15/04/2010
Ogni tanto, in casa di riposo,
un ospite ci lascia per
sempre. È come non fosse
mai esistito, nessuno sembra
conoscerlo. Tutti gli altri
vecchietti continuano con
lo stesso accanimento ad attendere
le solite cose.
Solo i parenti, un po’ infastiditi,
un po’ vergognosi,
vengono quasi di nascosto
per un’ultima visita. «Non
era meglio ricoverarlo? Avete
fatto tutto il possibile?»,
chiedono rancorosi. «Non lo
so. Tutto il possibile per far
cosa? E voi parenti, avete fatto
tutto il possibile?».
Anche durante la vita,
quando arrivano i parenti è
raro notare sguardi di simpatia;
il più delle volte si fanno
strada dal passato vecchi rancori
e sotterranee lotte per il
potere. Il sentimento più presente,
quasi costante, è l’imbarazzo.
Non c’è molto da dire
e c’è voglia di andarsene.
Per la morte di un parente,
quasi vergognandosene, a
volte qualcuno piange. Ma è
raro: di solito bisogna solo
far presto.
La morte va rimossa prima
possibile, e tutti gli ospiti della
casa tornano, come se non
fosse accaduto niente, a occuparsi
del quotidiano: c’è la
lotta per il telecomando, la
lotta per il piccolissimo potere,
e si guadagnano i posti in
sala televisione. Nessuno
sembra ricordare chi fino a
ieri era qui con noi e ci ha lasciati;
e tutti ci immergiamo
nella visione del Grande Fratello:
quel povero ragazzo di
Massimo, così pieno di valori,
è stato ingiustamente cacciato
dalla casa.
Finalmente vecchietti e
vecchiette possono piangere
assieme ai ragazzi del Grande
Fratello, che anche loro
piangono come vitelli. Erano
anni che non si piangeva
così di gusto. Era dai tempi
in cui, in una puntata di Dynasty,
era morto in diretta il
gatto di Sue Ellen. Anche allora
che lacrime... e che sentimenti.
I sentimenti ci sono,
ma non per noi: per i personaggi
televisivi.
Viviamo il
lutto in play-back, non in diretta,
lo viviamo per le cose
che accadono in televisione,
non per quelle che accadono
nelle nostre vite.
Quelle della televisione sono
le sole cose che esistono
veramente, le sole cose importanti.
La televisiùn la ga
na forsa da leòn.
Annibale Bertollo
Cittadella (Pd)