Stare bene con sé e con gli altri

Il convegno organizzato dalla Provincia di Milano insieme a Social Time, mira a sensibilizzare la centralità del gruppo e della relazione, ritenuti costitutivi di ogni benessere.

09/05/2013

Il benessere individuale non può prescindere da quello collettivo. Lo affermava il grande psicologo sociale Kurt Lewin, sostenitore delle teorie della Gestalt. A lui e al suo pensiero si ispira il convegno Il Benessere sociale: la vera sfida!, organizzato dalla Provincia di Milano in collaborazione con Social Time, che vedrà, domani 10 maggio, alle ore 09:00 presso la Sala del Consiglio, un nutrito gruppo di esperti esprimersi sul tema. Interverranno: il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, l’assessore al personale della Provincia di Milano Roberto Cassago, Il presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia Mauro Grimoldi, il professore associato di Management delle imprese sociali alla Bocconi Giorgio Fiorentini, il presidente nazionale dell’Associazione Italiana Formatori Enzo Spaltro, la responsabile dei Servizi alla persona Simona Zandonà, il giornalista del mensile BenEssere don Guido Colombo, il Consigliere della Confcommercio Carlo Alberto Panigo, il Direttore della rivista Riza Psicosomatica Raffaele Morelli e il Presidente di SocialTime Onlus Beatrice Di Virgilio.

Proprio quest’ultima, organizzatrice dell’evento, precisa le ragioni dell’iniziativa: «La richiesta di benessere nasce dal bisogno di colmare il senso di frustrazione e impotenza verso un futuro incerto di un Paese che arranca, vittima di una crisi economica  mondiale. Sembra non esserci una via di uscita. Per questo si è alla ricerca, quasi disperata, del sentiero luminoso che porta al benessere». Ma, con molta probabilità, quel sentiero può essere percorso attivamente da ciascuno di noi, con le proprie abilità e caratteristiche: «Bisogna», sottolinea l’esperta, «riportare l’attenzione sull’individuo, diffondere e sostenere con forza la centralità del gruppo e della relazione come costitutiva di ogni processo di benessere. In qualsiasi contesto ci si trovi, bisogna coinvolgere, condividere e rispettare. Investire energia, passione, forte entusiasmo e ritornare ad avere fiducia nelle proprie capacità ma con obiettivi più grandi. Le idee personali e il valore individuale emergono se finalizzati al raggiungimento del bene comune. Obiettivo del convegno è quello di dimostrare come il benessere individuale non può prescindere dal benessere collettivo».

Un tema, quello del benessere, molto caro anche al gruppo editoriale San Paolo che, recentemente, ha scelto di intitolare in questo modo una sua rivista dedicata alla salute del corpo e dell’anima: BenEssere. Con una evidente particolarità: la “E” maiuscola. Che cosa sta a indicare? «L’espressione BenEssere», spiega il sacerdote e giornalista paolino, don Guido Colombo, «va intesa sia in senso teoretico/ontologico, sia in senso pratico/comportamentale. Il primo è reso soprattutto attraverso la scelta di mettere la maiuscola al termine “Essere” che ha, nella testata del nostro periodico, il compito precipuo di indicare la persona umana nella sua totalità esistenziale, nel suo costituirsi come “unità psicofisica” (anima e corpo) e, inoltre, nel suo determinarsi come relazionata a Dio, da Lui derivante e a Lui riconducentesi, a Lui che è l’”Essere” per eccellenza. Il secondo, strettamente connesso al primo, si rende capovolgendo i due termini che compongono il titolo: BenEssere come “essere bene”, per sé stessi e per gli altri, cioè, stare bene in salute, conoscendo il valore della salute stessa per vivere in quella armonia che, facendo riscoprire continuamente ad ogni uomo e donna il suo peculiare valore di “persona”, lo rende opportunamente interagente e equilibratamente inserito nelle normali dinamiche della vita personale e sociale».

Quale, allora, l’apporto che una rivista così ben congegnata può offrire al convegno? «Il principale apporto che la rivista può offrire al benessere sociale», conlude il religioso, «è quello di diffondere una rinnovata cultura dell’ “essere bene”, che, se riconosciuto e vissuto validamente da ogni singola persona, può contribuire a “costituire” nel senso di “edificare” una socialità più consapevole e armonica perché fondata da una generalizzata convergente interazione tra dimensione fisica e spirituale».

Simone Bruno
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