata certamente accolta tra le braccia del suo Signore. La parola “accoglienza” ormai svuotata del suo significato reale e profondo, racchiude in sé i quasi 80 anni di esistenza terrena di una persona che si chiamava Domenica Nuvoli. Per quanto sia difficile caratterizzare un individuo credo che non si possano tacere i due aspetti fondamentali che hanno caratterizzato la sua esistenza: l’amore per Dio e quello per il prossimo. Profondamente credente, riusciva a dare corpo e visibilità alla sua fede attraverso non la semplice accettazione ma la totale accoglienza degli avvenimenti che costellavano la sua vita, trasformandoli in gesti concreti di amore verso il prossimo e verso Dio. Ha accolto la necessità di lavorare per mantenersi sia come possibilità di realizzazione personale che come momento di scambio umano e sociale ascoltando e consigliando, per oltre 35 anni, le clienti che si rivolgevano a lei come amica e confidente oltre che come sarta. Ha accolto la vita di un piccolo paese di provincia dando risalto all’amicizia coltivata attraverso la preghiera comune e gli incontri spirituali della comunità terziaria francescana anziché favorire la chiacchiera e il pettegolezzo. Amava tenersi informata e coltivare la lettura: Famiglia Cristiana è stato da sempre il suo settimanale preferito nel quale leggeva persino gli annunci di lavoro e dei concorsi per tenere aggiornati i nipoti. Ha accolto il fatto di non essersi sposata entrando naturalmente a far parte della nostra famiglia, che oggi verrebbe definita allargata, e pur essendo da un punto di vista legale solamente una zia si è spesa con amore nei confronti di noi nipoti che l’abbiamo sempre pensata una mamma. Ha accolto la malattia che l’ha colpita gli ultimi anni della sua vita e che l’ha accompagnata sino alla fine, come un ulteriore possibilità di crescita umana e spirituale riorganizzando la sua vita sempre alla luce di un profondo amore per la vita e per Dio: aveva creato intorno a sé un mondo di amore nel quale chiunque si sentiva accettato e compreso: le persone che la aiutavano e l’assistevano nei problemi quotidiani, le vecchie e nuove amiche, il Vescovo venuto in visita pastorale, il parroco, il ministro straordinario dell’Eucarestia che riceveva ogni primo venerdì del mese, i parenti che le facevano visita e noi nipoti che continuava ad amare oltre ogni limite. Una persona e “mamma” speciale deve quindi essere ricordata per tutto il bene fatto ma soprattutto per tutto l’amore dato, che rimarrà al di là della vita stessa. Vi ringrazio per lo spazio concessomi.

Susanna Nuvoli

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