A novembre Stati Generali sulla famiglia

Il forum nazionale si svolgerà a Milano dall'8 al 10 novembre prossimi.

17/05/2010
Il Sottosegretario Carlo Giovanardi (foto Ansa).
Il Sottosegretario Carlo Giovanardi (foto Ansa).

E' stato presentata venerdì 14 maggio dal Sottosegretariato alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla Politiche familiari la Conferenza nazionale sulla famiglia che si terrà dall'8 al 10 novembre prossimi a Milano. L'obiettivo di questi "Stati generali", che ripropongono un'iniziativa simile del governo Prodi nel maggio 2007 rimasta però senza esiti concreti e che sarà intitolata "Famiglia: storia e futuro di tutti", è, secondo il sottosegretario Carlo Giovanardi, quello di realizzare un Piano nazionale di politiche per la famiglia: «Serve una risposta ai drammatici problemi della denatalità e dell’invecchiamento»,  ha detto l'esponente del governo. Scelto anche il logo: il simbolo dell'infinito.

Secondo le intenzioni del governo la Conferenza vedrà coinvolte le forze sociali, economiche, politiche e culturali del Paese per formulare «un Piano nazionale di politiche per la famiglia che tenga conto dei rapidi mutamenti della società odierna». I lavori della Conferenza avranno almeno 10 gruppi di lavoro sui temi dei diritti sociali e inclusione, accoglienza della vita e servizi consultori, reddito e trattamento fiscale, lavoro, ruolo educativo della famiglia, immigrazione, affido e adozione, servizi per la prima infanzia, disabilità, anziani e servizi ed infine media e nuove tecnologie.

«Già il titolo della conferenza spiega tutto», ha spiegato Giovanardi, «la famiglia ha garantito al nostro Paese nel tempo la coesione sociale. Oggi però c’è la necessità che la famiglia, questo patrimonio sociale, venga proiettato in avanti per dare una risposta ai drammatici problemi della denatalità, dell’invecchiamento della popolazione e dell’integrazione». E ha proseguito: «L’integrazione è possibile solo se ci saranno ancora gli italiani e quel quindi tessuto sociale nel quale gli extracomunitari potranno riconoscersi. Tutto questo potrà accadere solo se rendiamo più forte e coesa la famiglia italiana».

"Cittadinanza sociale della famiglia, necessità di politiche esplicite e dirette sul nucleo familiare, equità sociale verso le famiglie, sussidiarietà e solidarietà, welfare familiare sostenibile e abilitante, alleanze locali per la famiglia": questi saranno i punti qualificanti e ispiratori delle nuove politiche familiari contenute nel documento di presentazione della Conferenza.

Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, intervenuto alla conferenza stampa, ha aggiunto che «la Conferenza nazionale sarà l’occasione per riflettere su tutti i provvedimenti da adottare e per delineare un programma di azione di governo. In quell'occasione e dal confronto tra tutte le istituzioni e le forze sia politiche che sociali sarà possibile trarre indicazioni utili per una rinnovata azione del governo a favore della famiglia».

Il documento di presentazione parla di un "Piano organico" «in grado di delineare gli obiettivi e gli strumenti di una politica familiare all’altezza di un Paese moderno e progredito. Le misure intraprese negli ultimi decenni sono state infatti frammentarie e spesso hanno avuto effetti inattesi, non sempre favorevoli alla formazione delle famiglie e alla loro qualità di vita».

Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, intervenuto alla presentazione, ha richiamato il governo ad «evitare che la Conferenza si risolva, come è stato per la precedente a Firenze, in un’inutile vetrina delle buone intenzioni. La famiglia nel nostro Paese è un capitale sociale prezioso ed insostituibile. Ma tutte le risorse vanno alimentate, protette, rinnovate, sostenute» Per questo ha chiesto, anche a nome del milione di firme consegnate nel 2008, «che la famiglia sia considerata come il motore del sistema Italia, che le risorse per le famiglie siano annotate, nel bilancio dello Stato, come investimenti per il futuro, e non come costi improduttivi». E ha concluso: «Questo significa in primo luogo garantire finalmente l’equità fiscale a misura di famiglia, individuando nel riconoscimento del carico familiare uno dei criteri essenziali della riforma del sistema fiscale e del federalismo fiscale prossimo futuro».

Stefano Stimamiglio
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