27/05/2011
Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli.
Per parlare ai giovani Gianfranco Fini usa le parole di un grande intellettuale del secolo scorso, Giovanni Papini: «Ogni volta che una generazione si affaccia alla terrazza della vita pare che la sinfonia del mondo debba attaccare un tempo nuovo. Sogni, speranze, piani di attacco, estasi delle scoperte…».
C’è entusiasmo e speranza nei volti dei giovani che accolgono le parole del presidente della Camera lette a Caltanissetta, stamattina in apertura dell’appuntamento nazionale delle Acli "Agorà 2.0-11. Generazioni e reti nella società dei media". Oltre 200 giovani di tutta Italia, arrivati qui per il consueto appuntamento di formazione, mostrano energia e voglia di fare, ma restano anche con i piedi per terra e sono consapevoli delle difficoltà. Si sentono interpretati dalle parole di Gianfranco Fini. Accanto alle speranze e ai sogni, infatti, il presidente della Camera elenca anche le frustrazioni, la fuga dei cervelli, la difficoltà di trovare lavoro, l’aumento del precariato.
«È di tutta evidenza che quello giovanile è un mondo che non sta semplicemente affrontando la classica crisi generazionale, ma si sta confrontando con una difficile e inedita transizione storica che può determinare, se non adeguatamente affrontata, gravi conseguenze per il futuro del Paese». Le parole di Fini, rese note in apertura dell’incontro siciliano, fanno da introduzione anche a un altro progetto delle Acli che si intitola «make your choice», «fai la tua scelta». Ed è proprio perché i giovani possano scegliere il loro futuro che le Acli fanno appello alla politica.
«La situazione è drammatica e frustrante», commenta il segretario nazionale dei Giovani delle Acli, Giuseppe Failla. «È impossibile scegliere il nostro futuro perché il Paese è bloccato: nella mobilità sociale, nella crescita economica, nel ricambio generazionale. Un Paese che non offre opportunità, che non suscita speranze per il futuro, che non ha un progetto per il domani». «Mentre continua la diaspora all’estero delle nostre menti più brillanti, aumenta lo sconforto di chi decide di rimanere in Italia e deve fare i conti con i tagli all’istruzione e alla formazione, i tagli alle politiche giovanili e un precariato in costante aumento soprattutto al Sud.
I giovani sono costretti a ricorrere alle proprie famiglie d’origine per fronteggiare le difficoltà economiche, per accedere al credito o semplicemente per costruirsi una propria famiglia».
Domani mattiori prevedono la tavola rotonda “Federalismo – Apocalittici ed integrati. Quale futuro per l’Italia?”, con gli interventi del governatore della Puglia Nichi Vendola e della Sicilia Raffaele Lombardo.
Annachiara Valle