Sette e religioni, due lettere

La Chiesa di Scientology e l'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai ci scrivono a proposito di un'inchiesta.

29/07/2011

Dopo la pubblicazione su Famigliacristiana.it, il 15 luglio, del dossier intitolato "L'Italia invasa dalle sette", abbiamo ricevuto due lettere di precisazione, che volentieri pubblichiamo.

La prima lettera ci arriva da Annalisa Tosoni, dell'Ufficio Affari Pubblici Chiesa di Scientology di Milano. Eccone il contenuto:


      "L'articolo in oggetto contiene affermazioni false nei confronti di Scientology. Vogliamo credere che questo modo di esprimersi sia solo dovuto all’essere “vittime” di disinformazione o mala informazione.   

     L'autore dell'articolo deve sapere che Scientology in Italia è stata riconosciuta quale religione sia in ambito giudiziario che accademico. Lo invitiamo pertanto a leggere la sentenza della Corte d'Appello di Milano n. 4780 del 5 ottobre 2000 e, prima di essa, la sentenza della Corte Suprema di Cassazione n. 9476, dell' 8 ottobre 1997. Leggendole scoprirà che non solo in esse si riconosce la natura religiosa di Scientology ma pure che le attività delle sue associazioni sono perfettamente legali e come tali tutelate dagli articoli 8, 19 e 20 della Costituzione italiana.  

     Esperti di religione quali il Prof. Dario Sabbatucci, che fu docente di storia delle religioni all'Università La Sapienza di Roma, si sono espressi in modo inequivocabile sull'autenticità della natura religiosa di Scientology. Insieme a lui anche il prof. Francesco Finocchiaro, che fu ordinario di diritto ecclesiastico presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università “La Sapienza” di Roma, il prof. Silvio Ferrari, ordinario dell’università di Milano, il prof. Bryan Ronald Wilson, una delle più eminenti autorità nel campo della religione comparata, hanno tutti invariabilmente affermato che Scientology è una religione autentica.  

     Per essere ancora più precisi in merito ai contenuti del libro promosso nell'articolo, dal titolo "Occulto Italia" di Del Vecchio e Pitrelli, inviatiamo redazione e lettori a consultare questo link, già pubblicato il 17 maggio 2011: http://www.verbavolant.org/content/critica-al-libro-occulto-italia. 

     Pensiamo che la mala informazione sia divulgata dai soliti conosciuti detrattori di Scientology o alcuni fuoriusciti (sempre gli stessi), le cui accuse insensate sono motivate solo da spirito di vendetta.   

     Scientology conta ora oltre 8800 chiese, missioni e gruppi in 165 nazioni del mondo. I suoi membri sono persone di ogni età, cultura, etnia, ceto sociale e professione. Molti di essi sono impegnati in attività sociali quali la più vasta campagna non governativa di prevenzione all'uso di droga e nella più vasta campagna a livello mondiale per la sensibilizzazione sull'applicazione dei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.  Altri, in Italia, si sono costituiti in un gruppo di protezione civile (Procivicos - Protezione Civile della Comunità di Scientology) e intervengono ogni qualvolta si verifichi un disastro naturale, come appunto hanno fatto in occasione del sisma che ha causato così tanta sofferenza alla gente dell'Abruzzo, gente che li ha conosciuti di persona e che li ha apprezzati per l'aiuto dato, per la loro simpatia e disponibilità.  

     Le nostre chiese sono aperte a tutti, le nostre attività sono sotto gli occhi di coloro che le vogliono vedere. Siamo disposti a comunicare con chiunque sia ispirato da animo sincero e onestà intellettuale ma non siamo disposti a subire l'intolleranza di chi non sa o non vuole vedere. Il rispetto del credo religioso altrui è un diritto fondamentale,  la misura del suo rispetto determina il grado di civiltà di una nazione. Ci auguriamo che il seme della tolleranza e del rispetto del credo altrui cresca per garantire una pacifica convivenza.   Per correttezza di informazione i lettori possono trovare tutto ciò che c’è da sapere su Scientology ed il suo Fondatore L. Ron Hubbard, consultando i siti ufficiali: www.scientology.it  e  www.lronhubbard.it".



Un raduno di monaci buddisti a Seul (Corea del Sud).
Un raduno di monaci buddisti a Seul (Corea del Sud).

La seconda lettera di precisazione ci è invece arrivata da Enzo Cursio, Capo Ufficio Stampa dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Eccone il contenuto:

     "Gentile Direttore,
sul numero di questa settimana appare una recensione al volumetto: Occulto Italia, (Pitrelli/DelVecchio, BUR 2011). Nella seconda parte dell’articolo, si parla del tutto inopportunamente dell’ente religioso Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Potremmo attenderci una informazionesuperficiale da un giornalismo dilettantistico o di carriera, ma non da una testata così seguita come Famiglia Cristiana che fonda la sua informazione sul binomio Fede = vita quodiana. Riteniamo doverosa non solo una nostra replica che si prega di pubblicare, ma chiediamo di poterla incontrare e presentare alla sua redazione il nostro Istituto religioso. Accostare l’Istituto Buddista Soka Gakkai a movimenti New Age non è questione di inchieste o di spunti per opinionisti, è semplicemente un falso.

     Come in Italia oramai in molti sanno, quando si parla del Buddismo della Soka Gakkai (popolarmente e mediaticamente conosciuta come “quelli del Nam-myoho-renge-kyo”), non si parla di setta o nuovo culto, bensì di un movimento religioso al quale, nel nostro Paese, appartengono oltre 50.000 membri e che in Giappone affonda la sue radici e la sua pratica religiosa nell’antichissima tradizione Mahayana del Sutra del Loto e che oggi conta oltre 12 milioni dimembri in 192 nazioni e territori del mondo.

     Per essere più espliciti: è come se il movimento dei Focolarini o la Comunità di Sant’Egidio, sorte tra gli anni sessanta e settanta, fossero considerate sette pericolose fuori dalla grande famiglia dellaChiesa di Roma. Sarebbe non solo inconcepibile, ma soprattutto discriminatorio verso milioni di cattolici che hanno trovato il proprio rivitalizzante senso di missione nella Chiesa universale attraverso tali movimenti postconciliari. È pur vero dunque che un libro sulle sette è materia di recensione per un settimanale come FamigliaCristiana, soprattutto se si parla di pericolosità delle stesse, ma non si può fare tutto d’un erba un fascio. Per dirla alla Sant’Agostino, ” Se l’uomo dubita può trovare facilmente le motivazioni che lo portano a trascendere la propria ignoranza “, quindi, perché non approfondire?

     La Soka Gakkai é stata ed è sempre in prima linea nella tutela dei diritti umani nel mondo e nella lotta per il disarmo nucleare globale. Attività costantemente svolte in tutti questi decenni a supporto e con il sostegno delle più alte istituzioni del nostro Paese. Presente in Italia con le sue attività religiose, filantropiche e culturali fin dagli anni settanta, oggi, L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, è ente religioso riconosciuto con decreto del Presidente della Repubblica del 20 novembre 2000.

     Perché viene descritta con sorpresa una relazione istituzionale tra il nostro istituto e i massimi organi costituzionali del nostro Paese? Mi sembrerebbe corretto e civile per una delle più numerose minoranze religiose italiane avere dei rapporti con ogni livello di rappresentanza tanto nella Repubblica Italiana quanto in Vaticano. Tutto questo poi, senza tener nessun conto della fitta pubblicistica che da decenni si occupa proprio della Soka Gakkai ed in particolare: le indagini pazienti e approfondite della prof.ssa MariaImmacolata Macioti e del prof. Karel Dobbelaere poi pubblicate rispettivamente in: Il Budda che è in noi (Seam edizioni, Roma, 1996) e La Soka Gakkai, un movimento di laici diventa una religione, Istituto Buddista italiano Soka Gakkai – Via della Marcigliana 532/9 – 00139 RomaTel. 06872861 – fax 0687286205 – e-mail: relazioni.esterne@sgi-italia.org2ElleDiCi, Torino, 1998), gli atti del convegno (sulla presenza buddista in Italia) "Oggi il Risveglio", tenutosi al Centro Congressi dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza nel maggio 1994 (La critica sociologica, 111-112 autunno/inverno 1994-1995) e l’articolo della prof.ssa Macioti "L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai a un bivio" (La critica sociologica, 141. primavera 2002).

     Sempre di Maria Immacolata Macioti: Il fascino del carisma – Alla ricerca di una spiritualità perduta, Liguori editore, Napoli, 2009, la voce Soka Gakkai ne Le religioni in Italia (a cura di Massimo Introvigne e Pierluigi Zoccatelli, ElleDiCi, Torino, 2006). Oppure la parte sul Buddismo di Nichiren Daishonin contenuta nel libro Coscienza e cambiamento, di Riccardo Venturini, Cittadella ed. Assisi, (Pg.), 1998, e anche: Daisaku Ikeda, maestro di dialogo, di Prisca Giaiero (edizioni lameridiana, Molfetta-Bari, 2008). Per la Collana Educatori antichi e moderni, La Nuova Italia nel2000 ha pubblicato L’Educazione creativa, di Tsunesaburo Makiguchi, il pedagogista e filosofo fondatore – nel 1930 – della Soka Gakkai, ecc ecc.

     “Se più persone si impegnassero instancabilmente nel dialogo”, afferma il leader buddista giapponese Daisaku Ikeda, “di sicuro gli inevitabili conflitti della condizione umana troverebbero più facilmente una soluzione. Il pregiudizio cederebbe il terreno all’empatia e la guerra lascerebbe il posto alla pace. Il vero dialogo sfocia nel cambiamento degli opposti punti di vista, trasformandoli da solchi che separano gli individui in ponti che li uniscono”.

     Questo è ciò che fin da tempi di Shakyamuni (566 – 486 AC), come buddisti quotidianamente coltiviamo. Questo è ciò che instancabilmente continueremo a fare in ogni circostanza, sicuri di trovare davanti a noi nuovi amici".   

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Postato da Roberto_rossi_71 il 11/06/2012 11:34

Perché questo movimento pseudo-buddista è una setta; è molto semplice: - il loro padre padrone Ikeda nel 1975 era povero ora, attraverso le attività di questo movimento (oggetti di culto, libri, riunioni nazionali a pagamento) è diventato uno dei più ricchi del Giappone paragonabile all’azionista di maggioranza della Sony. - In Giappone la Soka Gakkai si è sempre appoggiata al Komei Party, un partito di estrema destra che è stato al potere fino a qualche mese fa’ ed e’ responsabile della crisi economica e di valori che c’e’ in Giappone. Fortunatamente alle ultime elezioni politiche hanno avuto una sonora sconfitta e non sono più al potere. - In ogni stato come in Italia il capo è un giapponese referente di Ikeda in Giappone, lautamente stipendiato (in Italia Tamotsu Nakajima ha denunciato nel 2006 ben 62.029 euro., alla faccia del volontariato dei loro membri. La fonte è sokarinnovamento ). - Ad fine di ogni riunione che fanno il responsabile è obbligato a spedire via e-mail al referente regionale la statistica dei presenti suddivisi per chi è ospite, chi pratica da 1 anno , chi pratica da più anni. Il referente regionale rielabora il tutto e lo ritrasmette alla sede a Roma. Come tutto fosse un’azienda di marketing multilevel - Ad ogni riunione c’e’ l’incitamento a portare persone; “dobbiamo aumentare” questa è l’affermazione principale, come se si fosse una riunione commerciale. - Una volta entrati nella Soka Gakkai, hanno solo amiche ed amici del gruppo. Gli altri amiche ed amici pian piano e gradatamente si allontanano. Rimangono gli amici Soka e di conseguenza diventano esclusivamente il loro riferimento di vita - Se si è assenti più volte alle riunioni un responsabile chiama a casa, al cellulare o lo va a trovare chiedendo spiegazioni per le assenze dicendo che se continua così a non recitare avrà dei peggioramenti di salute lui e la famiglia. Se siete amici di uno dei membri e farete leggere questa lettera vi dirà che forse alcune cose non sono vere, in realtà sono state riferite, anche su quotidiani locali e on-line da persone che lo hanno frequentato ed hanno ricoperto incarichi importanti.

Postato da Roberto_rossi_71 il 11/04/2012 17:06

Le sette rappresentano il lato più oscuro e pericoloso di una deviazione sociale poco nota, sovente minimizzata tanto dalla società quanto da quello politico e istituzionale. Mi rivolgo alla persone più fragili: state lontano da qusti movimenti/setta orientali in particolare la Soka Gakkai. I primi a parlarne male sono proprio i buddhisti o meglio quelli che lo hanno frequentato ed hanno avuto anche incarihi importanti. Per approdondimenti vi lascio alcuni link: http://www.fiorediloto.org/sokagakkai.htm http://www.noallasokagakkai.eu/ http://kritika.freewebsites.com/ http://vittimesokagakkai.wordpress.com

Postato da Franco Salis il 03/08/2011 08:58

Questa notte,nonostante la mia buona volontà non sono riuscito a “fondare una nuova religione”.Perché,come sono solito fare negli studi,prima raccolgo del materiale,poi lo esamino,lo valuto lo metto in ordine e quindi traggo le conclusioni. Facendo questo lavoro di reperimento dati,mi sono imbattuto in una controversa discussioni dove qualcuno si è sentito offeso per essersi sentito dire che la sua era una “pseudoreligione”. Oppure nonostante la ripetuta lettura, non ne ho capito niente. Ho rivisitato inoltre l’articolo 8 della nostra Costituzione,e sua interpretazione da parte della cassazione(?)e li me ne sono scese le braccia. E’ il classico articolo, e non è il solo della costituzione, che nasce per contrapposizione all’epoca precedente. Infatti sancisce che tutte le religioni sono uguali,ma non ci dice che cosa è la religione, non stabilisce il confine con la filosofia e psicologia e neppure i criteri. Ne deriva che anche io qualche mattina mi alzo particolarmente creativo e fondo una religione e ne pretendo il riconoscimento. Ora a me,che non ho seguito la causa,appare impossibile che qualcuno abbia detto la tua è una “ pseudoreligione” senza che fosse preceduto da una discussione e/o argomentazione. Si fa riferimento anche all’art.3 Cost. quasi che vi possa essere discriminazione tra una religione assodata nel tempo e una frutto di elucubrazione. La Corte Costituzionale di fatto ha anche diffidato il governo e il parlamento a legiferare in materia,perché la religione è preesistente,e sfugge alla regolamentazione del diritto comune. Ma mi chiedo. all’art.33 Cost. si legge:” La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali”. Il che presuppone il riconoscimento della scuola,come primo atto. Dal punto di vista di uno stato di diritto,la cultura non è preesistente come la religione?la prima deve essere riconosciuta e regolamentata la seconda esiste e ne prendi atto e basta. Non so se riesco a trovare una sentenza di qualche anno fa in cui la Cassazione aveva stabilito che lo stupro a danno di una giovane non più vergine era meno grave. L’abbaglio era talmente evidente che nel giro massimo di un mese viene abolito dalle sezioni riunite. Dicevo ieri che anche l’Austria,dopo l’America ha riconosciuto di fatto la religione della “pasta asciutta”,per cui un aderente ha preteso e ottenuto dal tribunale,che potesse farsi la foto con il cola pasta in testa come simbolo religioso da applicare alla patente di guida. Sic Buona giornata.

Postato da Franco Salis il 30/07/2011 17:52

E’ vero che l’estensore della difesa di Scientology ha fatto riferimento a dei link,ma è pur vero che non è andata oltre il lamentare la disinformazione,cioè non ha detto nulla. Ma perché non ci ha detto in che cosa credono? Quando pregano,se pregano, perché non ci dicono chi pregano,quale entità trascendente o immanente? Non confondiamo gli eventuali interventi a favore delle comunità colpite da gravi disastri,può essere solo spicciola propaganda. Per quanto riguarda le eminenze citate,io personalmente non ne conosco nemmeno una, ma so di personaggi che hanno aderito a seguito di gravi traumi. Riporto dal vostro sito “Per quasi un quarto di secolo, mi sono occupato della ricerca dei fondamenti della vita, dell’universo materiale e del comportamento umano. Un’avventura di questo genere conduce lungo molte strade maestre, attraverso molte vie secondarie, dentro i molti vicoli oscuri dell’incertezza, attraverso molti strati di vita…” L. Ron Hubbard .(data di nascita 13.3.1911,dieci anni dopo mio padre).Questa è pura filosofia spicciola mischiata a psicologia spicciola. Di quali ricchezze dispone,come ha ottenuto le ricchezze? Come utilizza le ricchezze? Quand’anche voi rispondiate a queste domande,mica ci vuole molto,io mi riservo il diritto di credervi o non credervi in virtù del dettato costituzionale della libertà di pensiero. Diversamente sta notte io mi metto a scrivere, e, attingendo da qua e là, domani fondo una nuova religione e in nome della libertà religiosa ne chiedo il riconoscimento. Il Vaticano riceve,non riconosce,tutti e per questo talvolta è aspramente criticato. Insomma è bene che queste eminenze luminari facessero anche un po’ di chiarezza e distinguessero la religione dalla filosofia,ma non con discorsi roboanti,ma con discorsi comprensibili alla gente che non sia stata a un centimetro dalla morte. Rivendico il diritto di credere e di non credere. Per avvalorare questo diritto dico che anche la Chiesa cattolica cui appartengo, talvolta scivola nella filosofia e ora che avete fatto questa vostra non precisazione,pregherei di lasciare il diritto di credervi e di non credervi,perché diversamente gli intolleranti siete voi. In Austria è stata riconosciuta di recente la religione della pasta asciutta,e un a cittadino hanno concesso di fare la fotografia col colapasta in testa per la patente di guida! Per carità non fatemi qualche maleficio. Anche di Buddha vissuto 500 anni prima di Cristo,non ci hanno mai detto chiaramente in che cosa credono ,però hanno offerto sufficienti garanzie di azioni “pacifiche” in ben 2.500 anni di esistenza e tanto mi basta.

Postato da anna.firenze il 30/07/2011 12:08

“….La setta giapponese buddista e new age Soka Gakkai per la quale simpatizzano, tra gli altri, Roberto Baggio, Sabina Guzzanti e Giovanna Melandri, è stata molto vicina a vedersi riconosciuta dallo Stato italiano una quota dell’8 per mille benché con il buddismo ufficiale non abbia nulla a che fare…..” http://www.famigliacristiana.it/informazione/i-grandi-servizi/dossier/sette-in-italia_120711164006/occulto-italia_120711170645.aspx Cari Amici di Famiglia Cristiana, Sono una praticante buddista della Soka Gakkai. Leggere questo in un vostro articolo mi ha estremamente amareggiata. Stimo il vostro Giornale che si schiera sempre a fianco dei più deboli contro le ingiustizie e le contraddizioni della società italiana, perciò sono convinta che attraverso un dialogo sincero posso chiarire chi siamo veramente noi buddisti della Soka Gakkai. Spero che comprenderete che non siamo affatto una minaccia né per le singole persone né per la società, anzi abbiamo con voi Cristiani degli ideali in comune. Purtroppo, la mancanza di conoscenza e la conoscenza parziale portano a pregiudizi infondati e ad ingiuste ed affrettate etichettature, (come appunto quella di definire la Soka Gakkai una setta new age che con il Buddismo non ha nulla a che fare). Solo un dialogo sincero può fare chiarezza, ed è quello che desidero fare con questo intervento. Quindi, faccio le dovute e doverose precisazioni. Intanto, non è vero che la Soka Gakkai non ha nulla a che fare con il Buddismo. La Soka Gakkai ha un legame diretto con il Buddismo Mahayana: segue infatti l’insegnamento del Sutra del Loto, una delle scritture buddiste più importanti, diffusa in tutta l’Asia orientale fino alla Cina, alla Corea e al Giappone. Giunto in Cina nel III secolo d.C, fu tradotto da Kumarajiva (344-413 d.C.). Il messaggio del Sutra del Loto è che la Buddità – una condizione di felicità assoluta, di profonda saggezza e illimitata compassione, di libertà dalle illusioni e di unità con la Vita Universale – è insita in ogni essere umano: tutte le persone, indipendentemente dalla razza, dal sesso, dalle capacità individuali e dalla posizione sociale hanno il potenziale della Buddità e sono dunque degne del massimo rispetto. Il monaco e maestro buddista Nichiren Daishonin, visse in Giappone nel XIII secolo. Sottolineando la centralità del Sutra del Loto, fu autore di una riforma religiosa: era molto critico nei confronti delle altre scuole buddiste dell’epoca, considerandole asservite agli interessi della classe dirigente. Egli richiamava la classe dirigente ai propri doveri, ricordando che aveva la responsabilità della sofferenza della gente e dunque anche quella di trovare soluzioni. L’idea che lo Stato esiste per il bene del popolo era rivoluzionaria per l’epoca. Altrettanto rivoluzionaria in una società feudale, era l’idea che il servo della gleba avesse la stessa natura di Budda dei nobili e dei potenti e che le donne avessero la stessa natura di Budda degli uomini: perciò il Daishonin subì calunnie e violente persecuzioni e fu additato come un sovversivo. La Soka Gakkai si collega direttamente all’insegnamento di Nichiren Daishonin: ogni praticante (me compresa) ne studia gli scritti e si sforza di metterli in pratica. Come Cristiani potete riconoscere negli ideali di uguaglianza e pari dignità di tutti gli esseri umani diffusi da Nichiren Daishonin nel Giappone feudale, qualcosa che ha molto in comune con il messaggio cristiano più autentico. E l’idea che lo Stato debba esistere per il bene della gente non è forse un ideale vicino a quello della dottrina sociale cristiana del bene comune? Una setta mira solo ai privilegi sociali ed economici dei propri Capi. Invece lo scopo della Soka Gakkai è promuovere una cultura di pace, di dialogo tra culture e religioni e di rispetto per i diritti umani. L’impegno della Soka Gakkai per la pace è testimoniato dalle “Proposte di Pace” che il Presidente Ikeda invia alle Nazioni Unite il 26 gennaio di ogni anno. Queste proposte analizzano le cause profonde dei conflitti e delle divisioni ed esprimono valori condivisi da tutti gli uomini di pace: http://www.sgi-italia.org/approfondimenti/PropostePace.php Emblematiche dei principi umanistici che pervadono le Proposte di Pace sono queste parole del Presidente Ikeda: «Il XX secolo è stato un secolo di guerra. Centinaia di milioni di persone sono morte in battaglia. Cosa ha imparato l’umanità da quella tragedia? In questo nuovo secolo, il XXI, il principio che l’uccisione non è accettabile o giustificata in alcuna circostanza deve diventare l’assunto morale fondamentale dell’umanità. Se non riusciamo a diffondere ampiamente e impiantare profondamente in ogni persona il principio che la violenza non è mai giustificata come mezzo per sostenere le proprie convinzioni, l’umanità non avrà imparato niente dalla lezione del XXI secolo. La vera battaglia del XXI secolo non sarà tra le civiltà o le religioni, ma piuttosto tra violenza e nonviolenza. Tra barbarie e civiltà nel senso più autentico della parola». http://www.sgi-italia.org/rivumana/NonViolenza.php Attualmente l’impegno per la pace di noi membri della Soka Gakkai si esprime nella mostra itinerante Senzatomica che si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale riguardo al pericolo ancora attuale delle armi nucleari al fine di chiedere alle Nazioni Unite l’adozione di una Convenzione che dichiari illegale la costruzione, il commercio e la detenzione di queste terrificanti armi, che minacciano la vita di tutto il Pianeta. www.senzatomica.it La Soka Gakkai crede nel dialogo tra culture e religioni in vista dell’obiettivo comune della pace mondiale. Il Presidente Daisaku Ikeda ha dialogato sui temi della pace e dei diritti umani con Capi di Stato, Uomini di Scienza e di Cultura, Premi Nobel per la pace come Nelson Mandela: http://www.sgi-italia.org/approfondimenti/DialoghiIkeda.php E noi praticanti buddisti della Soka Gakkai abbiamo partecipato a “tavole rotonde” di dialogo inter-religioso con rappresentanti cattolici. Per il report di una tavola rotonda: http://www.sgi-italia.org/riviste/bs/InternaTesto.php?A=734&R=1&C=105 Inoltre la via del buddista della Soka Gakkai non è facile e semplicista come quella promessa dalle cosiddette sette new age: è la via della “rivoluzione umana”, cioè di una profonda autoriforma interiore nella vita del singolo individuo che trasformi il dolore in serenità, la paura in coraggio, le illusioni in saggezza e l’egoismo in compassione, risvegliando la persona all’illimitato valore della propria ed altrui vita. E’ una rivoluzione interiore e non violenta a cui si addice perfettamente la frase del Mahatma Gandhi: “Sii te stesso il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Come spiega Daisaku Ikeda «esistono vari tipi di rivoluzione: politica, economica, industriale, scientifica, artistica... ma, indipendentemente da cosa viene cambiato, il mondo non sarà mai migliore finché le persone rimarranno egoiste e prive di compassione. In questo senso, la rivoluzione umana è la più importante di tutte le rivoluzioni e allo stesso tempo la più necessaria per l'umanità…” La rivoluzione umana è lo sforzo di un’intera vita, è guardare in faccia le proprie debolezze e le proprie illusioni, è superare il proprio egoismo e dire no alle ingiustizie. Non è una via semplice. Non è una via per chi cerca privilegi e poteri personali. Non è una via per i violenti. Intendo inoltre sottolineare che nessuno di noi ha all’interno della Soka Gakkai cariche “gerarchiche” che gli consentano di sfruttare economicamente gli altri: il titolo di responsabile di un gruppo di praticanti ha solo un valore organizzativo, non dà diritto ad alcuna remunerazione economica da parte degli altri né ad alcun tipo di privilegio, non dà diritto all’obbedienza indiscussa e alla riverenza degli altri: tutto questo non si riscontra di certo in una setta ! Infine, il finanziamento della Soka Gakkai si basa esclusivamente sulla libera offerta dei membri, nessuno riceve richieste di denaro né pressioni in tal senso: contribuire alle spese dell’ente deve essere una scelta libera, consapevole e sentita, non una forzatura. Anche questo è impensabile in una setta. Avrei molto altro da dire ma mi fermo qui. Spero di essere riuscita a fare chiarezza, ma qualora le mie parole non fossero sufficienti, vi proporrei di riflettere sulla figura dell’educatore Makiguchi, fondatore della Soka Gakkai, che per coerenza con i suoi ideali di pace e fratellanza tra le Nazioni si oppose al regime militarista giapponese e all’alleanza del Giappone con Hitler. Per fedeltà ai suoi principi morì in prigione nel 1944. Come può una persona come Makiguchi essere il fondatore di una setta? http://www.sgi-italia.org/sokagakkai/Makiguchi.phpDistinti saluti

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