Una mamma scrive a SuperMario

Grazia Passeri, presidente dell'associazione Salvamamme, chiede al campione di dare l'esempio alle "seconde generazioni". Anche fuori dal campo

17/07/2010
Una delle iniziative dell'associazione Salvamamme.
Una delle iniziative dell'associazione Salvamamme.

Caro Mario,

non mi conosci, sono Grazia Passeri, presidente di Salvamamme, un'associazione che con estrema semplicità, trasparenza e concretezza cerca di essere vicina alle famiglie in difficoltà, italiane e straniere, molte provenienti dall'Africa. Tutte persone che spesso, con coraggio, hanno lottato e stanno lottando per conquistare, per i loro figli, il diritto di vivere con dignità.

     Cosa cerco da te, che sei appena uscito dall'adolescenza e che ha diritto di vivere come vuoi la tua vita? Non sono tua madre, ma sono mamma di due figlie, una di loro è la più bella, dolce e intelligente tra le ragazze dell'Angola, fonte di un mio profondo orgoglio. So per esperienza che la giovinezza è un momento splendidamente esplosivo e ricco di eccessi, poi se si è fortunati, gli anni ti aiutano a conquistare una maturità, a trovare un equilibrio.

     Il punto è che ogni giorno parlo, incontro, ascolto bimbi e ragazzi di origine africana e il tuo nome ricorre. Sei un mito perché sei un giovane nero, venuto da lontano, portatore di un grande e incredibile talento. Ti sentono uno di loro anche se sei cresciuto in Italia nell'amore di una famiglia italiana. Questo talento ti porta a essere al centro dell'attenzione di tutti e i bambini "ti guardano". Ti vedono come un esempio e il tuo successo è la loro speranza di successo.

     I tuoi gesti vengono attentamente osservati e imitati da tutti quei ragazzi che in questo momento vivono le difficoltà economiche delle loro famiglie e che pur amati, non possono accedere a quell'innato consumismo che caratterizza luoghi come le scuole, le feste e luoghi di aggregazione in generale. Loro ti osservano non solo in campo ma anche nella vita, anche negli atteggiamenti a volte provocatori. A un ragazzo di talento come te molto verrà perdonato, mentre a molti di loro verrà tutto messo in conto. In alcuni ambienti superati i 12, 13 anni, se sei fortunato i 18, diventi facilmente carne da macello. Non tutti saranno bellissimi, talentuosi o dotati di abilità straordinarie come te. Crescere è a volte difficile.

     Credimi, si tratta di ragazzi normali che hanno diritto a una vita normale. Quindi da me non una critica ma una richiesta di aiuto. Diventa per loro un esempio, il loro Superboy dentro e fuori dal campo, negli atteggiamenti di ogni giorno. Se sei arrivato dove sei ora, probabilmente lo devi al sacrificio e a un duro allenamento del corpo, il talento aiuta, ma non ci si improvvisa atleti professionisti. Non ci s'improvvisa in nessun campo, anche questo è un messaggio importante che devi trasmettere.

     Rispondi così, "in modo virtuoso", anche agli invidiosi, intolleranti e odiosi di cui ogni metro del mondo è pieno. So di chiederti molto, ma tu puoi fare molto, in un'Italia che si avvia a un confronto con le seconde generazioni. Medici, giudici, avvocati, capi del personale, dirigenti di azienda di domani, saranno i figli degli immigrati di oggi, e questo, pur non vivendo in un Paese razzista, sarà difficile da digerire per molti. C'è bisogno di armonia, amore e di buoni esempi.

     Tu puoi davvero fare qualcosa. Pensa alla mia richiesta. Ti auguro tutto il bene del mondo.

    Grazia Passeri
   
(presidente di Salvamamme)

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Postato da AZZURRA63 il 19/07/2010 00:08

Bellissima la sua richiesta. Anche noi italiani abbiamo avuto grandi difficoltà da superare molto simili agli immigrati di oggi. Piccolo particolare: non vogliamo ricordare. Come forse, per sentito dire, non vogliono ricordare i genitori di questo ragazzo. Essere genitori di un figlio che può 'spaccare' nel cuore della Padania , in questa terra dove tutti vogliono emergere per quello che si può mostrare (in questo caso non solo l'auto) è una fortuna. Cosa sia l'esempio e il bene comune non è per tutti in questa terra. Purtroppo.

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