Ogni giorno duemila donne muoiono di parto

Un congresso di ostetrici in corso a Bologna sta discutendo su gravidanza e parto nel mondo: 48 milioni di donne all'anno partoriscono senza assistenza specialistica.

20/05/2011

Il 32° Congresso nazionale della Federazione dei Collegi ostetrici (Fnco), con importanti problematiche quali il piano per la riorganizzazione dei punti nascita e la rivalutazione della figura delle ostetriche per la promozione della gravidanza e del parto fisiologico, si sta tenendo a Bologna dal 19 al 21 maggio 2011.

L’obiettivo del congresso è quello di avviare una nuova stagione per questa professione così antica ma altrettanto importante e necessaria: nel dodicesimo “Rapporto sullo stato delle madri nel mondo” dell’organizzazione internazionale Save the Children, da poco divulgato, si legge che ben 48 milioni di donne nel mondo danno alla luce un bambino senza alcuna assistenza professionale e due milioni partoriscono in totale solitudine, nessun familiare è presente. Ogni giorno, dice sempre il rapporto, mille donne e duemila bambini muoiono per complicazioni al momento del parto.

Oggi in Italia ci sono circa 17mila ostetriche iscritte ai collegi professionali impiegate prevalentemente nelle strutture pubbliche, con solo il 2% di ostetrici maschi. Ogni anno 500 sono le neolaureate ma si registra una certa difficoltà nella futura collocazione professionale. In alcuni ambiti, che pure richiederebbero una presenza ostetrica come ad esempio ostetricia, ginecologia e ostetricia, vengono infatti inserite altre professioni sanitarie meno specializzate. Una novità di cui si parlerà durante questo appuntamento è la creazione di un ricettario ostetrico previsto nel Piano sanitario 2011-2013. «E’ davvero una conquista importante - commenta Miriam Guana, presidente della Fnco - perché in questo modo le donne non dovranno più chiedere al medico di trascrivere sul ricettario le prescrizioni, ma semplicemente potranno procedere a prenotare gli esami». E’ previsto nel Piano sanitario2011-2013 l’intervento per «garantire cure non invasive alle gravidanze fisiologiche ed un’adeguata identificazione e monitoraggio delle gravidanze a rischio».

Una posizione che le ostetriche italiane sostengono da sempre e che sono oggi orgogliose di vedere completamente riconosciuta. Il convegno si aprirà con  la sezione dedicata ai temi di carattere scientifico, per poi proseguire con il dibattito sul nuovo Codice Deontologico approvato nel 2010, e sui modelli organizzativi da applicare nelle strutture sanitarie per la tutela della salute di genere e per il percorso nascita.

Alessandra Turchetti
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