Mi hai chiamata
Sul finir dell’estate
Quando le passioni più calde
Si facevano dolci, più terse.
Ho ricevuto
Il tuo sussurro argentino
Portato da una brezza
Sempreverde che mi ha rapita.
Ti ho ascoltato
E son venuta da te
Per un saluto muto
Per un saluto “a presto”.
Ti ho atteso
Nella spianata gremita
Di accalorate anime
Formicolanti di aspettative.
Sei sceso da lassù
Mosca bianca
Fattasi simile alle nere
Per accogliermi in Cristo.
Hai parlato
Non a tutti ma ad ognuno
Vulcano mai assopito sotto la tua coltre nivea e caduca.
Mi hai raggiunta
Magma di Spirito Santo
Che riempie ogni pertugio
Rifocillando la mia anima.
Mi hai ospitataSotto le ali dello sguardo
Della Madonna nera
E io ho capito senza saperlo.
E mi hai salutata senza dirlo
Con la tua carezza invisibile
Papa uomo, straniero Solo alla lontananza.
Pubblicato il 15 aprile 2011 - Commenti (0)