Amanda, l'America vince in appello

Amanda Knox assolta in secondo grado. Il processo di Perugia tiene incollati alla Tv milioni di americani, sicurissimi della sua innocenza. Che ora chiedono: riportatela a casa.

03/10/2011
Amanda Knox arriva al processo d'appello per l'omicidio di Meredith Kercher a Perugia.
Amanda Knox arriva al processo d'appello per l'omicidio di Meredith Kercher a Perugia.

Assolta con formula piena, insieme con Raffaela Sollecito difeso dall'avvocato Giulia Bongiorno, Amanda Knox è stata giudicata in appello non colpevole, per non aver commesso il fatto, dell'omicidio della studentessa universitaria inglese Meredith Kercher. Sarà immediatamente scarcerata e potrà fare ritorno negli Stati Uniti. E l’America ha atteso ansiosa di sapere se Amanda Knox avrebbe potuto ritornare a Seattle col primo aereo, o avrebbe dovuto passare il resto della vita o gran parte di essa dietro le sbarre. A prescindere dal verdetto della giuria, comunque, un colpevole in questo caso di omicidio c’è di sicuro: la Tv americana.

La sorella e la madre della vittima, la studentessa inglese Meredith Kercher.
La sorella e la madre della vittima, la studentessa inglese Meredith Kercher.


Ormai, quando si collegano da Perugia, i telegiornali dei network cosi’ come gli approfondimenti degli all-news, ricordano sempre di piu’ i servizi dei rotocalchi pomeridiani. Lunghe interviste lagrimose con i genitori e gli amici d’infanzia della Knox, a cui giornalisti di punta chiedono - come si suol dire - all’oste se il vino e’ buono. Ccon domande del tipo: “Ma perche’ se il DNA e’ stato considerato indeguato il caso sta durando cosi’a lungo?”. O ancora: “Come avete fatto a resistere, col morale alto, per cosi’ tanto tempo in questa situazione?”

Americani davanti alla Tv mentre seguono il caso di Perugia.
Americani davanti alla Tv mentre seguono il caso di Perugia.


E poi Amanda, dipinta sempre piu’, ogni giorno che passa, come la povera ragazza ingenua della porta accanto coinvolta suo malgrado in un incubo; vittima lei stessa di un opinione pubblica che la considera a torto una sanguinaria “femme fatale”, e, ancor piu’ grave, di una giustizia dove a una polizia scientifica “pasticciona” si affianca una pubblica accusa “corrotta e senza scrupoli”. In realta’ molti film cominciano cosi’, con qualche americano dalla faccia pulita - buono ma ingenuo - coinvolto in qualche impiccio piu’ grande di lui in qualche repubblica delle banane, con carceri fatiscenti e aguzzini, brutti e grassi che fumano, si ubriacano, stuprano i detenuti e poi si lasciano corrompere con una bottiglia di whisky e una stecca di sigarette.

Un'immagine della ragazza uccisa, Meredith Kercher, tratta dal profilo di Facebook.
Un'immagine della ragazza uccisa, Meredith Kercher, tratta dal profilo di Facebook.


Il tutto corroborato da "esperti" come lo scrittore Doug Preston - scontratosi personalmente anni fa, mentre scriveva un libro sul ‘Mostro di Firenze’ con il pubblico ministero Giuliano Mignini - che ormai imperversa su tutti le reti sputando veleno sul sistema giudiziario italiano, criticando un po’ di tutto, non da ultimo il fatto che i giurati qui, al contrario che negli Stati Uniti, vengono lasciati liberi di essere influenzati da campagne mediatiche diffamatorie.

Amanda Knox in lacrime davanti ai giudici di Perugia.
Amanda Knox in lacrime davanti ai giudici di Perugia.


Poco o niente, al contrario sulla vittima, Meredith Kercher e la sua famiglia, e sugli altri presunti colpevoli, o magari – cosa che non guasta mai – qualcuno che, magari, pensa che Amanda sia, come gia’ stabilito in primo grado, colpevole. “Pur con tutti i suoi difetti il nostro sistema e’ il migliore al mondo” e’ una frase che qui, in televisione si sente spesso, riferita a seconda della situazione ai sistemi giuridico, politico, economico e quant’altro. E la dicono un po’ tutti: non solo politici e esperti vari ma anche, ahime’, i giornalisti piu’ compassati e rigorosi. Spesso sapendo niente o quasi dei sistemi degli altri Paesi del mondo cui implicitamente paragonano il loro.

Raffaele Sollecito in tribunale a Perugia.
Raffaele Sollecito in tribunale a Perugia.


Purtroppo, gli stranieri che vivono in America lo sanno benissimo: suonarsi la fanfara da soli (come dicono qui) e’ un brutto e fastidioso vizio nazionale. E c’e’ da aspettarselo, ora che Amanda Knox e’stata messa in liberta’, la fanfara da queste parti suonera’, almeno per qualche giorno, piu’ forte e fastidiosa del solito.

Stefano Salimbeni
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Postato da marcoarietti il 04/10/2011 14:12

Volete Gesù o Barabba? E’ molto facile oggi avere le idee confuse, specialmente dopo la sentenza di appello del processo Kercher, ma ritengo sia giusto chiedersi: fin dove può spingersi il giusto dovere di informazione cronaca o commento? Quale e quanto diritto di opinione se non di giudizio può e deve essere espresso dal popolo? Nei commenti odierni i media danno spazio ai colpevolisti ed agli innocentisti che si affrontano con argomentazioni a volte anche tecniche basandosi solo sulla lettura del dispositivo di sentenza ignorando la mole di lavoro che magistrati (inquirenti e giudicanti), avvocati, periti e consulenti, hanno svolto per prepararsi ai processi di primo grado e di appello. Purtroppo questo accadrà sempre di più anche nei prossimi giorni, con il solo risultato di mortificare la Giustizia, questo rito ormai di moda, forse è inevitabile ma ci riporta indietro di centinaia di anni cancellando secoli di conquiste giuridiche e sociali (vedi anche le motivazioni giuridiche che non permettono in italia la pena di morte). La giustizia italiana è sana e non deve prendere lezioni da nessuno, può e deve migliorarsi, ma non deve in nessun modo essere presa per la giacca e portata su un terreno dove il metro di giudizio è l’apparenza o lo spettacolo. La giustizia è uno dei pilastri su cui si basa la corretta convivenza sociale, non riduciamola a una partita dove si decide in maniera sommaria chi è innocente e chi è colpevole a furor di popolo.

Postato da dino avanzi il 04/10/2011 12:59

Spiace che l'assassinio di una giovane donna rimanga quasi insoluto, l'unico condannato è Rudy Guede, ma la nuova sentenza aggiunge perplessità a perplessità. Questà sentenza aumenta le domande sull'efficacia delle giustizia in Italia.

Postato da micheleverona il 04/10/2011 11:33

La giustizia non deve seguire le emozioni, le simpatie, le convenienze di varia natura. In un caso del genere, di fronte ad un'inchiesta così pasticciata e dagli esiti probbatori contraddittori, i giudici non potevano che assolvere: "in dubio pro reo" è la regola, in barba a media e opinione pubblica. La colpevolezza, come dicono gli americani, che pure non possono insegnarci nulla in proposito (quanti innocenti condannati a morte), deve essere provata oltre ogni ragionevole dubbio. Altrimenti non sarebbe giustizia.

Postato da Franco Salis il 04/10/2011 08:31

Due le cose che mi sono rimaste sullo stomaco:lo stesso Procuratore generale è “sceso in campo” non solo per confutare i periti del tribunale,ma per offenderli in malo modo. il CSM non dovrebbe intervenire, non per la confutazione,ma per le aggressioni a danno dei periti? Un centinaio di persone (forse più forse meno) hanno vociato contro la sentenza di assoluzione,al grido di vergogna, vergogna: è anche questo “libertà di pensiero”? In una società democratica non avremmo dovuto sottoporre quegli strilloni ad un corso accelerato di educazione civica? Ma che dico mai(si, ora anche se qualcuno se ne risentirà, la butto in politica),ma che possiamo fare quando il gran fuggitivo strilla contro la magistratura ,quando lo accusa di nefandezze varie ? Ma vi rendete conto che ha il coraggio di dire che lui deve occuparsi dell’Italia,quando quello che ha fatto lo ha fatto sotto dettatura?Neppure avvalendosi della facoltà di stabilire il come?

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