La nanna s'impara dalla mamma

Sarebbe un gene di origine materna il vero responsabile del corretto equilibrio delle fasi del sonno. Lo ha scoperto una ricerca dell'Istituto Italiano di Tecnologia.

12/06/2012
Foto Thinkstock
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Se dormiamo bene è merito della mamma: è quanto ha stabilito una ricerca condotta presso l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), con sede a Genova, che ha identificato un gene di origine materna come responsabile del corretto equilibrio delle fasi del sonno. Si tratta di “gnas”, un gene che, in alcuni tessuti, è espresso solo dall’allele materno, ovvero la copia ereditata per via materna, mentre l’allele paterno è mantenuto per tutta la vita silente. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista PLoS Genetics ed è frutto di una collaborazione tra il Dipartimento “Neuroscience and Brain Technologies” (NBT) dell’IIT, l’organizzazione inglese Harwell Oxford e l’Università americana del Minnesota. Individuare i geni che regolano il sonno rappresenta una possibile via terapeutica per quelle patologie neurologiche legate all’alterazione del ciclo veglia-sonno e delle sue diverse fasi. Il gene identificato appartiene a quella categoria definita “imprinted”, ossia le sequenze di DNA che, pur presentandosi nel genoma in doppia copia come tutti gli altri geni, vengono però espresse solo una volta e in modo dipendente dalla loro origine parentale. Nel corso dell’esperimento, è stato visto su un modello murino che lo squilibrio di questa espressione dato dall’attivazione anche della copia paterna porta a sbilanciare le varie fasi del sonno (quella REM, la più profonda, si riduce), con una serie di conseguenze quali diminuzione della soglia di attenzione, perdita di memoria, depressione e irritabilità, allungamento dei tempi di decisione. E’ come se il processo evolutivo abbia portato alla stabilizzazione dell’espressione “monoallelica” del gene “gnas” perché più vantaggioso per la specie attivare solo la copia materna.

«Aver individuato l'espressione di questo gene come responsabile del bilanciamento REM e Non REM - ha spiegato Valter Tucci, ricercatore dell’NBT - permette di iniziare a studiare la relazione tra sonno e genoma con particolare attenzione verso le cause e le possibili soluzioni di determinati disturbi». Ben vengano gli avanzamenti della ricerca su questo fronte perché importantissimo è il sonno per la qualità della vita: in occasione della 12ma Giornata Nazionale del “Dormiresano”, celebrata il 16 marzo 2012 in contemporanea con la 5° Giornata Mondiale del Sonno, lo slogan è stato “chi dorme sano non prende peso”, mettendo in evidenza addirittura il legame tra la qualità e durata del sonno con il sovrappeso e l’obesità. Per maggiori informazioni sul Progetto Morfeo Dormiresano che è stato lanciato, consultare i siti www.morfeodormiresano.it e www.sonnomed.it.

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