La speranza di Celeste

La bambina, che soffre di una rara malattia, verrà ricoverata oggi per riprendere le cure a base di staminali adulte. In attesa della decisione del giudice.

24/08/2012
Il papà di Celeste, Giampaolo Carrer, al tribunale di Venezia lo scorso 22 agosto.
Il papà di Celeste, Giampaolo Carrer, al tribunale di Venezia lo scorso 22 agosto.

Celeste, due anni, è diventata suo malgrado un caso nazionale in questo agosto soffocante. La bambina, che abita a Tessera (Venezia) con i suoi genitori, dalla nascita soffre di una malattia rara, atrofia muscolare spinale, e da tempo è in cura a Brescia  presso gli Spedali Civili dove un’ équipe specializzata le applica cure sperimentali “compassionevoli” a base di cellule staminali adulte prelevate dalla madre. Le infusioni sono state sospese lo scorso 15 maggio, quando l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) – a seguito dei risultati delle ispezioni dei carabinieri del Nas, di tecnici dell’Aifa stessa e del ministero della Salute –, ha emesso un’ordinanza con cui ha bloccato sia il trattamento sperimentale a cui è sottoposta Celeste sia il sottostante accordo di collaborazione dell’ospedale bresciano con la Stamina Foundation Onlus, che offre servizi di consulenza.

Quest’ultima azienda si trova infatti sotto inchiesta a Torino per associazione a delinquere, truffa, somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi per la salute pubblica con tredici indagati. L’Aifa ha giustificato la sospensione delle cure per le «cattive condizioni di manutenzione e pulizia» degli impianti. Una situazione complicata, come se non lo fosse già di suo il caso clinico della bambina, che ha avuto come conseguenza un peggioramento del suo stato di salute. Per questo i genitori sono ricorsi d’urgenza al Tribunale di Venezia per far riprendere immediatamente il trattamento sanitario.

Lo scorso 22 agosto il giudice Bortolaso ha disposto in via d’urgenza, ordinandolo all'ospedale di Brescia, l’effettuazione «di un'infusione immediata delle cellule staminali con la metodica già applicata (prelevate dalla madre)». Questo per prevenire ulteriori danni alla salute e in attesa di pronunciarsi in via definitiva il prossimo 28 agosto, dopo aver acquisito agli atti ulteriore documentazione necessaria per districare il caso. Quest’oggi Celeste sarà ricoverata ancora una volta a Brescia per riprendere la sua corsa verso la speranza.

Stefano Stimamiglio
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