Bondi passa e Fini trema. Bossi trama?

Il ministro per i Beni Culturali vince la battaglia sulla sfiducia. Nella maggioranza, però, la vera posta politica è quella del federalismo. E il leader della Lega..

26/01/2011
Gianfranco Fini, presidente della Camera.
Gianfranco Fini, presidente della Camera.

Bondi è salvo senza essersi dovuto dimettere prima del voto. Non c’era bisogno perché già nella tarda serata di ieri le opposizioni, causa malattie, maternità ed assenze aveva già dichiarato di disporre di 15 voti in meno. Ma il duello fra i vari protagonisti dura e si rinnova questa volta a parti rovesciate; accusato ed accusatore si scambiano le parti: sul banco degli accusati finisce il presidente della Camera Fini per la vicenda della casa di Montecarlo lasciata in eredità all’ex-Alleanza Nazionale. L’accusa contro Fini è di aver favorito la vendita a suo cognato per un importo molto al di sotto del valore reale. La maggioranza governativa non potendo presentare una mozione di sfiducia sta cercando una via diversa per logorare Fini e costringerlo alle dimissioni.

    Ma anche nella maggioranza non regnano momenti felici perché proprio oggi sono arrivate altre carte da Milano sul caso Ruby. Si vedrà nei prossimi giorni, ma il clima politico, nonostante l’appello dei Vescovi italiani, volge sempre al peggio in un malsano susseguirsi di battaglie personali. L’unico argomento che tiene in vita un minimo dibattito concreto sulle cose da fare resta il federalismo fiscale intorno al quale Bossi sta lavorando a tutto campo senza distinguere fra maggioranza ed opposizione. Oggi Casini ha detto che il centro non voterà il testo se  non verranno apportati alcuni cambiamenti. A quanto pare sembra un distinguo sui contenuti e non una tattica per  far saltare il banco, ma Bossi, con una dichiarazione singolare ha detto che la Lega :”farà alleanze solo con chi vota  il federalismo fiscale”. Alleanze con chi e per che cosa, visto che è già alleato di Berlusconi?

Guglielmo Nardocci
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Postato da RT57 il 28/01/2011 22:01

Bondi resta al suo posto ma farebbe più bella figura dimettersi per varie ragioni, la più importante è che è un ministro scarso. Ricopre tre incarichi contemporanei: parlamentare, ministro e responsabile organizzativo del PDL, inoltre fa il poeta a tempo pieno quale cortigiano del sultano. Non avendo lui il dono dell'ubiquità, ovvero la possibilità di moltiplicarsi nello stesso istante, ritengo che almeno 2 incarichi vengano trascurati. E' una questione di moralità pubblica: svolgere bene un solo incarico! Quello che sdegna però è stata il vittimismo precedente alla mozione di sfiducia, è arrivato a scrivere una lettera ai suoi ex compagni di partito del PCI. Abbiamo così riscoperto i suoi trascosi di comunista, di mangiatore di bambini, collaterale a quella ideologia che ha sterminato milioni di persone. Strano però che Berlusconi nonostante questo e tutti i suoi pregiudizi lo abbia eletto tra i preferiti della sua corte. Dunque Bondi è il numero due, dopo Putin, dei compagni amici preferiti del premier. Ora in questi giorni si è specializzato in difesa... delle telefonate ... presso le questure. Dunque è sfuggito alle dimensioni forzate ma come ha detto l'on. Bindi, uno dei migliori politici odierni, noi abbiamo presentato una mozione doverosa ed anche se non è passata rimangono tutti integri i motivi di essa ovvero il fallimento di Bondi ministro ovviamente a scapito di tutti gli italiani e questo non è da poco.

Postato da enzocosta.it il 27/01/2011 09:35

CERCASI POLITICO CORAGGIOSO PER QUESTA PROPOSTA DI LEGGE PREMESSA Chi sceglie di operare in politica: nei Partiti, nello Stato, nei Comuni, nelle Regioni o per l’Europa, è una libera scelta e non è una necessità, perché non è un posto di lavoro, è una missione per il bene della collettività, come lo fanno tanti volontari gratuitamente e senza privilegi, con sacrifici e amore. Chi non ha la possibilità economica, è giusto che debba avere un aiuto o lo stipendio. Purtroppo, la politica è diventata un sicuro posto di lavoro, un investimento economico e una scalata al potere. A tutti piacerebbe avere: stipendi, pensioni privilegi e abusi di potere, con guadagni da nababbi, quando tanti non arrivano nemmeno a fine mese e dopo quaranta anni, una pensione di fame “per chi è fortunato”. Per farsi eleggere promettono di risolvere i bisogni della gente, ma in realtà lo fanno per se stessi, ingannando chi gli ha creduto. Con questo non vuol dire che non c’è, chi vorrebbe farlo a fin di bene, ma viene impedito da chi difende i propri interessi, privilegi e potere. PROPOSTA DI LEGGE 1)Si deve ottenere un certificato di onorabilità, che attesti di essere in regola con la legge e di non aver commesso gravi colpe. 2)Per partecipare non c’è bisogno di Lauree o diplomi, basta l’onesta, perché sarà il popolo a decidere. 3)Una commissione farà gli accertamenti per dare il nulla osta per partecipare e se sbagliano dovranno pagare, perché accusare un politico dopo essere stato eletto, è un grave errore e un grande danno per la collettività, non potendo governare. 4)Non devono accadere ribaltoni, ne cambiamenti dopo eletti. 5)Chi viene eletto fuori sede, avrà una casa provvisoria per evitare spese e assenteismo. 6)Chi usa l’accanimento politico, strumentalizzando notizie false e soprattutto personali o familiari per demonizzare l’avversario, pagherà. 7)Chi commette disonestà durante l’incarico, verrà subito sostituito per essere processato, ma chi accusa ingiustamente dovrà pagare. 8)L’abuso di potere va punito in tutti i settori e attività. 9)Non devono esistere le poltrone con la colla, ma va premiato chi fa leggi buone per il sociale e non per chi sta bene. REGOLE ECONOMICHE 1)Lo stipendio sarà come un impiegato normale. 2)La pensione avrà lo stesso valore e si otterrà dopo quaranta anni di marche. 3)La liquidazione sarà adeguata allo stipendio. 4)I privilegi non dovranno esistere per nessuno. 5)Le spese se non saranno inerenti all’incarico che si svolge, saranno a carico del politico. 6)Le spese inutili e gli sprechi saranno a carico di chi decide di farli. 7)Finite le responsabilità, si accerterà la posizione economica, per verificare arricchimenti disonesti. 8)Queste regole e leggi vanno fatte prima delle elezioni, altrimenti diventeranno solo promesse elettorali, “come sempre”. www.enzocosta.it ENZO COSTA

Postato da Libero Leo il 27/01/2011 09:13

Nardocci su Fini non dice la cosa che ora è la più importante. Fini aveva dichiarato che avrebbe rassegnato le dimissioni se fosse risultato che il famoso appartamento è del cognato. Ciò è emerso da parecchio tempo. Ora è ufficiale. Quindi ora la domanda è questa: Fini manterrà la sua parola? Si dimetterà?

Postato da Andrea Annibale il 27/01/2011 04:40

Credo che fosse sufficiente la mozione di sfiducia al Governo votata poco tempo fa che comprendeva un giudizio politico negativo sulla politica complessiva del Governo, compreso l’operato del Ministro Bondi, per quanto attiene la politica dei beni culturali. Penso cioè che la sfiducia individuale al Ministro Bondi non sia sbagliata ma sia un doppione in un certo senso inutile. A cosa è servita? Non lo ha capito nessuno. Ciao.

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