Egli verrà: Pellegrino di pace
in questa terra sì lorda di sangue e ogni zolla al passare fremerà.
Non v’è pietra, ovver piazza o pur viache non narri una storia cruenta
dell’uomo che al suo simile s’avventa ed il silenzio scende su una vita.
Egli dunque verrà…Ed una folla di mani osannanti di bocche tremanti
di teneri bimbi innocenti di occhi disfatti da lacrime antiche e cocenti
qual fiume in piena a Lui si verserà. Ed un’onda di gemiti lunga e sommessa
di quei morti ammazzati di quei giusti perché tali radiati dall’umana società
qual rossa nube nell’aer vagherà: stille di sangue il pianto dei giusti
il cielo pioverà. Congiunte ancora la morte e la vita
in un misto di pianto e esultanza di parole inneggianti di frementi singhiozzi
qual dissonanze in musica vibranti.
Egli si leverà qual sole
sulla sinistra ombra del male della sua intatta veste nel candore
tese quelle sue braccia universali. E il suo volto sarà
volto di padre che ben sa l’ambascia dei figli suoi che vuole tutti salvi
e per lor trepida e s’accora. E l’argine saràla diga sì tanto invocata
l’Amore che fuga il dolorela luce che segue la notte.
E ancor chiaro il mattino esser potrà. Sol per Lui. Sempre così!
Di terra in terra pellegrino artefice primodi pace nel mondo.
Palermo, 20 novembre 1982.
Grazia Giordano Alaimo
Pubblicato il 01 maggio 2011 - Commenti (0)