Monte rifiuti in aumento

Una ricerca appena pubblicata mostra come nel 2010 siano aumentati i rifiuti solidi urbani e la raccolta differenziata. In decrescita lo smaltimento dei rifiuti in discarica.

14/06/2012
Foto Corbis
Foto Corbis

Fa riflettere la fotografia dell’Italia che emerge dall’edizione 2012 del “Rapporto Rifiuti Urbani” dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra): nel 2010 è stata prodotta più spazzatura dell'anno precedente, esattamente 32,5 milioni di tonnellate - circa 4 kg di rifiuti urbani pro capite in più rispetto al 2009 - una crescita che è andata di pari passo con l’aumento del Pil e delle spese delle famiglie. Il dato positivo è, invece, l’aumento della raccolta differenziata e la diminuzione dello smaltimento dei rifiuti in discarica.

E mentre in Europa, secondo l’Eurostat, nel 2010 sono state prodotte circa 252,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, l’1,1% in meno rispetto all’anno 2009, in Italia, invece, esattamente la stessa percentuale (1,1%) è in più, «L’aumento della produzione di rifiuti e la discarica come principale opzione di gestione sono due emergenze che l’Italia deve affrontare subito. Per risolverle serve il coraggio della politica, sia a livello nazionale che a livello locale», ha commentato il vice-presidente di Legambiente Stefano Ciafani. «Per ridurre i conferimenti in discarica, i Comuni italiani, a partire dalle grandi città, devono massimizzare il riciclaggio e quindi adottare i sistemi di raccolta domiciliare, anche della frazione organica domestica».

Vediamo più da vicino i dati pubblicati. La maggior produzione di rifiuti si registra principalmente nelle regioni del Centro Italia, che hanno avuto gli aumenti più significativi (+1,9%). Seguono le aree settentrionali dove l'incremento di rifiuti è stato dell'1,3%, e quelle meridionali (+0,4%). In cima alla classifica, l’Emilia Romagna, con 677 kg di rifiuti prodotti pro capite, seguita dalla Toscana (670 kg), Val D’Aosta (623 kg), Liguria (613 kg) e Lazio (599 kg). In Basilicata la produzione più bassa di rifiuti, con 377 kg di rifiuti pro capite nel 2010, 5 kg in meno rispetto all’anno precedente. Cresce, tuttavia, anche la quota di rifiuti differenziati. La media nazionale di raccolta differenziata nel 2010 ha raggiunto infatti i 189 kg per abitante, di cui 262 riciclati al Nord, 166 al Centro e, per la prima volta il Sud supera i 100 kg raggiungendo quota 105. Il primato resta al Nord, in Veneto, la regione più attiva nella raccolta differenziata, con una percentuale del 58,7% (+1,2% rispetto al 2009), seguita da Trentino Alto Adige (57,9%) e Piemonte (50,7%). Al Centro si distinguono le Marche, con un 39,2% di rifiuti differenziati e una crescita del valore del 9,5%. Seguono Toscana (36,6%, +1,4% rispetto all’anno precedente), Umbria (32%) e Lazio (16,5%). Al Sud, la raccolta differenziata in Campania si attesta al 32,7%, con picchi superiori al 50% a Salerno (55,2%) e il 50% ad Avellino. Anche Napoli, nonostante l'emergenza rifiuti ha visto aumentare la quantità di differenziata, salendo dal 24,4% del 2009 al l 26,1% del 2010. Infine, positivo è il dato sulla diminuzione dei rifiuti destinati alle discariche nel 2010: 15 milioni di tonnellate, 3,4% in meno rispetto al 2009, equivalente a 523 mila tonnellate.          

Alessandra Turchetti
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