Quel Vangelo sulla bara,
che il vento sfogliava
quasi a raccontare la storia,
e quell’immensità umana
che rendeva omaggio al Papa
che, col suo grido di verità,
aveva svegliato l’umanità,
erano un miracolo d’amore.
C’era un misterioso vento,
quasi spirito presente
sulle preghiere e sui pianti,
venuto a raccogliere
l’amore racchiuso nei cuori,
a trasformare quelle lacrime
da piccole gocce, in un mare.
Aleggiava lo spirito,
sul grande fiume di folla,
miracolo invisibile di pazienza,
che ha fatto, quel giorno,
di Roma, città cuore del mondo
Isabella Contenti
Pubblicato il 19 aprile 2011 - Commenti (0)