Autobus per soli neri? Un'imbecillità

E' il parere di don Sergio Librizzi, direttore della Caritas di Trapani, che commenta la proposta segregazionista di un consigliere comunale. "La città non ha bisogno di questo".

05/01/2013
Extracomunitari maghrebini nel centro di accoglienza di Trapani-Milo (Agenzia di stampa TM News).
Extracomunitari maghrebini nel centro di accoglienza di Trapani-Milo (Agenzia di stampa TM News).

«La considero un'assoluta imbecillità. Trapani ha sempre dimostrato una grande civiltà e uno spirito di accoglienza molto forte. Un’idea del genere è un ostacolo all’integrazione». È molto chiaro don Sergio Librizzi, direttore della Caritas di Trapani e, fino allo scorso dicembre, delegato regionale per la Sicilia. Nel commentare la notizia degli autobus riservati agli uomini e alle donne di colore che il Comune sta studiando per «ragioni di ordine pubblico», il sacerdote sottolinea che «la cosa più opportuna sarebbe semmai aumentare le corse che collegano la periferia al centro città così da impedire il sovraffolamento nei mezzi pubblici».

Il presidente della Commissione consiliare problematiche territorio urbano del Comune siciliano, il socialista Andrea Vassallo, ha dichiarato che l’ipotesi allo studio del Comune è dovuta principalmente alle «numerose lamentele di cittadini che giornalmente usufruiscono della tratta dell'Atm, l'azienda di trasporto pubblico trapanese, per Salinagrande: linea quotidianamente affollata da immigrati che si recano al centro d'accoglienza». Vassallo scrive nella sua nota che «gli abituali viaggiatori indigeni della tratta riferiscono di comportamenti poco civili adottati dagli immigrati che spesso creano e alimentano all'interno del bus un clima di tensione tale da lasciar presagire, prima o poi, il verificarsi di episodi spiacevoli». In realtà, spiega il sacerdote, «alcuni episodi problematici si sono verificati in coincidenza con gli sbarchi massicci dalla Tunisia, ma è questione di molto tempo fa, anche se ogni tanto qualcuno cerca di cavalcare quegli episodi passati per un suo tornaconto. Se qualcuno, italiano o straniero che sia, dà fastidio sull’autobus, è ubriaco, non paga il biglietto, va costretto a rispettare le regole».

Il direttore della Caritas è convinto però che «questo non sia un reale problema. La città non lo vive come tale, anzi capita spesso che i trapanesi che fanno quella tratta in macchina diano un passaggio agli immigrati in auto. Molti si sono integrati, lavorano, vanno a scuola. I richiedenti asilo stanno completando le loro pratiche e la città non ha mostrato particolari segni di razzismo. Per questo una iniziativa del genere, lo ripeto, è del tutto fuori luogo».

Annachiara Valle
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