Emma: il mio sogno a costo zero

Dal successo ad Amici a quello del grande pubblico con il suo disco "Oltre". Di cognome fa Marrone, ha 25 anni e tutta una carriera davanti a sé. Grazie a una splendida voce.

20/05/2010
La cantante Emma, 25 anni.
La cantante Emma, 25 anni.

Arriva con i capelli non proprio in ordine e senza un filo di trucco. «Più tardimi aspetta un servizio fotografico e allora tanto vale fare trucco e parrucco una volta sola....». Il tono è di quelli che ti fanno capire quanto poco volentieri Emma, la nuova star di Amici (di cognome fa Marrone e ha venduto più di 150 mila copie del suo minialbum Oltre), ami posare davanti a un obiettivo. È la prima volta che la incontro e subito mi avverte: «Non mi va di parlare della mia vita privata», così quando le spiego che ilmio giornale ha altre abitudini, si rilassa.

Tutti ti danno nata ad Aradeo, un paese di seimila anime nel Salento, a pochi chilometri da Lecce, invece sei nata a Firenze...
«Mio padre Rosario faceva l’infermiere al pronto soccorso ed era stato trasferito lì per lavoro, poi siamo venuti ad Aradeo dove tutti conoscono tutti. Ora mio padre è presidente del Consiglio comunale ma non ha mai smesso di suonare la chitarra in una band, che si chiama Xeandreon. In famiglia con noi abita la musica: mia mamma Maria è casalinga ma canta da soprano in un coro polifonico, e mio fratello Francesco, che ha tre anni meno di me, suona il sax nella banda del paese. L’eccezione ero io, che dopo il liceo classico ho fatto per un anno il servizio civile e poi ho lavorato come commessa, l’unica che ufficialmente non cantava, ma in realtà era l’unica cosa che volevo fare nella vita».

    Emma Marrone ha 25 anni, è una timidatutta- nervi alta un metro e 63, ha una voce straordinaria; le canzoni del suo minialbum sono davvero belle, e ce n’è una, Un sogno a costo zero, che è già in corsa per il titolo di tormentone estivo. Sciorina, parlando, un accento che più “salentino” non si può.

Studierai dizione?
«No, quando canto le mie origini non affiorano ma quando esco di scena intendo mantenere intatta la mia meridionalità. Per la mia formazione ho altri progetti: perfezionarmi nella chitarra, studiare pianoforte e continuare a comporre. Ho nel cassetto decine di canzoni che ho scritto e non vedo l’ora di poterle far giudicare alla gente... I cantautori sono stati il mio modello sin da ragazzina».

Però ti sei confrontata con il repertorio di “mostri sacri” della canzone femminile, da Mina alla Bertè, da Anna Oxa a Gianna Nannini. In qualche canzone del tuo disco sembra un po’ di ascoltare la voce di Gianna...
«Gran complimento, lei è la mia preferita. Nella mia stanza, accanto a un manifesto di Janis Joplin, conservo i biglietti dei concerti a cui ho assistito e il più prezioso è quello del primo concerto di Gianna».

    La sua cameretta, Emma la divide col fratello. «I miei volevano ristrutturare la casa per dare a ciascuno il proprio spazio, ma noi abbiamo tenuto duro. È bello avere un fratello che quando rientra tardi può raccontarti la sua serata. Parliamo e spesso tiriamo mattina. Se lo vorrà, Francesco potrà accompagnarmi in tournée come personal manager».

    La storia di Emma ha un risvolto curioso: lei voleva cantare, suo padre era d’accordo ma la mamma, che temeva le insidie del mondo dello spettacolo, si opponeva risolutamente anche se, da quando aveva nove anni, Emma si esibiva con piccoli gruppi in feste di piazza. «E qui», racconta Emma, «entra in scena nonna Donata, ma tutti la chiamavamo Uccia, che ha convinto la famiglia a darmi la “licenza” di cantare. Ce l’ho nel cuore, e anche qui». Alza il braccio destro e mostra un grande tatuaggio dove si legge benissimo il nome Uccia.

    «Ce l’ho da anni e quando canto spero che si legga e lei ne sia felice. L’ho sentita vicina quando sono stata “prigioniera” per sei mesi nel residence dove ho vissuto con gli altri concorrenti di Amici e quando sembrava che tutto andasse storto mi venivano in mente le sue parole: “La tua voce è un dono di Dio, se non la coltivi commetti peccato”».

    Del suo privato, come ha premesso, Emma non vuol parlare ma, alla domanda se nel suo cuore c’è qualcuno, risponde semplicemente: «Ci sto lavorando». Accanto a lei, dicono le cronache, c’è uno dei migliori ballerini di Amici, si chiama Stefano De Martino e, dopo la tournée italiana, andrà per un anno a perfezionarsi in America.

    Un anno può essere un’eternità, ma Emma non ha fretta e ha una grande fiducia. In fondo si dice che chi trova un “amico” trova un tesoro. Un sogno a costo zero ce l’abbiamo tutti. Buona vita ragazzi.

Gigi Vesigna
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