Favorire la donazione degli organi

Nel week-end si è celebrata la X Giornata Nazionale di informazione e autofinanziamento dell'Aido. In Italia ancora troppo poche le donazioni.

10/10/2011

Si è svolta con successo la X Giornata Nazionale di informazione e autofinanziamento dell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule (A.I.D.O.), che ha visto i suoi volontari in oltre 1500 piazze d’Italia nelle giornata di sabato 8 e domenica 9 ottobre impegnati a sensibilizzare sull’importanza della donazione degli organi come valore sociale.

Le offerte raccolte con la vendita di una piantina saranno finalizzate a ulteriori campagne informative e alla ricerca sui trapianti. Durante la manifestazione è stato possibile sottoscrivere la dichiarazione di volontà positiva alla donazione di organi e tessuti. Il bisogno, in questo senso, è cresciuto: a fronte di un continuo aumento delle iscrizioni alle lista di attesa, il numero dei donatori si è stabilizzato intorno a 18.4 per milione di popolazione. In Italia ben 9.001 persone sono in attesa di un trapianto, mentre i trapianti previsti alla fine di quest’anno saranno 2.908, riuscendo a soddisfare circa un terzo delle richieste.

Da quasi quarant’anni, A.I.D.O. svolge un servizio continuo di sensibilizzazione e formazione, in collaborazione con le Istituzioni, con oltre 1300 Gruppi attivi in tutto il paese. Vigila affinché siano attuate nel modo migliore a livello locale le disposizioni di legge in merito all’organizzazione del prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule a fini terapeutici. Lo scorso anno, ha ricevuto dal Capo dello Stato la Medaglia della Repubblica quale premio di rappresentanza per la giornata nazionale di solidarietà che si celebra ogni anno. L’associazione ha seguito gli sviluppi delle disposizioni legislative in materia di donazioni d’organi. «Quando abbiamo iniziato a scendere nelle piazze per la nostra giornata nazionale, la legge 91/99 era operativa da un paio d’anni e stava iniziando a funzionare un sistema che ha portato benefici a livello organizzativo», spiega Vincenzo Passarelli, presidente A.I.D.O. «In un decennio abbiamo visto aumentare le donazioni e di conseguenza i trapianti. Migliore organizzazione e maggior informazione hanno condotto ad una stabilizzazione del numero dei donatori”».

Ma qualche miglioramento è ancora possibile e doveroso. «La situazione italiana è a "macchie di leopardo"», prosegue Passarelli. «Per esempio in Toscana ci sono 35 donatori per milione di abitanti, mentre in grosse regioni come la Sicilia e la Campania i donatori sono 8/9 per milione. Se la sanità migliora, aumentano sia i trapianti sia i donatori».

Ma come diventare donatori d’organo? Il principio del silenzio assenso non è ancora applicato, quindi la legge stabilisce il principio del consenso o dissenso esplicito, per cui a chiunque è data la possibilità di dichiarare validamente la propria volontà attraverso varie modalità. Tra queste, il possesso della tessera A.I.D.O. (per tutte le informazioni, www.aido.it). I donatori di organi sono persone di qualunque età che, a causa di una lesione irreversibile al cervello o di un prolungato arresto cardiaco, viene per loro accertata tramite elettrocardiogramma, per almeno 20 minuti, l’irreversibile e completa cessazione dell'attività cerebrale. Tutti gli organi sono prelevabili. In presenza di malattie infettive trasmissibili, l’idoneità dell’organo al trapianto è scrupolosamente valutata dai medici con specifici esami. In qualche caso, la malattia di uno o più organi non pregiudica la utilizzazione di altri organi o tessuti per il trapianto.

Alessandra Turchetti
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