E se franasse il patto di ferro...

Che cosa accadrebbe se Berlusconi chiedesse, come suggerisce Casini, l'aiuto del Terzo Polo? In realtà il pallino resta in mano a Bossi: chi ha in mano il Nord controlla il Paese.

21/12/2010
Il presidente della Camera Gianfranco Fini e il leader dell'Udc  Pier Ferdinando Casini.
Il presidente della Camera Gianfranco Fini e il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini.

“La legislatura può arrivare al termine naturale”. Il terzo Polo rilancia la palla nel campo governativo per il secondo giorno consecutivo. Ieri Casini che ha invitato Berlusconi a chiedere aiuto alla luce del sole senza ricorrere ai sotterfugi o al mercato dei parlamentari. Oggi è stata la volta del Presidente della Camera Gianfranco Fini che nel corso del rituale incontro di auguri con la stampa parlamentare ha detto che ”ci sono le condizioni” perché la legislatura possa durare. Ma perché la legislatura possa durare, ha aggiunto Fini, occorre por mano alla riforma elettorale.

Sereno in vista dunque per il proseguo dell’attuale Governo? A prima vista sì, di fatto le posizioni restano distanti. Porre come condizione l’approvazione di una nuova legge elettorale proporzionale che consenta al neonato terzo polo di non essere schiacciato dai due schieramenti maggiori, come invece avverrebbe con l’attuale sistema elettorale, significa cambiare la natura del “berlusconismo”, a parte il fatto che mezzo Pd si metterebbe di traverso. La componente ex comunista del Pd infatti vede come il fumo negli occhi lo spettro di qualcosa che assomigli anche di lontano alla vecchia DC.

Ma lo scoglio forse più importante resta la Lega di Bossi che continua a chiedere le elezioni. Se Berlusconi chiedesse, come suggerisce Casini, l’aiuto del Terzo Polo, franerebbe l’asse portante del centrodestra che si regge sul patto di ferro fra Berlusconi e Bossi. Il pallino resta dunque in mano a Bossi. E sbaglia chi pensa che il leader del Carroccio si accontenterebbe del varo del federalismo fiscale. Bossi vuole conquistare il Nord: banche, regioni, comuni e province. Nel Nord sono concentrati i due terzi della forza economico-finanziaria e industriale del Paese. Chi ha in mano il Nord ha in mano il Paese, ma la strada per arrivarci passa per il governo di Roma.

Per riuscire in questo intento ci vuole una forza d’urto politica che il federalismo da solo non garantisce, l’attuale assetto politico sì ed ancor più lo garantirebbe se nelle probabili elezioni di primavera Bossi e Berlusconi vincessero da soli, senza Casini o Fini di mezzo.

Guglielmo Nardocci
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Postato da Libero Leo il 29/12/2010 15:50

A proposito di Fini presidente della Camera, mi meraviglio di non avere letto che debba dimettersi perchè non solo deve essere imparziale, ma deve anche apparire imparziale. Immaginiamo cosa succederebbe se per una partita di calcio venisse designato un arbitro palesemente simpatizzante per una delle due squadre. Sarebbe sufficiente garanzia se egli dicesse, come dice Fini, che egli è imparziale quando arbitra? Certamente no. Chi trascura l'"apparire imparziale" evidentemente reputa le istituzioni e la giustizia meno importanti di una partita di calcio.

Postato da dino avanzi il 23/12/2010 03:47

Gianfranco Fini dovrebbe dimettersi da Presidente della Camera; avrebbe dovuto farlo prima del 14 dicembre, a maggior ragione, seppur in ritardo, dovrebbe farlo adesso. E' vero che viviamo in un epoca di disprezzo delle regole, ma bisogna avere più rispetto della carica che si ricopre, la terza carica dello stato deve essere super partes e non entrare nella contesa politico-partitica. Ma ho l'impressione che Fini aspetti la fine del mese Gennaio, per vedere se la situazione politica evolve verso nuove elezioni. In questo caso, prima dello scioglimento delle Camere, presenterebbe le sue dimissioni. Magra figura per un personaggio che si presenta come paladino delle regole e della legalità. Fare l'anti Brlusconi è molto difficile ,soprattutto in queto periodo, e per questo è necessario avere tutte le carte in regola. Dino 51

Postato da dino avanzi il 23/12/2010 03:47

Gianfranco Fini dovrebbe dimettersi da Presidente della Camera; avrebbe dovuto farlo prima del 14 dicembre, a maggior ragione, seppur in ritardo, dovrebbe farlo adesso. E' vero che viviamo in un epoca di disprezzo delle regole, ma bisogna avere più rispetto della carica che si ricopre, la terza carica dello stato deve essere super partes e non entrare nella contesa politico-partitica. Ma ho l'impressione che Fini aspetti la fine del mese Gennaio, per vedere se la situazione politica evolve verso nuove elezioni. In questo caso, prima dello scioglimento delle Camere, presenterebbe le sue dimissioni. Magra figura per un personaggio che si presenta come paladino delle regole e della legalità. Fare l'anti Brlusconi è molto difficile ,soprattutto in queto periodo, e per questo è necessario avere tutte le carte in regola. Dino 51

Postato da Libero Leo il 22/12/2010 09:09

Guglielmo Nardocci, in modo indiretto e forse inconsapevolmente, contraddice molti intellettuali ed avversari dell’attuale governo, per i quali siamo in un regime dominato dal dittatore Berlusconi. Infatti Nardocci ci presenta Berlusconi condizionato dal ‘terzo polo’ ed in balia della Lega quando scrive “Il pallino resta in mano a Bossi” e “Chi ha in mano il Nord ha in mano il paese”. Ne emerge chiaramente che Berlusconi non può fare ciò che vuole, non è un dittatore ed in Italia non c’è un regime, nonostante quanto dicono molti cosiddetti intellettuali.

Postato da Andrea Annibale il 22/12/2010 02:03

Il Terzo Polo, di cui sarò certamente un elettore, ha il 14% nei sondaggi. E’ una rivoluzione copernicana della politica italiana perché, in pratica, il Terzo Polo sostituisce, con istanze molto più liberali e moderate, la vecchia Alleanza Nazionale che aveva il 15.7% (massimo storico raggiunto alle elezioni del 1996). Ed è una gioia ed una fortuna per tutti i moderati e i riformisti. Come non può essere paragonato ad Alleanza Nazionale, neppure il Polo della Nazione può essere paragonato alla DC per due motivi. Primo, Casini ha giustamente chiarito che alle future elezioni UDC e FLI non si fonderanno ma si alleeranno. Secondo, sui valori non negoziabili, l’UDC è compatto mentre FLI ha una forte componente laica. Il Polo della Nazione, con il suo miscuglio di laici e cattolici è specchio del Paese e, checché se ne dica, le due anime dovranno dialogare anche sui cd. valori non negoziabili. Fini, Casini e Rutelli non sono così stupidi da allearsi con Prc e Idv, come ha giustamente ribadito Lorenzo Cesa, in assoluto il leader politico che amo di più in Italia. la Lega Nord è al 12.8% nei sondaggi attuali, quindi con un risultato inferiore al Terzo Polo. La Lega Nord cresce come forza elettorale ma il PDL è fermo o diminuisce. Infine una notazione: dire che un partito come la Lega Nord, con il 12.8% dei consensi cioè una netta minoranza degli italiani controllerebbe l’economia del nord o il nord tout court mi sembra pecchi di realismo per il seguente motivo. L’economia la controllano i capitalisti. In Italia contano più la FIAT, Confindustria e i poteri terzi (come stampa e magistratura) di Umberto Bossi (per fortuna). Mi sembra che Nardocci sbagli nel sopravvalutare la forza ed il ruolo della Lega. Io rovescerei il ragionamento. La Lega, col suo risicato un-italiano-virgola-tre-su-dieci sta in piedi se Berlusconi sta in piedi. Simul stabunt o simul cadunt: il patto per cui Berlusconi assicura alla Lega il federalismo ed il potere al Nord e la Lega assicura a Berlusconi i suoi propositi ed interessi personali entra in crisi con la nascita del Terzo Polo o Polo della Nazione che dir si voglia e i fatti dimostrano che, per fortuna, Berlusconi (che controlla i media) non controlla più la Camera dei Deputati. Tre voti in più o in meno che oggi ci sono e domani forse no non sono un passaporto per il paradiso politico che Berlusconi è rimasto solo a sognare. Ciao.

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