Tumore al seno, primo call center

Il San Raffaele di Milano ha inaugurato un centro di assistenza telefonico per donne malate di tumore al seno per snellire le procedure e rendere più vicini i medici alle pazienti.

27/02/2012
Imagoeconomica (foto copertina: Corbis).
Imagoeconomica (foto copertina: Corbis).

L’ospedale San Raffaele di Milano si è dotato da qualche giorno di un nuovo servizio dedicato alle pazienti con tumore al seno. Al costo di una telefonata urbana è disponibile infatti al numero 848.800.585 un nuovo servizio di Contact Center, il primo di questo tipo mai attivato in Italia, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. «Chiamando il Contact Center», si legge in un comunicato della direzione del nosocomio, «ogni donna che abbia un dubbio a proposito del suo stato di salute rispetto a una malattia della mammella viene rapidamente intervistata per identificare il suo stato di diagnosi e avviata ai passaggi necessari per il corretto inquadramento clinico, radiografico e patologico del tumore, indispensabili per definire il percorso terapeutico multidisciplinare».

Servizio, dunque, aperto a tutti per impostare in tempi brevi, 7-10 giorni, e clinicamente appropriati il percorso di cura più adatto: dalla diagnosi alle terapie, mantenendo un rapporto puntuale e organizzato con il personale medico di riferimento. Questo tanto nel caso in cui il percorso di cura sia già iniziato quanto all’inizio dello stesso.«Una donna che rileva un nodulo al seno incontra molto spesso problemi legati all’accessibilità e alla qualità delle procedure diagnostiche», ha rivelato la dottoressa Milvia Zambetti, oncologa del Dipartimento di Oncologia Medica del San Raffaele. «Sul piano emotivo però la presenza di un nodulo al seno o una risposta dubbia o positiva a un esame radiologico sono condizioni che generano grande apprensione. Le indagini necessarie per il corretto inquadramento clinico sono a volte più d’una e sempre più spesso richiedono un approccio personalizzato. In genere tutto questo contribuisce a dilatare i tempi, richiede diversi accessi alle strutture e mantiene la condizione di ansia. Da qui la necessità di un programma coordinato pensato dal San Raffaele che supporti la donna in un percorso caratterizzato dall’elevata qualità della diagnostica, dal contenimento dei tempi di attesa per gli esami e i loro esiti e dal rapporto diretto con l’oncologo e il senologo per la corretta informazione sulla malattia e sulle diverse possibilità di cura», ha spiegato Zambetti.

Stefano Stimamiglio
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