Antimafia, l'Europa sceglie la Alfano

Sonia Alfano, figlia di una vittima della mafia, presiede la prima Commissione parlamentare europea antimafia.

25/04/2012
Rita Borsellino (foto del servizio: Ansa).
Rita Borsellino (foto del servizio: Ansa).

In Italia la prima Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno mafioso fu istituita nel 1963, sulla scia dell’emozione per la strage di Ciaculli, quando a Palermo un’autobomba uccise sette appartenenti all’esercito e alle forze di polizia. In Europa, invece, la prima Commissione Antimafia nasce mezzo secolo dopo, in un’epoca in cui i boss preferiscono curare silenziosamente i loro affari illeciti, senza ricorrere alla strategia delle stragi e degli omicidi eccellenti.


Oggi, invece, la neonata Commissione parlamentare Antimafia europea è affidata alla presidenza dell’onorevole Sonia Alfano, figlia di Beppe, coraggioso cronista ucciso, nel gennaio del 1993, a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). All’interno dell’organismo, Sonia Alfano (eletta come indipendente nella lista di Italia dei Valori) sarà affiancata da due illustri eurodeputati siciliani eletti nelle file del Partito Democratico: il vicepresidente Rosario Crocetta (ex sindaco di Gela negli anni della “primavera siciliana”) e Rita Borsellino (sorella del magistrato assassinato in via D’Amelio). 

La prima Commissione parlamentare Antimafia europea (composta da 45 membri) sarà finalizzata all’attuazione di politiche globali di contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione e al riciclaggio del denaro sporco. In particolare, come annuncia Sonia Alfano, “il piano di contrasto a livello europeo dovrà prevedere un testo unico antimafia, che permetta - in tutti gli Stati dell’Unione – di punire la partecipazione a organizzazioni mafiose, di aggredire i patrimoni criminali e di contrastare efficacemente i fenomeni corruttivi e il riciclaggio del denaro (anche attraverso il sistema finanziario)”.


Sonia Alfano.
Sonia Alfano.

Sonia Alfano si batterà perché sia previsto un reato di associazione mafiosa comune a tutti gli Stati membri dell’Unione. Inoltre, il modello giudiziario e legislativo italiano di contrasto contro la criminalità organizzata sarà esportato in Europa. Norme severe saranno approvate anche contro colletti bianchi, collusi e corrotti. La Alfano è felice per l’elezione quasi all’unanimità, ma non nasconde la delicatezza e l’importanza del ruolo: “Siamo pronti ad affrontare questa nuova sfida, consapevoli che le attese sul nostro lavoro sono notevoli. Il nostro impegno sarà ispirato non soltanto al rispetto per chi quotidianamente si batte contro le mafie, ma anche alla memoria di tutte le vittime innocenti del crimine organizzato e al dolore dei loro familiari”.

A tal proposito, uno storico cavallo di battaglia di Sonia Alfano, di Don Luigi Ciotti e dell’associazione Libera è da sempre l’equiparazione normativa delle vittime della mafia alle vittime del terrorismo, per evitare ingiuste disparità di trattamento. La Commissione Antimafia europea, quindi, proporrà un sistema di benefici per i familiari delle vittime, affinché gli eroi non vengano dimenticati dai singoli Stati. Più in generale, l’organismo ascolterà tutti coloro che sono impegnati in trincea contro la mafia: associazioni, magistrati, testimoni di giustizia, familiari delle vittime e studiosi del fenomeno. 

Nella prima seduta, Sonia Alfano chiederà che i lavori siano seguiti permanentemente, in qualità di osservatori esterni, dalla Commissione Europea, dall’Interpol, da Eurojust, dall’Europol e dalla Corte dei Conti europea. 

Dopo la conferenza stampa di presentazione a Strasburgo, Sonia Alfano ha incontrato, nell’aula magna del Palazzo di Giustizia diPalermo, il prefetto del capoluogo siciliano, Umberto Postiglione,e alcuni noti magistrati siciliani, tra i quali il Procuratore generale di Caltanissetta, Roberto Scarpinato, e i procuratori aggiunti di Palermo, Antonio Ingroia e Nino Di Matteo.

Pietro Scaglione
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