Quando la Chiesa parla chiaro

Degrado della politica, erosione dei valori, questione meridionale, crescente povertà, ruolo dei cattolici. Oltre Berlusconi. Ne abbiamo parlato con il vescovo di Mazara del Vallo.

04/10/2011

Silvio Berlusconi? «Deve dimettersi punto e basta. Sarebbe la prima volta che fa qualcosa che giova al Paese». Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo è uno abituato a parlare limpido. Si gira in mano i fogli della prolusione del cardinale Angelo Bagnasco e spiega: «Tutti aspettavamo parole chiare che sono arrivate. Certamente la Cei non ha titolo per chiedere a un presidente del Consiglio di fare un passo indietro. Ma i singoli vescovi come cittadini italiani lo possono fare e io sono un cittadino italiano».

Monsignor Mogavero ragiona di molte cose della Chiesa e del Paese in un libro-intervista scritto con il vaticanista della Stampa Giacomo Galeazzi: "La Chiesa che non tace" (Rizzoli). Adesso nel suo episcopio di frontiera affacciato sul Mediterraneo dalle sponde turbolente e attraversato da una umanità disperata, in un lungo colloquio riprende il filo dei pensieri, nella settimana della svolta, delle parole cristalline del presidente della Cei: «Sì, si avvertiva un disagio: troppo silenzio a livello ufficiale, quasi fosse approvazione di comportamenti che invece la nostra gente sente come assolutamente impropri».

Bagnasco invece ha spazzato l’orizzonte e rimesso le cose a posto. Mogavero è soddisfatto anche perché da ora in poi «sarà difficile giustificare le coperture che qualche esponente ecclesiastico ha dato, per altro non richiesto, al presidente del Consiglio, come se si dovesse custodire in qualche modo l’uomo della Provvidenza del terzo millennio». Non ha alcun timore a usare le parole il vescovo di Mazara. Ha sempre scelto una parte, «anche se minoritaria». Osserva con una punta di orgoglio: «Ho espresso opinioni di cittadino e non amo nasconderle per convenienze ecclesiastiche, anzi mi dispiace, per essere ancora più chiaro, che tanti italiani si riconoscano politicamente in Silvio Berlusconi».


Ma c’è anche un altro rammarico e cioè il fatto che «tra i sostenitori più accesi del premier ci siano dei buoni cattolici». Non si ferma Mogavero e affonda: «Come uomo Berlusconi è una grande delusione, perché tratta la politica e il Paese con il taglio dell’imprenditore borghese che cura i propri interessi. Poi c’è il profilo morale dell’uomo, che adotta comportamenti non certamente esemplari ». Sulle intercettazioni e sui guai giudiziari sottolinea che «vale per tutti anche per Berlusconi la presunzione di innocenza». Tuttavia, visto che si tratta di un politico, «abbiamo l’esempio di quanto accade all’estero, dove si fa un passo indietro per molto meno». Mogavero, in ogni caso, non vuole dare l’impressione che sia un fatto personale: «Ciò che mi preoccupa di più, alla fine, non è Berlusconi, ma il berlusconismo. Temo che resista al leader, che sopravviva a lui ed è questo che dobbiamo contrastare».

Lo preoccupa la politica «ridotta a gazzarra di cortile», dove «manca il confronto anche duro di opinioni diverse» e tutto diventa «guerra dove uno deve vincere e l’altro soccombere ». Dove raramente si affrontano le questioni reali che toccano la vita della gente e dove tutto viene ricondotto «a situazioni particolari che riguardano in modo più o meno indiretto la vita, gli interessi e la sorte del premier». Mogavero entra nel merito e non si tira indietro nemmeno sulle Manovre finanziarie: «Ho perso il conto, come tutti, ma ciò che avverto è l’assoluta mancanza di strategia per occupazione e famiglie. Pagano sempre i poveri, mentre chi evade il fisco, chi porta capitali all’estero è premiato». E non ci sta nemmeno al gioco dell’indulgenza per via della crisi internazionale: «Qui rischiamo di elevare all’altare Berlusconi come martire della congiuntura disgraziata».


Descrive un Paese depresso, che non si indigna più
, che non alza la voce, che si limita a sorridere al ministro Brunetta, il quale «in nome della semplificazione e del risparmio della carta fa sparire anche il certificato antimafia per le imprese». Mogavero adesso è inesorabile e severo: «La criminalità organizzata ha capito il momento, si camuffa nelle pieghe della politica e gestisce affari senza che nessuno più si sconvolga». E guarda al suo Sud da questo episcopio siciliano, dove la solidarietà di vicinato ancora tiene, ma dove «nessuno sembra lavorare seriamente a livello politico per lo sviluppo e il progresso».

È una questione di «educazione da rifare », di «riscatto che deve partire da noi». Lo demoralizza il fatto che «neppure noi meridionali abbiamo veramente a cuore le nostri sorti». Così il Meridione rimane «la palla al piede del Paese e continua a fare del male prima a sé stesso e poi all’intera nazione». Insomma, monsignor Mogavero ribalta l’analisi e le prospettive. Lui non ci sta ad aspettare, non vuole che si ripropongano le nefandezze dell’assistenzialismo del passato. Spiega che anche il federalismo va in questa direzione: «Divide i buoni dai cattivi, diventa razzista e selettivo. E ho l’impressione che il “federalismo solidale” finisca per dare qualche soldo al Sud, perché stia buono». Adesso alza la voce: «Noi non siamo la parte peggiore del Paese, abbiamo solo pagato più di altri e a caro prezzo la connivenza tra politica e mafia, e un sottosviluppo democratico, prima che economico, che ha spazzato via competenze a tutti i livelli, cioè dei singoli e delle istituzioni».

È l’afasia che lo inquieta, le parole non dette, le reazioni timide e schive, il «timore di non uscire allo scoperto» anche dei laici cattolici che in questa stagione «non brillano certo per franchezza e audacia». Né basterà, per correggere, il richiamo di Bagnasco al “nuovo soggetto” dei cattolici, interlocutore della politica: «Ho l’impressione che si cerchi di ricondurli dentro lo steccato, organizzando una nuova falange offensiva. La tentazione della scorciatoia del partito unico dei cattolici è dietro l’angolo, resistere non è semplice». Quel cappello della Cei sulla “cosa bianca” a Mogavero proprio non piace.

Alberto Bobbio
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Postato da nicolag il 02/11/2011 20:37

La lettera di Massimo Introvigne pubblicata su La Bussola Quotidiana e riportata da Dino Avanzi (commento del 07.10.2011) mi è sembrata inizialmente un doverosa reprimenda nei confronti sia del Vescovo Mogavero che di Alberto Bobbio,posta in atto dall’autore della stessa,in quanto reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica, “ che ha il duplice scopo di studiare e diffondere il magistero pontificio e di applicarne gli insegnamenti “ (Biografia dal sito www.massimointrovigne.com). Leggendo il seguito non ho potuto però per niente condividere,specie in questo triste momento per l’Italia e gli Italiani, l’appassionata difesa del governo presieduto dall’on.le Berlusconi e della stessa persona del Presidente del Consiglio, portando a motivazione esclusiva ed esaustiva l’impegno profuso a favore dei cristiani perseguitati,ovviamente cosa santa e giusta, e gli sforzi per salvare la vita della povera Eluana Englaro,in stato vegetativo da 17 anni,scomodando per questa difesa campale,sicuramente un po’ a sproposito,il Pontefice Benedetto XVI. L’appassionata difesa mi è risultata comprensibile solo alla luce della ulteriore notizia, riportata nella citata biografia, che Massimo Introvigne collabora con il quotidiano Libero e scrive anche su IL Giornale. Non si può pertanto che confermare la più grande stima ad Alberto Bobbio al Vescovo Mogavero, per la interessante intervista e la coraggiosa denuncia a difesa dell’intero Paese e non di una ristretta cerchia di sedicenti cattolici, che spesso strumentalizzano la Chiesa per i loro interessi o allo scopo di acquisire o mantenere a tutti i costi il potere,fine a se stesso, come l’attuale situazione politica sta sempre più dimostrando.

Postato da nicolag il 28/10/2011 01:03

Bisognerebbe proprio chiedersi perché quella parte sana del Pdl non riesce ancora ad organizzarsi per reagire a questo degrado e grande illusione,ora trasferita in Europa con la lettera di intenti,avendo l'unico obiettivo di arrivare a Natale,mentre l'Italia e gli Italiani vanno in rovina e diventano lo zimbello dell'Europa e non solo?

Postato da palula52@hotmail.it il 23/10/2011 18:52

L'intervista mi ricorda qualcosa del catechismo ricevuto alcune decenni or sono: -si entra nella Chiesa (battesimo)-ci si nutre e rafforza (eucarestia) -si diventa soldati di Cristo (cresima). Fa piacere a tutti essere accolti e nutriti. Meno gradito è il compito di "soldati di Cristo". Grazie Mons. Mogavero.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 16/10/2011 12:33

Egregio sig.Folgore,che leggo solo adesso. Gli "altri" non ha senso come contraddittorio. Di fronte a Berlusconi ( che penso Lei sappia quante ne ha combinate :solito eufemismo) ci stava un certo Prodi ( che seguiva la stessa morale, a parte anche i suoi guai?).Oggi ci sta una Rosy Bindi,una Finocchiaro,un Bersani, e continui Lei con "ALTRI". "TUTTI" della stessa moralità di Berlusconi? Sugli ordini non faccia l'ingenuo: ha capito benissimo di "QUALI "ORDINI ... devo continuare,offendendo ,con l'ovvio del senso del mio discorso,la sua intelligenza,sig. Folgore? E non si è chiesto: il più "intercettato "perchè il più "delinquente" ( termine alla latina come intendo io), o,se preferisce,il più corrotto,corruttore, prepotente ... l'elenco è uin po' lunghetto. HA DUBBI?

Postato da folgore il 13/10/2011 23:02

@Umberto;Novara. Mi scusi una semplice curiosità: ritiene veramente che gli altri politici presenti in Parlamento seguano tutti la morale che lei esprime, o più semplicemente il Premier è il più controllato e tanti altri meno? Nel PD non si ricevono ordini? Perché non lo dice ai Radicali....che qualche cosa potrebbero anche dirgliela.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 11/10/2011 10:46

carlo Principe conosce la distinzione tra ciò che è IMMORALE( comportamento grave di Berlusconi che ANCHE - non solo -a livello sessuale considera la PERSONA ( donna ) come oggetto, addiririttura MERCE - vede che anche Marx può sempre insegnare ad un cattolico intelligente! - ) e ciò che è, per un cattolico ,ERRORE (anche grave); carlo Principe sa che nel PD non si ricevono ORDINI come li impone Berlusconi ai suoi - a quel livello - e si può dissentire ? ALLORA anche il PRINCIPE ha idee un po' confuse.

Postato da spark il 10/10/2011 15:03

Egr, Sig.Avanzi, lungi da me voler imbastire una polemica con lei, voglio solo ringraziarla perche' con il suo lungo post, in cui riporta interamente (penso da lei condivisa), l'opinione di un sociologo pubblicata dalla "Bussola quotidiana", mi ha chiarito definitivamente come la pensa sui rapporti che devono intercorrere tra la CEI ed il governo Berlusconi e quale e' il modo di giudicare i comportamenti personali riprovevoli in cui possono incorrerre i nostri pubblici rappresentanti. Confesso che finora, attraverso i suoi sintetici commenti...non ero riuscito a capire quale fosse il suo reale pensiero su chi ci governa e sul conseguente comportamento da tenere da parte dei vertici della Chiesa nei loro confronti. Osvaldo Bardelli

Postato da carlo Principe il 07/10/2011 17:43

Ergo: italiani votate il PD! con tanti saluti ai valori non negoziabili che secondo il Papa hanno il primato. Anche certi vescovi hanno le idee un po' confuse. E meno male che parlano da comuni cittadini.

Postato da luciocroce il 07/10/2011 11:06

Rev.mo Mons. Stagliano', ho letto la Sua bella intervista a Famiglia Cristiana; giornale cui sono abbonato da una vita: la condivido parola per parola e mi fa piacere esprimerLe il mio vivissimo apprezzamento. Ammetterà, però, che altrettanta chiarezza non c'è stata da parte della Chiesa; anzi, è fin'ora sembrato che la Gerarchia sostanzialmente appoggiasse il berluscoleghismo; non faccio nomi per carità di patria, ma ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta. So bene che Lei non ha mai condiviso quegli atteggiamenti, però quando uno pensa alla Chiesa - giusto o ingiusto che sia - pensa a quei porporati di vertice che, esplicitamente o implicitamente, hanno supportato il berluscoleghismo; se solo un poco di questo appoggio fosse stato dato all'ottimo Prodi - cattolico vero ma "adulto", caratteristica negativa evidentemente per alcuni, quasi che il vero cattolico debba essere un "bambino" - non ci troveremmo in questa situazione disastrosa, che è disastrosa non solo dal punto di vista finanziario-economico ma innanzitutto etico-sociale:questa è ormai una società allo sbando, in cui non ci sono più valori di riferimento (altro che "valori non negoziabili"...); temo che occorreranno decenni per ricostituire un ethos collettivo decente. Comunque, Spes contra spem! ( che cristiani saremmo, altrimenti?) Grazie. lucio croce

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 07/10/2011 10:06

Mentre leggevo le parole di questo vescovo ,che non conosco, mi chiedevo se ero io che stavo parlando. Ogni tempo ha avuto i suoi Rosmini …Primo Mazzolari, Don Milani,ecc. ( ed i suoi "folgore",accanto, che facevano emergere ancor più la grandezza dei primi e la meschineria dei 'secondo' che, ipocritamente, non dice che i vescovi ... fanno ( e finora l'hanno fatta!) politica se si schierano con Berlusconi, anzi sferra un attacco, con sporco candore,per negarlo); che non dicono che ognuno ha sempre "simpatia" per qualcuno ( ma bisogna vedere chi): leggiamo il filosofo Max Scheler con le sue analisi sulla "simpatia" (Einfühlung ) e poi vediamo come certe simpatie rivelano CHE COSA – e CHI sono queste certe persone. Sulle simpatie di Berlusconi ... dalle intercettazioni sappiamo non poco ( e non è per questo che si vuole impedirle con la vergognosa, ma non sarà l'ultima, legge in corso?). Se uno vuole simpatizzare ... con le simpatie di Berlusconi ... faccia pure,sappiamo di che si tratta. INTANTO CERTE SIMPATIE fanno dimenticare il dovere di simpatizzare con chi viene ridotto al lastrico da coloro che pensano solo ai propri interessi, con i giovani “sani” che non hanno più futuro davanti a sé, con le donne che difendono la loro dignità di non-escort,ecc.ecc. Un cattolico sa con chi deve simpatizzate ( seguendo il buon samaritano che "simpatizzo' stupendamente). Il sig.Puricella pone il giusto problema,ignorando però che come un chirurgo deve prima mettere a posto quella carcassa (scusi il termine) di corpo devastato dal delinquente che ha malmenato il poveretto, e solo dopo potrà pensare alla riabilitazione, COSI’ il dopo Berlusconi ci vedrà tutti impegnati per uscire da questo degrado ( linguaggio,mentalità,usi e costumi, iniziative,imposizioni,attacchi a certi princìpi costituzionali fondamentali – e mi fermo qui, già con qualche brivido addosso) … e sarà un’impresa titanica. Ma ci rendiamo conto delle conseguenze di questo ventennio berlusconiano su questa malata Italia, forse addirittura peggiore della malata Italia di crociana memoria?

Postato da dino avanzi il 07/10/2011 03:19

di Massimo Introvigne07-10-2011 Eccellenza Reverendissima mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, ho letto la Sua intervista su "Famiglia Cristiana" che si apre con la drastica affermazione secondo cui il presidente del Consiglio "deve dimettersi punto e basta. Sarebbe la prima volta che fa qualcosa che giova al Paese", e si conclude con una critica alle iniziative della CEI dove, a proposito dei cattolici presenti in politica, Ella esprime il timore che "si cerchi di ricondurli dentro lo steccato, organizzando una nuova falange offensiva". Non so se "Famiglia Cristiana" abbia l'abitudine di fare rileggere i testi agli intervistati prima della pubblicazione e, vittima talora anch'io di fraintendimenti, Le chiedo scusa in anticipo se fossero state riportate parole non Sue, certo che in tal caso non mancherà la smentita. Da sociologo, Le confesso la mia perplessità sulla Sua affermazione secondo cui mentre il cardinale Bagnasco parla come vescovo, Lei esprime opinioni "come cittadino italiano" e non ama "nasconderle per convenienze ecclesiastiche". In linea di principio, il ragionamento non fa una piega e questo giornale ha sempre sostenuto che i vescovi non hanno certamente meno diritti di altri cittadini italiani di dire la loro. In linea di fatto, una elementare sociologia della comunicazione ci insegna che i lettori hanno difficoltà a distinguere fra l'opinione del cittadino e quella del vescovo quando si tratta della stessa persona, e questo anche a prescindere dalla puntuale e prevedibile strumentalizzazione di quotidiani come "Repubblica" che hanno presentato la sua intervista come presa di posizione "dei vescovi" e non di un privato cittadino. È per questo rischio - che è più di un rischio - che mi permetto rispettosamente di entrare nel merito della Sua intervista. Certamente ci sono affermazioni condivisibili, come quella secondo cui il ciclo politico dell'onorevole Berlusconi sembra ormai volgere alla fine, e l'altra che i suoi comportamenti privati diffondono scandalo fra molti fedeli cattolici. Anche se in questo caso si dovrebbe forse aggiungere che la responsabilità dello scandalo - rispetto a comportamenti privati riprovevoli, ma che avvengono a casa propria dopo avere chiuso la tenda che dà sull'esterno - è condivisa da chi tira la tenda e sbatte il privato in prima pagina. Mi creda, Eccellenza, anche diversi esponenti politici e culturali a Lei più simpatici non rivelerebbero un privato immacolato se fossero colpiti da oltre centomila intercettazioni offerte ai giornali per la libera pubblicazione, il che - Lei così attento alla superiore moralità dei politici stranieri - vorrà convenire che è cosa che accade solo in Italia. Gli stessi fedeli potrebbero però rimanere sconcertati dalla Sua opinione secondo cui, dimettendosi, l'on.le Berlusconi "sarebbe la prima volta che fa qualcosa che giova al Paese". Sconcertano infatti i fedeli le divisioni tra le autorità ecclesiastiche. Il Santo Padre in discorsi molto importanti ha ringraziato non una ma tre volte il governo italiano per la decisione di ricorrere alla Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sul caso del crocifisso nelle scuole, vincendo poi la causa di appello. Si tratta di una decisione presa dal Presidente del Consiglio. Lei pensa che il Santo Padre sbagli e che quella decisione non abbia "giovato al Paese"? Lo stesso Benedetto XVI ha ringraziato pubblicamente il governo presieduto dall'on.le Berlusconi - la materia mi sta a cuore perché me ne occupo istituzionalmente - per l'impegno profuso a favore dei cristiani vittime di persecuzioni in Pakistan e altrove. Questo giova certo anzitutto ai cristiani perseguitati: ma si sente davvero di dire che non "giova al Paese"? Infine - sono solo esempi - la CEI ha riconosciuto gli sforzi del governo e quelli personali del Presidente del Consiglio - frustrati, ricorderà, da un intervento del Presidente della Repubblica, cui va la Sua ammirazione - per salvare la vita della povera Eluana Englaro. I Suoi colleghi vescovi avevano torto? Anche salvare Eluana non "giovava al Paese"? Vorrei anche capire meglio che cosa significa la Sua affermazione secondo cui Berlusconi non Le piace per il suo tipico "taglio dell'imprenditore borghese". Lei pensa che gli "imprenditori borghesi" in genere debbano essere eliminati? Sostituiti da che cosa? Avendo - glielo confesso - qualche simpatia per i principi che ispiravano le società precedenti alla borghese Rivoluzione francese, nonostante le ingiustizie che non mancavano quando questi principi non erano rispettati nella pratica, condivido una critica della borghesia in quanto responsabile di avere "distrutto tutte le condizioni di vita feudali, patriarcali, idilliche. Ha lacerato spietatamente tutti i variopinti vincoli feudali che legavano l'uomo al suo superiore naturale, e non ha lasciato fra uomo e uomo altro vincolo che il nudo interesse, il freddo pagamento in contanti. Ha affogato nell'acqua gelida del calcolo egoistico i sacri brividi dell'esaltazione devota, dell'entusiasmo cavalleresco" del Medioevo. Ha scritto qualcosa di simile anche Papa Leone XIII ma avrà riconosciuto le parole, che immagino a Lei più familiari, del "Manifesto del Partito Comunista" di Marx ed Engels. Mi piacerebbe però sapere se la sua critica della borghesia è in funzione delle soluzioni di Marx ed Engels, quel socialismo che ha portato a regimi a suo tempo definiti dalla Congregazione per la Dottrina della Fede "la vergogna del nostro tempo", ovvero delle soluzioni della dottrina sociale della Chiesa, che non trovo citata nella Sua intervista. E qui vedo un ulteriore problema. Lei non nasconde - da cittadino, beninteso - la Sua viva antipatia per il centro-destra, anzi Le "dispiace, per essere ancora più chiaro, che tanti italiani si riconoscano politicamente in Silvio Berlusconi" ed è preoccupato del fatto che, uscito eventualmente di scena il Presidente del Consiglio, continuino a riconoscersi nel suo partito o nel suo schieramento. Alla fine dell'intervista esprime antipatia anche per soluzioni centriste e "cose bianche" che secondo una certa stampa sarebbero viste con favore da Suoi illustri confratelli vescovi. Tolto il centro e tolta la destra, resta solo la sinistra. Certo per limitare la lunghezza dell'intervista, non Le sono state chieste eventuali riserve e perplessità nei confronti della sinistra e se per esempio il "taglio dell'imprenditore borghese" non abbia qualcosa a che fare anche con Carlo De Benedetti, la famosa "tessera numero uno" del Partito Democratico e l'editore del quotidiano, "Repubblica", che dà la linea politica alla sinistra italiana. Soprattutto, non Le è stato chiesto se prima di concedere il Suo generoso sostegno alla sinistra - sempre come cittadino, ci mancherebbe altro - non abbia fatto qualche domanda su quelli che il Papa chiama principi non negoziabili in materia - per esempio - di eutanasia, riconoscimento delle unioni omosessuali, pillole abortive, libertà per i genitori cattolici di scegliere la scuola cattolica in condizioni di effettiva parità. Se ha fatto queste domande, sarei interessato a conoscere le risposte. Se non le ha fatte, mi piacerebbe sapere se Lei - come cittadino - sconsiglia esplicitamente agli italiani di seguire l'insegnamento del Santo Padre secondo cui i principi non negoziabili - espressione tecnica che designa solo quanto attiene alla vita, alla famiglia e alla libertà di educazione, cui si aggiunge la libertà religiosa - debbano prevalere su altre materie, pure importanti, quando si compiono scelte politiche. Perché se così fosse Le si porrebbe un piccolo problema. Lei dovrebbe dare un certo consiglio agli elettori della Sua diocesi come cittadino italiano e il consiglio opposto come vescovo, di cui nessuno mette in dubbio la fedeltà ai documenti del Magistero sul primato dei principi non negoziabili e sull'identificazione come non negoziabili di certi principi e non di altro, pure molto rilevanti. Eccellenza, ammiro la sua passione per la vita sociale e politica del nostro Paese. Condivido molte Sue preoccupazioni per la moralità pubblica, le famiglie in difficoltà, il Sud. Ma auspico che nelle Sue preoccupazioni e nel Suo cuore possano trovare un posto non secondario anche quelle di tanti fedeli per la vita, la famiglia, la scuola cattolica e l'attacco sempre più tracotante alla Chiesa di una parte politica che non è quella guidata dall'on.le Berlusconi. Con devoto ossequioMassimo Introvigne tratto da: " La Bussola Quotidiana"

Postato da puricella il 06/10/2011 19:31

Leggo sempre il Vs ottimo settimanale e ogni settimana si critica giustamente questo governo e il suo presidente, ma ho l'impressione che si spera, anzi si è sicuri che sostituendo entrambi, l'Italia e gli Italiani hanno risolto i loro problemi. Ma per quali alternative si sta lavorando? come si potrà cambiare rotta? BASTA CON LE CRITICHE, Famiglia Cristiana attraverso il Suo Direttore e i vari consulenti devono proporre cosa deve essere fatto concretamente. Grazie. Puricella

Postato da giogo il 06/10/2011 19:26

Una forte stretta di mano e un ringraziamento infinito a Mons. Mogavero. Per Folgore...ma non ti guardi attorno? ancora a sostenere il "venditore di fumogeni iridati" nonchè sponsor del bunga-bunga...suvvia un minimo di buonsenso e di cristiano amore x il Paese che va in rovina. Madita medita folgore

Postato da Elio 50 il 06/10/2011 10:16

E' proprio vero. E' il Berlusconismo che bisogna combattere....che ha intriso di se anche parte di noi. Forza cominciamo dal "capo": mandiamolo a casa. Sta riprovando a tapparci la bocca: diamo voce al nostro paese prima che sia troppo tardi. Guardiamoci dai colpi di coda in un "animale" in fin di vita: sono i più pericolosi.

Postato da Franco Salis il 06/10/2011 06:40

@Andrea Annibale il 04/10/2011 17.28 “Il problema in Italia è ricostruire il centrodestra dopo anni di sfascismo berlusconiano, non buttarsi nelle mani di Vendola e di Di Pietro. Per questo, nessuna “cosa bianca” ma un governo di responsabilità nazionale e istituzionale che congeli due politici che proprio non mi piacciono: Alfano e Bossi” Qualunque “centro destra” non può che essere “sfascismo berlusconiano”.Centrodestra = affogare i migranti,stabilire accordi stretti con Gheddafi (e non venirmi a dire che anche altri hanno fatto accordi) scaricare la crisi sui più deboli Affossare tutti i valori del cristianesimo. Insistere “ce lo ha chiesto l’Europa”, l’Europa ci ha chiesto i “saldi” non di scaricare sui più deboli,sfuggire alla giustizia che persegue i reati. Io posso essere un nostalgico della “balena bianca” ma non di Tambroni,non di Scelba.Sono stato chiaro? Che hanno Alfano e Bossi che manca a Casini? Casini è il parlamentare più ipocrita di tutti. Egli è sceso così in basso da assolvere al compito di “opposizione” di Berlusconi” .Quando infatti Berlusconi parla di “opposizione” si riferisce a lui,perché gli altri non esistono. Certo che non esistono,perché gli altri fanno veramente opposizione,egli fa solo finta. Egli “si accompagna” con chiunque gli dà potere diretto o indiretto (bosco e sottobosco)e non ha neppure il pudore di nasconderlo,naturalmente… “per il bene degli italiani”. Spudoratamente,afferma ”perché ce lo chiedono i vescovi “. Ma appena Berlusconi si trova in difficoltà corre in suo soccorso perché “non è Berlusconi il male dell’Italia”.Bastano queste frasi che ti ho riportato, pronunciate in varie circostanze per affermare che Casini è allo stesso livello morale e politico di Berlusconi? Che cosa c’entra Vendola. Ma siamo ancora legati a ideologismi o poggio razzismo sessuale? Guarda che il comunismo non esiste più o è ridotto a dimensioni pari a quelle europee e americane,quindi non può nuocere. non farai il tifo anche di quel vecchio ex vescovo ignorante in teologia che fa la graduatoria della gravità e pone Vendola al primo posto,quasi giustificando Berlusconi che se non altro pecca “secondo natura”? Capisci a quale livello infimo siamo scesi per andare “contro il comunismo” anzi che preoccuparci dei valori umani(almeno) e cristiani. Forse non è un caposaldo della sua “discesa in campo” la lotta al comunismo? E che significato ha la frase di Casini: “mai con la sinistra”,se non quello di prendere in giro quei cittadini che ancora credono al lupo?

Postato da folgore il 06/10/2011 00:05

«Ho espresso opinioni di cittadino e non amo nasconderle per convenienze ecclesiastiche, anzi mi dispiace, per essere ancora più chiaro, che tanti italiani si riconoscano politicamente in Silvio Berlusconi» Cioè un italiano non potrebbe avere simpatie per Berlusconi che fa dispiacere il vescovo? Viva la democrazia! Magari, dico magari, c'è anche qualche italiano che s'è stancato di sentire dei vescovi parlare di politica!

Postato da RT57 il 05/10/2011 22:42

Mr. B-urattino non abbiamo voglia di scherzare mettiti da parte gli eventi stan per precipitare Non siamo fans di Silvio o pronipoti di Mubarack Per fortuna il nostro istinto non si fa abbindolare dai tuoi proclami demenziali e dai TG elettorali. Berlusco-nani siete come sabbie mobili che tutto tirate giù uh uh. C'è chi si mette simboli presidenziali per avere più carisma e sintomatico mistero Quante squallide figure che governano il paese com'è misera la vita nei palazzi del potere. Sul'Italia sventola bandiera bianca sul'Italia sventola bandiera bianca ! Com'è difficile restare calmi e indifferenti mentre tutto crolla con fragore in quest'epoca di pazzi ci mancavano gli idioti del potere. Ho sentito degli slogan nelle TV di regime quante stupide galline che si ALFANanO per niente. Sul'Italia sventola bandiera bianca sul'Italia sventola bandiera bianca !

Postato da Alberto Protti il 05/10/2011 22:39

I tempi che stiamo vivendo sono stati descritti lucidamente da mons. Crociata nel gennaio di quest'anno: «Siamo di fronte a un disastro antropologico: fermiamoci in tempo prima che degeneri ancora di più». Una profezia tristemente avveratasi. Come cristiani non possiamo giudicare la persona dell'attuale presidente del consiglio: sarebbe un'opera sterile e soprattutto contraria all'insegnamento di Cristo. I comportamenti errati però devono esser riconosciuti come tali. In termini generali, quando il proprio interesse privato, l'idolatria di sè, o l'interesse di parte vengono anteposti maniacalmente all'interesse della comunità e alla giustizia - intesa principalmente in senso evangelico - fino a sottomettere la struttura della società corrodendone consapevolmente o meno il tessuto, il tacere è un peccato di omissione, ieri come oggi. Per contro sappiamo bene che il parlare chiaro comporta numerosi rischi. Nel tempo sono cambiati i protagonisti, non l'astio nei confronti del cristianesimo e della Chiesa. Fino a pochi anni fa, a denunciare le storture del comunismo si veniva tacciati di clericalismo, fascismo o cattofascismo, bigotteria, fino all'accusa di talebanesimo da parte di un noto esponente allora radicale. Oggi, denunciando parimenti gli errori non meno gravi di questo sedicente centrodestra ci si ritrova etichettati come comunisti, cattocomunisti, vigliacchi, disfattisti... e nuovamente talebani sempre da parte del suddetto politico, ora sbarcato nel berlusconismo più intransigente. Abbiamo qualche consolazione nei versetti di Mt 5, 11-12. Non per arrogarci presuntuosamente l'appartenenza alle schiere dei giusti, ma perché troviamo la conferma che al carisma profetico della Chiesa è sempre corrisposta la denigrazione da parte di chi non accetta comportamenti men che servizievoli. La Chiesa però c'è ancora, i regimi e le strutture di potere sono via via crollate. Il cristiano pertanto - e tanto più il pastore di una comunità - ha il dovere di chiamare il male con il suo nome, non di esibirsi in avvilenti giochi diplomatici pur di non contrariare il potente di turno, a qualsiasi parte politica questi affermi di appartenere. Quindi, anche a costo di venir etichettato come "comunista" (pur non essendolo mai stato) non posso che condividere quanto espresso da Mons. Mogavero. Sarei comunque in buona compagnia.

Postato da lettore02 il 05/10/2011 20:41

Monsignor Domenico Mogavero parla forte e chiaro e come lui ce ne sono altri che alzano la voce contro il degrado dei costumi della nostra società. Quando parlo di degrado non mi riferisco solo ai festini cultural goderecci del nostro premier, mi riferisco all'imperativo ottenimeto del successo qualuque il prezzo sia, compresa l'onorabilità di una figlia, mi riferisco alla permeabilità dela cosa comune da parte del mall'affare. Questo è purtroppo il lascito del Berlusconismo e questo ha permeato in profondità la nostra società, e la destra italiana compresa CL l'ha bellamente cavalcata lurandone i vantaggi politici. Quando un fenomeno di tale vastità e profondità contagia l'intera società nessuno è esente da responsabilità; non lo è la sinistra che di un certo libertinismo se ne faceva bandiera soprttutto in chiave anticlericale. Neanche la Chiesa intesa come gerarchie per lo più Vaticane si può chiamare fuori; l'apertura di credito politico verso Berlusconi ha fruttato delle leggi che le gerarchie ritengono importanti (legge 40 ecc..) ora sarà difficile smarcarsi dal fate come vi dico non fate come faccio. Tuttavia Monsignor Domenico Mogavero no può esimersi dal suo ruolo e in questo trovo più efficacie il discorso di Bagnasco proprio per il suo ruolo e ancora di più il discorso del Papa in Germania. Io mi auguro che i cattolici che sendono in politica lo facciano a proprio nome mettendici gli insegnamenti del Vangelo "amatevi gli uni con gli altri da questo vi riconsceranno"

Postato da paracchini64 il 05/10/2011 14:13

Parole sacrosante. Quando ma capita di discutere di questi problemi con quelli di CL, i toni si fanno accesi, tanta è la difesa di ogni nefandezza morale operata da questo governo. Eppure la Chiesa parla chiaro. La casta politica in Italia sta provocando una grave crisi, ben più grave di quella economica, che si ripercuote nei sacrifici che la popolazione deve sopportare a causa del malgoverno: la crisi dei valori morali. Cos'ha voluto fare la casta massonica al potere in Italia? Distruggere la morale cattolica facendo sì che, nell'immaginario delle persone, questa fosse un limite alla libertà ed alla felicità, che la morale fosse qualche cosa che va contro la vita: e quindi insinuare che Dio non serve per la vita degli uomini liberi. In fin della fiera è stato questo il fine del potere in Italia: negare Dio, sostituirsi a Dio. Un esempio lo si può vedere dai parlamentari che non hanno nessun rispetto delle persone umane, che giurano sulle teste dei figli, che tradiscono la legge come la famiglia, che fanno riti pagani con l'acqua, benedicendosi di insudicizia, che vituperano la morale come anche le istituzioni...

Postato da Franco Salis il 05/10/2011 11:35

Sviluppando questa intervista vien fuori un trattato. Il partito “dei” cattolici non è mai esistito se non nella fantasia del volgo. A tal fine ricordo don Sturzo e De Gasperi che hanno non poco faticato per assicurare la laicità del partito. Pertanto è più corretto parlare di partito “di”cattolici ,preposizione semplice con significato partitivo. “il richiamo di Bagnasco al “nuovo soggetto” dei cattolici, interlocutore della politica” Non è certamente una cosa facile:coniugare “buon cattolico” con la “laicità” mentre avrebbe dovuto essere sinonimo. Ciò premesso, faccio scaturire la mia proposta: (credo già fatta)si individui un gruppo ristretto di persone di “sicura fede” alcune interne al parlamento (non si nasce politici) e altre esterne. Questo gruppo agisca in piena autonomia,nell’interesse dei cittadini e delle sue aggregazioni,ma interesse legittimo,se qualcuno,compresa la chiesa dovesse avanzare un interesse illegittimo, non venga recepito. Mi sa che su una “cosa bianca” si fatta, Mogavero ci metterebbe il cappello. “neppure noi meridionali abbiamo veramente a cuore le nostri sorti”. Salvo nobili eccezioni,i meridionali sono abituati al servilismo e assistenzialismo. Essi ragionano così:ah in quell’ente ho un amico,ora gli telefono e risolvo il mio problema. Al contrario avrebbe dovuto dire:ah,ho questo problema,preposto alla soluzione c’è questo ente,mi reco colà e lo risolvo CHIUNQUE CI SIA. Caro vescovo,o tu ti muovi in senso educativo o sei destinato a sparare invettive che cadranno… nel bel mare che ti circonda. “Non si ferma Mogavero e affonda: «Come uomo Berlusconi è una grande delusione, perché tratta la politica e il Paese con il taglio dell’imprenditore borghese che cura i propri interessi”.No,noo,chi agisce così non è un imprenditore “semplicemente borghese” è un imprenditore che non ha alcun senso di stato,diversamente agirebbe in conformità dello spirito e della lettera dell’art. 41 cost. “Sulle intercettazioni e sui guai giudiziari sottolinea che «vale per tutti anche per Berlusconi la presunzione di innocenza”.”la presunzione di innocenza è un principio elevatissimo di cultura giuridica e vale per tutti i cittadini, CHE SIANO PERO’ RISPETTOSI DEI PRINCIPI NON DICO ELEVATISSIMI,MA DI BASE DEL DIRITTO! Il fuggitivo lo ha del tutto calpestato. E dagliè, con la distinzione:Berlusconismo non è mai stato un sistema politico-economico-sociale ma il massimo degrado degli aspetti negativi di una società che stava crescendo,nonostante gli errori, prima dell’avvento di Caxi, morto contumace,cui ha fatto seguito il fuggitivo al soldo di Bossi. La chiesa,intesa come uomini di chiesa,non hanno alcuna responsabilità? Se è vero che hanno una speciale protezione dello Spirito Santo, è anche vero che sono “attenzionati speciali” del maligno. Sogno una Chiesa (il Papa sogna una classe politica) come desumibile dal passo dei Promessi Sposi in cui il cardinale Federico Borromeo dopo aver dialetticamente costretto don Abbondio a confessare il suo peccato di non aver sposato Renzo e Lucia,anzi che lanciare anatemi si sente partecipe egli stesso della natura umana e prega i presenti affinché gli facciano osservare le sue mancanze affinché se ne possa emendare.Perché la chiesa ha atteso tanto?perché non agisce oggi stesso lasciando i processi verbali? Probabilmente il buon Manzoni si è ispirato al Vangelo di Matteo cap 18.Un “nuovo soggetto politico” che agisse con questo spirito,nonostante gli immancabili errori, raddrizza l’Italia in pochi mesi ,e non in tre generazioni.Adiosu

Postato da Antonio L. 58 il 05/10/2011 09:52

Condivido in pieno le parole del Mons. Mogavero. Un "Uomo" in prima linea con i fratelli. Un umile servo, come il Cristo, che "lotta" per la giustizia. Che indica senza indugio la via da prendere (e quella da evitare...). Sicuramente un uomo di Dio, sicuramente un uomo NON ipocrita!

Postato da folgore il 05/10/2011 08:29

«Se Boffo ritiene che tutta la vicenda, pur essendo priva di fondamento, possa nuocere alla causa del giornale o agli uomini di Chiesa, potrebbe anche decidere di dimettersi. In effetti in Italia chi si dimette è sempre ritenuto colpevole, ma non sempre è così. Se Boffo accettasse anche di passare per un disgraziato pur di non nuocere alla causa del giornale, farebbe la cosa giusta. Poi nelle sedi opportune si accerteranno debitamente i fatti». da http://www.corriere.it/politica/09_agosto_31/boffo_informativa_mogavero_rutelli_376d2082-961f-11de-8f5e-00144f02aabc.shtml domanda: provate ad indovinare di chi furono queste parole che "invitavano" il Boffo a dimettersi?

Postato da folgore il 05/10/2011 00:39

Un altro vescovo che fa politica. Entri in un partito e si presenti alle votazioni. P.S. Ma non si diceva un tempo che i religiosi che facevano interventi in politica erano operatori di ingerenze? Ah, ma solo se sono favorevoli alla destra, suppongo.

Postato da Andrea Annibale il 04/10/2011 17:28

Il problema in Italia è ricostruire il centrodestra dopo anni di sfascismo berlusconiano, non buttarsi nelle mani di Vendola e di Di Pietro. Per questo, nessuna “cosa bianca” ma un governo di responsabilità nazionale e istituzionale che congeli due politici che proprio non mi piacciono: Alfano e Bossi. Per quanto riguarda Silvio Berlusconi, lo compatisco: è ormai un vecchietto politicamente impotente preoccupato più che altro di come vanno le sue azioni in borsa. Se ci fosse una Lega Nord responsabile che fa un asse di ferro con il Terzo Polo, le cose andrebbero meglio, ma al momento è solo una utopia politica che forse diverrà realtà tramite un Cota o un Maroni. Non si tratta di affossare il bipolarismo ma di avere, in un futuro non troppo lontano, un bipolarismo sano, efficiente e giusto. Facebook: Andrea Annibale Chiodi; Twitter: @AAnnibale.

Postato da gigetto il 04/10/2011 14:53

Purtroppo il parlar chiaro è un optional relativo al "quando". Invece dovrebbe essere costante e continuo. Non è poi ora di finirla di identificare la parola della "chiesa" con quella dei vescovi? Molti laici nel loro ministero regale di cristiani avevano già denunciato e detto. Che lo si dica chiaro: i laici non sono "chiesa"!

Postato da Almerino il 04/10/2011 13:14

Il Santo Padre ha dati il segnale. La Chiesa accoglie il Suo messaggio di Giustizia e Solidarietà. Perché i cattolici restano muti? Dov'è lo spirito e l'armonia della vecchia A.C.? http://www.youtube.com/watch?v=gQl_c8p7KRk

Postato da luca anedda il 04/10/2011 12:37

Parole Sante.Parole Sante.Dalla prima all'ultima.

Postato da Mario Paloschi il 04/10/2011 12:35

Era da molto tempo che non leggevo parole così chiare e forti, dette non da un cristianuccio qualsiasi come me, ma da un vescovo. Beh, che Dio lo benedica. E soprattutto, gli dia la forza di resistere. Non solo e non tanto all’insufficienza della cosiddetta “società civile” che, se in Italia è mai esistita, in Sicilia e adesso è ancora più difficile da individuare. Quanto, e soprattutto, a coloro che dall’interno della Chiesa privilegiano il quieto vivere e la convenienza immediata all’onestà (intellettuale e morale). Io non so che cosa hanno in mente le gerarchie romane per l’impegno dei cattolici in politica. Se devo basarmi sui comportamenti concreti dell’ultimo ventennio, qualche preoccupazione, lo ammetto, ce l’ho. Non vorrei che, estinta la generazione dei Moro, degli Zaccagnini, dei Martinazzoli, delle Anselmi, si finisse per dare ancora credito ai vari “difensori dei valori cattolici” che in questi anni non hanno trovato di meglio che prostituirsi al berlusconismo imperante, salvo abbandonare la nave in extremis (quando proprio non sta più a galla). E mi scusino i sorci per il paragone irriverente.

Postato da giggio il 04/10/2011 12:23

ma perchè il papa non ha scelto lui al posto di scola alla guida della diocesi di milano?

Postato da spark il 04/10/2011 12:18

Meno male che Monsignor Mogavero c'e'! Questi sono i Pastori che alimentano la speranza dei credenti nel Gesu' di Nazareth che non ha peli sulla lingua nel denunciare l'ipocrisia dei i farisei , dei sacerdoti e dei pubblicani! Grazie Mons. Mogavero, vada avanti, resista, resista, resista! Osvaldo Bardelli

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