Sad: non solo aiuti economici

Il mondo del Sostegno a distanza chiede visibilità. Sono più di un milione e mezzo gli italiani che donano ogni anno circa 300 euro per aiutare una situazione di povertà.

Un mondo che chiede visibilità

05/03/2013

Il mondo del sostegno a distanza chiede riconoscimento. Oltre un milione e mezzo di italiani, che ogni mese destinano in media 300 euro a favore di progetti di cooperazione allo sviluppo, sono la dimostrazione che la crisi non ha piegato la solidarietà e che il “capitale sociale” costruito da questa forma di donazione deve essere valorizzato.

E’ questo il grande tema in gioco nell’ambito del Forum nazionale del Sostegno a Distanza, in agenda a Napoli l’1 e 2 marzo: «Il Sad deve diventare co-attore di una nuova cooperazione tra i popoli», conferma Vincenzo Curatola, presidente dell’organismo che riunisce oltre 90 associazioni impegnate nel settore. Al centro del dibattito c’è la legge sulla cooperazione, la 49 del 1987: «Troppo datata, ormai incapace di tenere il passo con il contesto internazionale, con gli obblighi italiani in campo di aiuti allo sviluppo, con l’emergere di nuovi protagonisti della cooperazione».

E quali sono, questi protagonisti? «Il sostegno a distanza, ma anche il commercio equo, il turismo responsabile, il microcredito, i progetti di legalità internazionale», prosegue Curatola. «Tutte queste nuove forme di cooperazione non sono riconosciute a livello legislativo e spesso purtroppo anche a livello sociale e culturale sono considerate azioni di natura privata.

In realtà, come dice il professor Stefano Zamagni, che è anche il nostro presidente onorario, tutte queste realtà vanno a costituire un “capitale sociale” rappresentato da aiuti economici ma anche relazioni, conoscenza, sensibilizzazione, condivisione dei problemi. Tutto questo prezioso lavoro incide e previene le cause della povertà e delle guerre nel mondo, lo fa superando le situazioni di emergenza, rimane anche quando le telecamere si sono spente, stringe scambi e alleanze tra popoli».

Di questo e di molto altro si parlerà nel corso del Forum (tutto il programma su www.forumsad.it), ripartendo anche dall’appello che, insieme al coordinamento La Gabbianella, è stato proposto ai candidati al Parlamento. «L’appello per non dimenticare la solidarietà», spiega Curatola, «Mira a sensibilizzare i nuovi parlamentari su importanti obiettivi da raggiungere nella nuova Legislatura: oltre a una nuova legge sulla cooperazione, anche il superamento del primato del ministero degli Esteri sul settore della cooperazione. Serve la costituzione, all’interno del Governo, di un Comitato inter-istituzionale per la cooperazione allo sviluppo, strumento permanente di partecipazione, concertazione e proposta composto dai rappresentanti dei Ministeri coinvolti, delle regioni e province autonome, degli enti locali e delle reti di organizzazioni della società civile».

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