19/05/2011
(questo articolo fa parte del numero di maggio - giugno 2011 di Famiglia Oggi). E' possibile abbonarsi al bimestrale cliccando qui.
Muovendo da una simpatica ed efficace metafora,
quella del “gatto morto” a cui non può essere attribuito
alcun prezzo, si tenta di costruire un confronto tra
il volontariato e l’economia, soprattutto osservando
come può articolarsi il ruolo del volontariato all’interno
di una società che si fonda, solo in apparenza, sul
mercato e sulla logica politico-istituzionale dello Stato.
La comprensione dell’economia, non solo nel suo
essere “luogo di scambio” di beni e servizi dietro un
compenso, ma anche nel suo porsi come “insieme di
relazioni umanizzanti”, si rivela la chiave di volta per
favorire un possibile raccordo con l’azione volontaria.
Riccardo Moro