Arisa, la farfalla prende il volo

Arisa racconta le fasi della sua crescita e presenta in questa intervista il suo terzo album: Amami.

22/03/2012
Amami, il nuovo album di Arisa. (Foto album: Ufficio Stampa / foto copertina: Corbis)
Amami, il nuovo album di Arisa. (Foto album: Ufficio Stampa / foto copertina: Corbis)

Arisa è diventata donna. Il bruco si è trasformato in farfalla. “Amami”, il suo terzo cd è un’emozione unica. E’ l’album della maturazione, della trasformazione in cui Rosaria Pippa non teme di rivelare tutta se stessa, le emozioni nei confronti della vita, dell’amicizia attraverso la musica. Una sorta di malinconia si insinua nelle sue ultime interpretazioni. Una malinconia tipica della gente del sud e che gli artisti sanno rappresentare con efficacia nelle note delle canzoni.
Sono 12 gli inediti e due, “Amami” e “Missiva d’amore”, li firma lei stessa confermando di avere vero talento. Le canzoni di Arisa sono leggere, semplici e nello stesso tempo dense di sentimenti autentici. Da un punto di vista strettamente musicale le sue composizioni sono ricche di eleganza e qualità, secondo il Maestro Mauro Pagani che ha arrangiato e prodotto l’album.

Hanno visto giusto, allora, tutti quelli che hanno creduto nella ragazza lucana ai tempi di “Sincerità”. A poco, a poco sta cambiando lei e la sua musica e tutti noi abbiamo assistito, quasi sorpresi, a questa veloce metamorfosi. Ma Arisa non è diversa, sostiene. È solo uscita allo scoperto, rivelando bravura, determinazione e tanta voglia di riuscire. Non sono tanto lontani i tempi in cui lavorava 11 ore al giorno per poche centinaia di euro. Ora, sono forse di più le ore della giornata in cui è impegnata, ma ha raggiunto il suo primo obiettivo: riuscire a vivere della sua passione, la musica.

- Se non sei diversa, allora sei riuscita a valorizzarti…

      
"Sono riuscita a non vergognarmi più di me stessa, probabilmente. In passato sono sempre stata troppo attenta a non risultare scomoda per nessuno. Siamo un po’ così noi che veniamo dal profondo sud. Abbiamo sempre molto pudore a mostrarci, nel dire che sappiamo fare le cose. Preferiamo che siano gli altri ad attestarci i meriti".

- Ti riferisci alla condizione femminile?

     "No, a quella contadina. La condizione delle persone meno agiate, quelle che vivono ancora nell’ombra".

- Hai superato molto bene questa fase, mi sembra di capire…

     
"Ancora non lo so…".

- Sicuramente le esperienze televisive e cinematografiche ti hanno aiutata a credere di più in te stessa… 

       
"Il cinema è stato un esercizio un fantastico. Sto imparando a fare tutto sul campo. Confesso che mi piacerebbe diventare una brava attrice. Vorrei cimentarmi anche in una parte che non sia quella di “Arisa”. Mi hanno appiccicato addosso il clichè della svampita ma in realtà io non lo sono per niente. La gente continua a vedermi così ed io non capisco il perché. La televisione mi è servita a farmi conoscere, a smorzare tutti i dubbi sulla mia identità. Le persone hanno potuto constatare che c’è coerenza in tutto quello che faccio".

- La tv si è innamorata di te, è vero. Forse, l’etichetta di svampita te la porti dietro da Sanremo, quando ti sei presentata con quel look un po’ vintage e gli occhiali più grandi di te.

      
"Può darsi, ma ribadisco che non lo sono affatto".

- Il tuo rapporto con la stampa è cambiato? Come ti rapporti oggi con i media, visto che hai acquisito sicurezza e non appari più timorosa come agli inizi?
 
       "Sono sempre molto sincera con la stampa. Ma a differenza di prima mi proteggo un po’ di più. Non mi apro totalmente. Dico solo quello che posso e devo dire. Quello che mi sembra giusto ma non tutto fino in fondo, come facevo prima".

- Hai capito come proteggerti dall’esterno?

      "In un certo senso. Prima rispondevo a qualsiasi domanda mi facessero, anche a quelle più intime. Oggi Arisa, se a qualche domanda non vuole dare una risposta, sa dire di no".

- Ci sei arrivata da sola o qualcuno ti ha indirizzato, ti ha aiutato in questo tuo cammino?

      "Ci sono arrivata da sola dopo che ho potuto appurare quanto ci si possa far male, anche senza l’aiuto di nessuno".

- Ti sei già confrontata con l’invidia?

     
"L’invidia è una realtà. Bisogna conviverci. Cerco di non ripagare chi vorrebbe farmi del male con la stessa moneta anche se l’invidia della gente mi fa paura. Per anni mi sono sentita in debito con tutti qualsiasi cosa facessero o non facessero per me. Poi ho capito che sono fortunata e non me la prendo più. Faccio il lavoro che mi piace e sono pure pagata. Cosa posso volere di più?".

- Il prossimo 29 marzo, da Santa Margherita Ligure, partirà il Tour che ti vedrà calcare i palcoscenici dei maggiori teatri italiani. Nel clima raccolto del teatro dai il meglio di te stessa?

      "E’ da tanto che coltivavo il desiderio di esibirmi nei teatri. Il clima raccolto del teatro offre la possibilità di dare il meglio del mio lato artistico. Credo che il teatro sia il mio habitat naturale, musicalmente parlando, perché io sono a metà tra un piccolo clown ed una cantante".

- Proporrai il tuo repertorio?

      "Non solo. Sarà un misto tra le mie canzoni e le cover dei brani che ho interpretato nel programma di Victoria Cabello su Mtv. Testi classici con innesti di canzoni moderne. Accostamenti audaci come Georges Bizet e Britney Spears. Alla mia solita orchestra aggiungerò la chitarra classica per cantare qualcosa che si avvicini alla bossanova. Si sentirà anche il violino di Mauro Pagani".

- La tua voce sembra perfetta per interpretare un film d’animazione. Ci hai mai pensato?

      "Lo farò a breve. Doppierò un personaggio e canterò in un cartone animato ma non posso aggiungere altro".

- Arisa si è anche scoperta cantautrice?

      "Arisa cantautrice. Cosa posso dire? Ho firmato due canzoni, è vero. Ma non sai quante ne ho buttate prima di trovare quelle che sembravano piacermi veramente. Le canzoni, per me, rappresentano un modo di confidarsi. E’ una confidenza che non si impone nella vita degli altri . In una canzone si può raccontare uno stato d’animo senza imporlo. Se vogliono sono gli altri che scelgono di ascoltarti".

- Scrivere un brano è liberatorio?

       "Certo, è come se tu confidassi qualcosa a qualcuno senza rompergli le scatole".

- Come scrivere un diario?

     
"Per me è un po’ come scrivere un diario. Ne scrivo tante di canzoni ma ne faccio sentire poche. Sono una donna molto introspettiva. A volte esagero anche nel descrivere le mie sensazioni. In Missiva d’amore mi definisco sterile, incomprensibile, sempre più fragile e inattendibile. Praticamente, a volte, insopportabile! La musica e la scrittura mi aiutano a purificarmi".

- Nelle prime interviste dicevi che la famiglia veniva al primo posto, ancora prima della carriera. È ancora così?

      "Per mettere su famiglia bisogna essere in due ed il mio rapporto con Giuseppe Anastasi continua solo dal punto di vista professionale. Mi piacerebbe tanto adottare un bambino. Mi sento molto vicina alle persone meno fortunate di me. I miei cugini hanno adottato da poco due bimbi cileni. Sono semplicemente fantastici, sempre allegri e carini, ma per condividere una scelta del genere occorre avere al tuo fianco una persona che ti sostenga in una decisione importante come questa".

Nel frattempo Arisa ha preso il volo… giudice a “X Factor”, attrice in “Tutta colpa della musica”, scrittrice de “Il paradiso non è un granchè” ed ora anche cantautrice. “La notte”, il brano con cui si è classificata seconda al Festival di Sanremo, è la canzone più trasmessa dalle radio e al secondo posto dopo Madonna, nella classifica generale. Mentre il cd “Amami” rimane stabile nella top ten degli album più venduti. Arisa è cresciuta. E chi la ferma più…
Track list:
Amami
Il tempo che verrà
La notte
L’amore è un’altra cosa
Ci sei o non ci sei
Democrazia
Bene se ti sta bene
Poi però
Si vola
Nel regno di chissà che c’è
Missiva d’amore

Monica Sala
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