Acqua, il rischio di bollette più care

A un anno dal risultato plebiscitario del 2011, sostanzialmente tradito il referendum sull'acqua pubblica. E potremmo avere bollette più salate, come già avviene per gas ed elettricità.

10/03/2012
Il Comitato per il "Sì" all'acqua pubblica festeggia a Napoli la vittoria nel referendum del 2011 (foto Ansa).
Il Comitato per il "Sì" all'acqua pubblica festeggia a Napoli la vittoria nel referendum del 2011 (foto Ansa).

“Acqua pubblica, ci metto la firma”. Uno slogan che ha segnato il successo, per nulla scontato, del referendum abrogativo di due articoli di legge relativi alle risorse idriche. Un successo che ha coinvolto ben 26 milioni di italiani che hanno sognato un romantico ritorno “all’acqua pubblica”.

A quasi un anno dal referendum i cittadini si chiedono che ne è stato del risultato plebiscitario. Il primo quesito, quello che ha cancellato la norma che imponeva l’apertura ai privati ha di fatto bloccato le gare. Più complicate le conseguenze legate al secondo quesito che cancella la remunerazione del capitale da pagare in bolletta.

Su pressione del Forum dei movimenti per l’acqua, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha invitato l’Autority per l’energia a rivedere il meccanismo delle tariffe, tenendo conto del risultato referendario. E proprio qui sta il problema. Il momento è delicato e il rischio che alla fine il referendum sia tradito da contorti provvedimenti normativi è concreto.

In questi giorni circola una bozza del Dpcm (di cui all’articolo 21, comma 19, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, come convertito dalla legge 22  dicembre 2011, n. 214) che definirà la totalità delle funzioni spettanti all’Autorità per l’energia elettrica e il gas in materia di risorse idriche.

Due i punti delicati che, se dovessero essere passare, agirebbero il risultato referendario: sarebbe l’Autorità per l’energia elettrica e il gas a controllare i Piani di ambito e non più l’Autorità d’ambito che è un ente composto dai Comuni, quindi a rappresentanza democratica; la tariffa sarebbe dettata dall’Autorità per l’energia e il gas e non più dagli enti locali riuniti nell’Ambito territoriale ottimale.

Le conseguenze sarebbero da una parte la perdita del controllo sociale su un bene comune vitale, dall’altra l’adeguamento delle bollette ai voleri dei gestori, così come avviene oggi per il gas e l’elettricità, con la conseguenza che abbiamo le tariffe di questi due servizi tra i più altri d’Europa. L’acqua potrebbe seguire la stessa sorte con un aumento delle bollette esponenziale.

Giuseppe Altamore
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da CZAR il 11/03/2012 14:24

@ enfi 10/03/2012 10.11 : purtroppo il vasetto del miele è una tentazione irresistibile per certi ghiottoni, siano essi pubblici o privati. E' vero, le aziende private sono a fine di (sempre maggiore) lucro, ma anche le municipalizzate non scherzano: pletore di consigli di amministrazione riservati ai "trombati" della politica, posti dirigenziali con principesche retribuzioni riservati agli amici degli amici, assunzioni clientelari ecc.ecc. Non rimane che una attenta vigilanza ed il ricorso ai movimenti dei consumatori che sappiano fare con coraggio il loro lavoro.

Postato da enfi il 10/03/2012 10:11

Cari Italiani dobbiamo far pagare gli aumenti di luce ,gas e ora l'acqua a coloro che dicono che privatizzare conviene perchè c'è concorrenza e i prezzi diminuiscono, "BALLE".Queste aziende sono a fine di lucro e vogliono guadagnare sempre di più. Mentre le municipalizzate non hanno lo scopo del lucro al limite devono tendere al pareggio. Questi cervelloni di economisti non sanno che in italia " fatta la legge trovato l'inganno " e che pur di non perdere queste socieà di lucro formano il così detto cartello e ti fregano. "DICIOMO PUBBLICO E' BELLO"

Articoli correlati

Acqua, Africa chiama Africa

Le immagini sono di pochi mesi fa: colonne infinite di somali che lasciavano il proprio Paese, denutriti, affamati e assetati per la lunga assenza di piogge che aveva portato alla carestia, alla...

Luciano Scalettari

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati