28/12/2011
Don Maurizio De Sanctis
Cosa può salvare una vita? “Il parlare da cuore a cuore”, verrebbe da rispondere ascoltando quello che è successo qualche giorno fa a Livorno, al quartiere della Rosa. Un papà e una mamma, con già tre figli piccoli, si rivolgono al giovane parroco della parrocchia di Santa Rosa, don Maurizio De Sanctis detto “padre Nike”, perché ama portare le sue scarpe da ginnastica quando cammina per il quartiere incontrando i suoi parrocchiani. I giovani sposi espongono il “problema” al sacerdote: la signora è incinta del quarto figlio e le casse familiari non consentono di stringere ulteriormente la cinghia. La loro intenzione è quella di abortire, l’appuntamento in clinica è già fissato. Il colloquio dura un po’, gli sposi, pur condividendo il valore della vita, sono scettici. Padre Nike riesce a convincerli: sarà la parrocchia a farsi carico delle prime necessità del neonato, quando nascerà. Una specie di “Progetto Gemma” – il programma di aiuto alla vita nascente gestito dal Movimento per la Vita a favore della future mamme in difficoltà – casereccio. Ma estremamente efficace. I coniugi decidono infatti di tenere il bambino, che verrà idealmente adottato da una comunità di fedeli.
La zona della Rosa è fra le più povere della città, zona tradizionalmente “rossa”, popolata di operai ma, evidentemente, il cuore lì batte ancora forte. Padre Nike pubblica infatti un post sul suo profilo Facebook raccontando la vicenda e, la ripete durante l’omelia di Natale – quale occasione poteva essere più propizia –, esponendo a voce il caso alla sua gente. L’adesione è totale. La parrocchia, pur gravata di debiti, si prende l’impegno di sostenere economicamente la famigliola, almeno nella fase iniziale, quella più difficile. «Compreremo noi ciò che serve al bambino: la carrozzina, l’abbigliamento, il biberon. Tutto ciò che serve quotidianamente. Solo così sono riuscito a convincere i genitori», riferisce il sacerdote all’Ansa. Don De Sanctis era stato protagonista, nell’ottobre scorso, di un singolare episodio, riportato anche dal periodico Vanity fair: in occasione di un matrimonio, visto il grave ritardo della sposa, il sacerdote aveva iniziato la cerimonia senza di lei. «Abbiamo fatto di questo Natale il nostro Natale. È stato come accogliere Gesù», ha commentato l’episodio della piccola vita salvata. Proprio un bel tipo, padre Nike.
Stefano Stimamiglio