"Alza la mano", 5 priorità nell'educazione

Un sondaggio dell’Ocse aperto a educatori e genitori a livello mondiale dà qualche interessante indicazione sui fattori educativi a cui dare precedenza.

03/12/2010

All'interno dell'iniziativa "Alza la mano", l'Ocse ha promosso dal 15 settembre al 15 ottobre una sorta di sondaggio globale per pensare insieme le linee guida che dovrebbero avere nei prossimi anni la priorità nell'educazione.
L'Ocse aveva suggerito un elenco di una cinquantina di idee, e in poco tempo altre 300 idee si sono spontaneamente aggiunte, in una sorta di tavola rotonda globale.
In un mese, 27mila insegnanti, genitori e operatori, provenienti da più di 90 Paesi, si sono espressi con il loro voto attraverso Internet, Facebook, cellulari etc. sui temi prioritari.

Ecco le cinque linee guida scelte, dotate dunque di una sorta di "consenso globale":
 
-   Insegnare a pensare, non a…. ingurgitare.
-   Tenere all'educazione come a un bene pubblico e ad una responsabilità pubblica.
-   Concentrarsi sulla creazione di amore per la conoscenza a lungo termine e dell'abilità
    a pensare criticamente
piuttosto che sull'insegnamento di nozioni standard.
-   Assicurarsi che tutti i bambini abbiano l'opportunità di scoprire le loro abilità naturali
    e di svilupparle
conseguentemente.
-   Assicurarsi che i bambini provenienti da gruppi sociali svantaggiati o da famiglie di
    immigrati abbiano la stessa opportunità di avere un'educazione di qualità.

Va segnalato che quattro delle priorità vincenti sono stati suggerite dagli stessi partecipanti, il che mostra il fascino di questa "piazza globale delle idee".

L'Ocse intende ora diffondere i risultati attraverso i vari mezzi di comunicazione: newsletter, facebook, twitter. Inoltre farà una raccolta di pronunciamenti, video ed altri interventi che, condividendo lo spirito delle 5 priorità, saranno messi on line, consentendo di monitorare così la loro applicabilità.

Intanto per il prossimo 7 dicembre si attende la pubblicazione dei risultati della quarta edizione della cosiddetta "Indagine di Pisa", che per la prima volta non solo fornirà i dati comparativi dei vari Paesi riguardanti la preparazione scolastica dei ragazzi, ma darà anche informazioni su come nel corso degli anni le competenze scolastiche degli studenti si siano evolute per quel che riguarda la letteratura, le scienze e la matematica.
 

Harma Keen
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