Scuola e disabilità: l'allarme dell'Istat

Sono in aumento gli alunni disabili nelle scuole italiane. Si tratta di 145mila alunni pari al 3,1% del totale. Sempre poche le ore di sostegno.

05/02/2013

Gli alunni con disabilità sono in aumento nelle scuole italiane. E’ quanto rileva l'Istat nella sua indagine riferita all'anno scolastico 2011-2012 effettuata nelle scuole primarie e secondarie di I grado. Risultano 145mila gli alunni disabili (il 3,1% del totale), di cui circa 81 mila nella scuola primaria (pari al 2,9% del totale) e poco più di 63mila nella scuola secondaria di primo grado (il 3,5% del totale).

La Provincia autonoma di Bolzano ha la percentuale più alta (5,2% nella scuola primaria e 9,2% in quella secondaria), mentre la minore si registra in Basilicata (2,0% nella scuola primaria e 2,4% in quella secondaria). Nell’anno scolastico precedente erano 139mila gli alunni con disabilità (il 3,0% del totale degli alunni), di cui circa 78mila nella scuola primaria (pari al 2,8% del totale degli alunni) e poco più di 61mila nella scuola secondaria di primo grado (il 3,4% del totale). In totale, dunque, 6.000 alunni in più nell’ultimo anno.

Il 60% degli alunni affetti da disabilità è di sesso maschile, con una età media di 9,8 anni per gli alunni iscritti nella scuola primaria e di 13,6 anni per quelli che frequentano la scuola secondaria di primo grado. Per quanto riguarda la tipologia delle disabilità, i disturbi più comuni sono quelli dell’apprendimento e dell’attenzione. Circa  il 36,3% dei ragazzi nella scuola primaria e il 42,9% di quelli della scuola secondaria sono affetti da ritardo mentale. Nella scuola primaria si registrano anche disturbi dell’attenzione, del linguaggio e dell’apprendimento, che riguardano rispettivamente il 27,0%, 24,7% e il 20,1% degli alunni con disabilità. 

Una differenza territoriale segna le scuole del sud e del centro nord: mentre al sud il 31,6% degli alunni disabili della scuola primaria haalmeno tre disturbi contemporaneamente, al centro la percentuale scende al 24,4% e al nord al 22,5%. Nel 2012, l'Istat, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha voluto indagare l’integrazione nelle scuole di questi alunni con disabilità. Le informazioni sono state raccolte  da 23.222 scuole, pari all'88% degli istituti primari e secondari di primo grado oggetto dell’indagine.

Nelle scuole primarie, il 19,8% degli alunni con disabilità non è autonomo in almeno una delle attività indagate (autonomia nel mangiare, nello spostarsi e nell’andare in bagno), mentre il 7,8% non lo è in tutte e tre le attività. Nelle superiori di primo grado le percentuali sono del 14,5% e del 5,4%. Secondo i dati MIUR, gli insegnanti di sostegno sono poco più di 65mila. In entrambi gli ordini scolastici, essi svolgono attività di tipo didattico con l’80% degli alunni disabili ma c’è anche una modesta quota con cui l’insegnante di sostegno svolge prevalentemente attività di tipo assistenziale.

Ed in merito a questo, circa il 9% delle famiglie degli alunni ha fatto ricorso per ottenere un aumento delle ore di sostegno. Infine, aumenta, anche se molto lentamente, il numero di scuole primarie e secondarie di primo grado che hanno ridotto il numero di barriere architettoniche. È’ il Mezzogiorno la ripartizione geografica con la percentuale più bassa di scuole che hanno scale a norma (73,8% di scuole primarie e l’85,2% di scuole secondarie) e servizi igienici a norma (67,2% di scuole primarie e il 74,1% di scuole secondarie di primo grado); il Nord è, invece, la ripartizione con la percentuale più elevata di scuole con scale a norma (85,1% di scuole primarie e 91,9% di scuole secondarie) e con servizi igienici a norma (83,5% di scuole primarie e 87,8% di scuole secondarie). 

Alessandra Turchetti
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