Acli: Bertone critica il governo

Le cooperative vanno trattate meglio. La manovra su questo sbaglia. Per il Segretario di Stato vaticano i diritti dei lavoratori non dipendono delle Borse. La replica di Sacconi.

02/09/2011
Il Segretario di Stato al convegno delle Acli
Il Segretario di Stato al convegno delle Acli

Il rispetto dei diritti del lavoratori non può dipendere dall’andamento delle Borse e le cooperative non vanno toccate dalla manovra. Il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, sale a Castelgandolfo al convegno di studi delle Acli in occasione dei 30 della Laborem Exercens e spiega che "il lavoro è stato e continua ad essere la maggiore preoccupazione della dottrina sociale della Chiesa". Cita anche la Caritas in veritate, l’enciclica sociale di Benedetto XVI che “riflette la complessa situazione che stiamo vivendo”. Ma “la crisi deve diventare occasione di una nuova progettualità”. Il Segretario di Stato ha osservato che “i diritti sociali sono parte integrante della democrazia e l’impegno a rispettarli non può dipendere dall’andamento delle Borse e dell’economia mondiale”. Poi ha criticato una parte della manovra del governo, quella che riduce le facilitazioni fiscali per le cooperative: “Mi sembra che il mondo virtuoso delle cooperative, un mondo da apprezzare e che in tempi di crisi ha dato segni straordinari di lavoro e solidarietà, meriti un trattamento migliore di quello che gli è stato riservato nella recente manovra economica”.

 Ieri nella sua relazione il presidente delle Acli Andrea Olivero aveva detto che è ingiusto punire le cooperative. Adesso le critiche delle Acli sono state appoggiate anche dalla Santa Sede. Il ministro del lavoro Maurizio Sacconi, anche lui presente al convegno delle Acli, dove è stato contestato dalla platea, ha spiegato che con il provvedimento del governo si è fatto “solo ordine nella fiscalità per le cooperative, perché alcune hanno prevalenza mutualistica e altre invece non hanno questa prevalenza”. Le parole di Sacconi non hanno tuttavia soddisfatto le Acli. Olivero ha ribadito che è “ingiusto punire le cooperative”. Sul piano più generale Olivero, replicando a Sacconi, che ha difeso la manovra del governo, ha ribadito le sue critiche: “Non vediamo le soluzioni che proponiamo da tempo per far fronte al dramma delle fasce più fragili del mondo del lavoro”.

Alberto Bobbio
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Postato da DOR1955 il 04/09/2011 12:49

Purtroppo, oltre che tardive, le parole del cardinale Bertone sono piene di ipocrisia che mal si sposano con quanti dovrebbero essere di esempio morale. Purtroppo la chiesa, questa chiesa, non è la CHIESA di Gesù Cristo; ho letto e riletto mille volte il Vangelo e mai ho trovato parole come "Stato" - "Segretario di Stato" e altre che appartengono ad altri ambiente. Quando Gesù ha dato a San Pietro mandato di fondare la sua CHIESA mi sembra di aver capito che lo scopo era ben altro che erigere "tempi dorati", creare potentati, addirittura uno Stato. La Chiesa di Gesù è sopratutto DARE; dare amore disinteressato, dare aiuto materiale e spirituale, dare anche la vita per la "sua" causa. Questa chiesa, anzi, troppi uomini di questa chiesta, e non da ora, sono stati e sono conniventi con i governi di turno, miranti più a 'ottenere vantaggi per la "chiesa" e quanti vi girano intorno, non da ultime le citate cooperative che di certo hanno fatto tanto del bene ma che spesso sono servite per esercitare potere, accumulare denaro, favorire gruppi ristretti di amici e amici degli amici, tradendo lo spirito di colore che le hanno ideate. Ma ben più greve è quanto fatto e fanno tanti uomini di chiesa; 'accumulare ricchezze, ottenere favori e altro è in netto contrasto con il far conoscere la parola di Dio. E non mi si venga a dire che Dio sceglie strade "particolari" per diffondere il suo verbo; non siamo ipocriti nascondendoci dietro il nome Dio. Nei comandamenti è scritto "Non nominare il nome di Dio invano", cioè, oltre che non profanarlo, non strumentalizzarlo a proprio beneficio. Penso, anzi l'ha detto esplicitamente LUI, che il farlo, non sia proprio da Cristiani e chi lo fa, laici o consacrati, dovremo renderne conto nel giorno del giudizio. A meno che ne parliamo agli altri ma dentro di noi non ci crediamo poi molto. Come Cristiano sono profondente addolorato da quanto, troppi uomini di chiesa, hanno fatto e fanno nel nome di Dio. Non si può essere nel contempo, come scritto nel Vangelo, a servizio di Dio e di "mammona". Non si può vezzeggiare, corteggiare, giustificare e tante cose anche peggiori coloro che detengono il potere politico pur di avere vantaggi alla propria "causa" meramente materiale. Penso sia in abominio a Dio. La chiesa, se davvero è "Chiesa di Dio", e noi Cristiani laici siamo Chiesa alla pari dei consacrati, anzi, di più, visto che proprio il Signore indica a questi ultimi di mettersi al servizio dei primi, deve avere il coraggio di "alzare i tappeti" e eliminare la polvere che troppe volte vi è stata nascosta. Dove per polvere si intendono le cose fatte (male) e tentate di far scomparire; agli occhi degli uomini ci sono riusciti e ci riescono, ma agli occhi di Dio non credo passerà inosservato. Invoco la fine dello "chiesa stato"; voglio la CHIESA DI DIO. Di certo gli uomini di chiesa non lo faranno; credo lo farà Dio in persona.

Postato da giorgio traverso il 03/09/2011 18:54

Le parole del Cardinale Bertone,si possono condividere.Però sono arrivate troppo tardi.A questo governo ha sempre dato il suo appoggio,e la sua benedizione. giorgio traverso

Postato da spark il 03/09/2011 17:36

Due diversi modi per governare un Paese in stato di crisi e come ci vedono appena fuori dai confini di casa nostra: Primo Paese, la Spagna. Leggo sul quotidiano 'Il SecoloXIX' odierno, "La Spagna cambia la Costituzione a tempo di record e approva la grande riforma antispeculatori. Era il 23 agosto, quando il premier Zapatero annuncio' la necessita' di una regola per garantire la stabilita' finanziaria. Ieri e' arrivato il primo via libera. Deve ancora arrivare il si del Senato, ma e' stato sufficente per dare un segnale ai mercati. Da Zapatero, in crisi di consensi e prossimo all'addio, e da tutta la Spagna una lezione niente male per l'Italia!" Secondo Paese, l'Italia. Qui abbiamo un ministro del lavoro che al convegno delle Acli grida "bastardi gli anni 70" e di fronte alle contestazioni della platea definisce cretino chi gli ha dato del fascista. Abbiamo il nuovo segretario del suo partito,( pare proveniente da un altro pianeta, Angelino Alfano) che afferma categorico "Berlusconi sara' candidato anche per il 2013" mentre Formigoni (il nuovo che avanza), ieri sera alla trasmissione post TG della 7, affermava della necessita' delle primarie anche per il PDL. Nel resto del mondo: le maggiori news televisive (CNN , BBC e Al Jazeera in testa) riportano con commenti di cui vi lascio indovinare sia i toni sia i contenuti, le affermazioni con cui il nostro ex Unto del Signore e novello Sultano da Mille e una notte, all'inizio del suo ventennio affermava in televisione "Io amo l'Italia" mentre adesso, per telefono dice che "l'Italia e' un paese di merda! Sul Financial Times di oggi, secondo quanto riporta il Corsera on line di oggi pomeriggio, leggo "Imbarazzante derby Italia-Spagna sul Financial Times. Per noi foto di Ruby e parole di Berlusconi sul paese di m. Per loro elogio alle riforme ". Mi viene in mente un vecchio film del 1946 "Il sole sorge ancora": da noi e' ancora notte fonda, e piu' il tempo passa senza che nessuno abbia ne il coraggio ne di prendere l'iniziativa di mandare a casa il Sultano e la sua cricca, quando ritornera' a sorgere il sole, temo che sara' un'alba su un cumulo di macerie: morali, etiche, sociali ed economiche! Osvaldo Bardelli

Postato da giggio il 03/09/2011 15:37

Ma che strano, Bertone critica la manovra di governo perchè toccano le cooperative. Solo perchè fanno comodo alla chiesa. Perchè non si è schoerato contro anche su tutti i provvedimenti presi a danno delle famiglie? Quando finirà questo incubo d'avere a che fare con questi signori B. (Berlusconi, Bossi, Bertone, Bagnasco ecc)

Postato da Vincenzo Alias Il Contadino il 03/09/2011 12:36

Da quale pulpito? SMEmo che il Vaticano difese l’Arcivescovo Marcinkus inviato con passaporto Diplomatico ma semplice prete a morire in una sperduta Sun City, piccola cittadina degli Stati Uniti d’America, nella Contea di Maricopa dello Stato nell’Arizona? Io ricordo le parole del mio professore in un Corso Giurico Fiscale, Pm e titolare dell’inchiesta dell’uccisione di Giorgio Ambrosoli, Commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e che cosa dire fare votare De Magistris e Pisapia?Ora si aspetta una vita migliore per queste due città e per il Paese? Credo che abbia una scorta di giga per le sue preghiere. http://vincenzoaliasilcontadino.ilcannocchiale.it/

Postato da dino avanzi il 03/09/2011 04:10

Il Cardinal Bertone ha sbagliato ad intervenire. L'argomento è complesso, sono forti le implicazioni economiche, di questi argomenti se ne devono occupare i laici. Le gerarchie ecclesiastiche devono rispettare gli ambiti di competenza, altrimenti la credibilità della Chiesa viene compromessa.

Postato da nicolag il 02/09/2011 16:23

PERCHE’ NO UN GOVERNO DI TRANSIZIONE DA AFFIDARE A PRODI ? Questo Governo ne sta combinando di tutti i colori, condizionato da tanti interessi di parte e con l’obiettivo quasi dichiarato di costituirsi in Casta auto privilegiante, auto gratificante e auto garantista,aggrappata disperatamente al potere, quasi un simulacro Gheddafiano. Tanti stanno scoprendo che il defunto Governo Prodi non aveva poi tutti i torti e che tanti provvedimenti intesi ad imporre alcuni sacrifici, a mostrare attenzione verso gli evasori, ad avviare un concreto processo di liberalizzazioni andavano nel verso giusto. Massimo Franco ha avviato una giusta riflessione con il suo editoriale di oggi sul Corriere della Sera,pur concludendolo in maniera assurdamente quasi rassegnata. De Bortoli saggiamente (?) tace. Qualcuno vorrebbe un Governo tecnico. Draghi sarebbe stato l’ideale. Escluso lui, qualsiasi altro governo tecnico viene guardato,forse giustamente, con sospetto. E’ quindi da porsi l’interrogativo: perché no un Governo tecnico-politico da affidare a Prodi ? Prodi ha dimostrato di essere istituzionalmente affidabile, in un certo senso al di sopra delle parti, economicamente preparato e stimato in ambito europeo. Immaginare un Governo tecnico-politico, in cui siano compartecipi il Pdl senza Berlusconi, la Lega senza Bossi e la parte di centro sinistra,incluso Udc,disponibile,condotto da Prodi, rappresenterebbe una specie di nuovo centro sinistra, a maggioranza potremmo dire democristiana, pilotato da un equilibrato,preparato e affidabile (positivamente adulto) “democristiano”.

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