L'ultimo saluto a nonna Carla

29 gennaio 2013
Il 7 gennaio scorso, dopo anni trascorsi a condividere con noi la quotidianità, è mancata la nostra cara Carla Maiocchi di Ceriano Laghetto (Mb), di quasi 93 anni.
Vorremmo condividere con i lettori di Famiglia Cristiana (alla quale siamo abbonati da oltre 40 anni) la commozione suscitata in noi dalla lettera scritta dalla nipote quale ultimo saluto:


Gennaio 2013
 
Te ne sei andata così, nel silenzio di una notte che, ci è parso, non avesse alba,…
tra un sospiro profondo ed un’assenza di fiato che pensavamo non ti sarebbe mancato mai. Tante volte ti abbiamo vista riprenderti in fretta dopo una malattia; nei momenti più impensati ci hai stupito con la tua energia, la tua forza, la tua voglia di lottare; spesso le tue parole, i tuoi gesti ci hanno meravigliati, scossi, talora ammutoliti, ma mai, certo, lasciati indifferenti.

Ti siamo stati vicini… ti abbiamo voluto bene… ognuno a suo modo… come abbiamo potuto e, perdonaci, come ne siamo stati capaci… persino in questi giorni, nei quali la tua sofferenza si è fatta ancora più profonda, ancora più nostra.

Ti abbiamo cercato, accarezzato, parlato, e pure sorriso, sperando almeno un poco che ciò potesse bastare a lenire il dolore per quel distacco per il quale non eravamo e, forse, non saremo mai pronti.

Ma ti ricorderemo… ricorderemo il tuo sorriso furbo; l’occhiolino scherzoso; lo sguardo severo; la sorpresa che provavi per una visita inaspettata; quel tuo inarrestabile andare e venire, fare e disfare; la tenacia; il non mollare mai; il lottare per le cose in cui credevi e quei tanti sacrifici, quelle mille rinunce che rendevano così unico il tuo modo di affrontare la vita.

Ripenseremo ai biglietti d’auguri scritti in bella grafia; ai modelli di carta da sarta stesi sul tavolo della cucina; agli orli dei pantaloni così precisi, così perfetti; alla collana di finte perle per la festa; ai bigodini per le grandi occasioni; alla luce soffusa già alle prime ore della sera; al profumo delle lasagne a Natale e a quello della torta ben lievitata.
Forse non ci abitueremo alla tua assenza o forse il tuo non esserci ci aprirà nuovi orizzonti; forse anche noi troveremo pace e conforto nella preghiera, alla quale così spesso ti affidavi, e in quel cercare l’Infinito che ti ha donato il coraggio di non arrenderti e di camminare, anche quando davi l’impressione di essere ferma.
«Prega e ringrazia ul Signur ti nana, che el te üta»… (prega il Signore te piccola che Egli ti aiuterà) dicevi sempre.

Proveremo a non dimenticarlo e chissà che anche nel buio del nostro cuore, grazie a te, non spunti una nuova alba. 

                                                                                                Elisa

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