Adozioni gay, perché Pisapia sbaglia

Il commento di Francesco Belletti, sociologo, direttore del Cisf (Centro internazionale studi famiglia), presidente del Forum delle associazioni familiari.

24/09/2012
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia (Ansa).
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia (Ansa).

Non condivido assolutamente la recente dichiarazione del Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, sulla necessità di consentire l’adozione anche a coppie di genitori omosessuali, anche se in essa è possibile distinguere “buone intenzioni”, purtroppo mescolate a “errori di prospettiva”.  

In positivo non si può non riconoscere l’urgenza di dover difendere e accogliere i bambini abbandonati, in tutto il mondo. Un’emergenza gravissima, che troppo spesso viene dimenticata. Il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia va custodito e difeso con forza e tenacia: è una responsabilità di tutti, e interpella anche ogni famiglia, sfidata all’accoglienza nelle sue forme più varie, fino all’adozione internazionale. Ma proprio per questo l’idea che “qualunque condizione familiare” vada bene appare assolutamente improvvida e dannosa, soprattutto per i bambini abbandonati. Proprio per il carico di dolore, di sofferenza e di “bisogno” che questi bambini portano, occorre offrire loro l’accoglienza di una coppia genitoriale fondata sulla diversità sessuale, diversità insostituibile per offrire un armonica crescita ad ogni bambino.

Il bambino riconosce se stesso e il proprio futuro rispecchiandosi e relazionandosi al maschile e al femminile di una madre e di un padre, biologici o adottivi. Senza questa diversità sessuale, ricomposta nell’amore tra i genitori,  il benessere del bambino è messo a rischio, come dimostra la stragrande maggioranza dei dati raccolti dalla più credibile letteratura psico-sociale a livello internazionale. Lo sanno bene anche le coppie che iniziano l’iter adottivo, anche nel nostro Paese, che sono “radiografate” da servizi sociali che giustamente cercano di verificare l’adeguatezza genitoriale all’adozione, proprio perché a bambini già duramente provati dalla vita occorre dare “speciali condizioni” di protezione.  

Banalizzare la oggettiva differenza di una coppia genitoriale omosessuale rispetto ad una coppia  eterosessuale è quindi un grave errore, che spesso appare ispirato alla difesa di un malinteso ed inesistente diritto dell’adulto ad avere un figlio – in questo caso di una coppia omosessuale -, anziché alla tutela e protezione dell’interesse superiore del minore, e al suo diritto, questo sì da tutelare, di vivere sperimentando la protezione dei genitori, naturali o adottivi che siano. Non usiamo i bambini per difendere i diritti degli adulti, o per favorire nel dibattito politico aggregazioni e schieramenti: confrontiamoci piuttosto con i loro bisogni più radicali, e con la ricerca delle soluzioni più appropriate, senza ideologie, ma mettendo al centro il bene del minore, e in particolare il suo diritto a relazioni genitoriali complete.  

Francesco Belletti
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Postato da paola trastulli il 01/10/2012 16:17

Le coppie omosessuali avanzano il loro presunto "diritto" ad avere un figlio ma la domanda è: "un figlio ha diritto ad avere due genitori omosessuali"? Oppure, una volta grande, si rivolterebbe contro un sistema che non gli ha garantito quello che naturalmente viene garantito a tutti gli altri? Quel figlio avrebbe tutto il diritto di dire: "perchè non mi avete affidato ad una famiglia eterosessuale come avviene nella stragrande maggioranza dei casi' ? Perchè proprio io?" Non sarebbe una domanda facile cui rispondere. Io credo che l'adozione non sia un diritto dei genitori ma debba essere orientata per il bene del minore. Un bambino abbandonato ha già subito un grosso trauma ed in questo modo potrebbe subirne uno ben peggiore. Mi ricordo che quando mia figlia era piccola non voleva che io la andassi a prendere alle elementari perchè ero grassa ed i compagni la pigliavano in giro. Pensiamole queste cose perchè i bambini, a volte, sanno essere anche molto crudeli con i loro compagnetti e li possono far crescere pieni di complessi. Invece una cosa che le coppie omosessuali potrebbero fare è aiutare i minori abbandonati già grandi (dai 16 anni in sù). In quel caso potrebbero fare un'opera meritoria in quanto il ragazzo o la ragazza già grande ha sviluppato la coscienza e volontà che gli permette di accettare o meno l'aiuto generosamente offerto dalla coppia omosessuale.

Postato da Profe il 27/09/2012 17:15

Lasciare i bimbi negli orfanotrofi o lasciarli adottare anche da coppie gay; offrire ai bimbi solo esempi genitoriali maschile-femminile o affidarli anche a genitori di un solo sesso? Se ci pensiamo bene, forse i bimbi, soprattutto se abbandonati o soli, hanno bisogno di qualcuno che li ami personalmente, preferibilmente una coppia. Ma è davvero così importante il sesso? O meglio, la presenza di tutti e due i sessi? Secondo me chi è così ostile alla proposta da considerarla un insulto all'infanzia, non ha mai conosciuto coppie gay: forse se le immagina sfrontate o esibizioniste o amorali e persino pedofile, non so. Se riuscisse a immaginarle come due persone che condividono valori, sentimenti e affetto sinceri e desiderano espandere tali sentimenti a un piccolino, forse sarebbe meno dura nei suoi giudizi. Quanto all'educazione, non credo dipenda tutto dalla presenza o meno di uno solo esempio genitoriale.

Postato da Franco Salis il 26/09/2012 08:41

@branda il 24/09/2012 15.16,e si, i bambini cresciuti in ambienti da pseudoreligiosi sono cresciuti male perché mancava la completezza della doppia figura genitoriale e perché ci si avvaleva di una pedagogia (che pedagogia non si può chiamare) basata sul rapporto comando-obbedienza in cui la crescita consisteva unicamente da darti da mangiare e un letto solo se ti adegui subito all’obbedienza e accetti di non disconoscere il battesimo ( un po’ come si diceva dei soldati che erano “ mangiati e vestiti”. No, branda, non troverai un adulto equilibrato che sia cresciuto in tale ambiente. “Marcellino tutto pane tutto vino” è solo un bellissimo film. Quanto danno hanno fatto questo tipo di suore! Pensate al disturbo verso i malati quando alle sei del mattino dal fondo del corridoio, accese tutte le luci, intonavano l’Ave Maria. Oggi per fortuna non è più così. Le capo reparto con stipendio favoloso che andava parte all’organizzazione locale parte alla casa madre , era appannaggio esclusivo delle suore con l’ombrellone da piazzista in testa. Terribile è la foto che riporta continuamente F.C. (oggi è sparita) che rappresenta una corsia ospedaliera con la tipica pavimentazione ordinaria e non igienica, ma soprattutto l’aria “infetta” che si respira solo guardando la foto. Ho voluto mettere insieme tre fattori del fatto pedagogico, il fattore umano, il fattore ambientale e quello fisico. Caro brunoi, non sei ancora contento di pagare a caro prezzo le scelte sbagliate della Chiesa=istituzione, senza attendere decenni? Credi che vi possa essere di peggio? Forse, anzi certo, se anche tu ti astieni dal fare il tuo dovere di critica. Critica è una sola non è vero, secondo me, che c’è “critica e critica”, come dice Annibale: Esame tendenzialmente approfondito oggettivo di uno o più aspetti della realtà in tutte le sue implicazioni e giudizio soggettivo delle stesse. Ma ci sarà un momento in cui i cristiani accettando l’invito di Bagnasco, “reagiranno” e imporranno al Papa “12 persone” adeguate alla loro missione! Complimenti a Francesco Belletti, il suo pezzo è discorsivo e propositivo, non apologetico: ottima base di discussione perché pur essendo di parte, appare rispettosa dell’altra parte. Ciao

Postato da branda il 25/09/2012 11:45

Il suo nick sorridente cela un ghigno cattivo, sa? Ella parla di schiaffi alla genitorialità e all'infanzia mentre dovrebbe tener conto dell'amore negato ai bambini orfani e all'amore che a loro può essere donato da qualunque persona, sempre figlia di Dio. Ma ella, sotto quel sorriso, non conosce amore. Solo pregiudizi. PS Chissà se ragiona negli stessi termini delle leggi pseudocattoliche in maniera di proibizionismo o a quelle inespresse riguardo l'omertà sugli abusi ai bambini o ancora al diritto negato di abortire per donne LEGITTIMAMENTE NON CATTOLICHE e costrette a gravidanze non volute o addirittura imposte. Si apra al Cristo!

Postato da sorriso il 24/09/2012 18:08

Avrei voluto rispondere anche su IlFattoQuotidiano, ma non riesco ad accedere ai commenti (problema mio o del mio computer). Il mio commento è identico: consentire ai gay di adottare bambini, oltre che "uno schiaffo alla genitorialità" è un insulto e un'offesa all'infanzia.

Postato da giogo il 24/09/2012 16:28

Amico brunoi ..."riconoscerà alla chiesa di non aver ceduto alle mode del momento" bè tanto per fare qualche nome un certo Galileo Galilei...e prima di lui e dopo di lui tanti poveri disgraziati..o no?? Dovremmo leggere o rileggere (tutti)quello che ha scritto il santuomo del cardinal Martini. Forse è un errore le adozioni a coppie "insolite",non lo so, è meglio che rimanga a marcire in un campo profughi e mendicare tutta la vita o che venga adottato da questi ...diversi?? Per Pisapia che ci si"poteva aspettare"?? Certo farà qualche errore, MA MEGLIO CENTO PISAPIA CHE UNA MORATTI.Saluti

Postato da branda il 24/09/2012 16:08

Brunoi, ma lei lo legge mai un libro? A parte la Bibbia, dico, un libro scritto da qualcuno che poi si firma?

Postato da brunoi il 24/09/2012 15:41

cosa potevamo aspettarci da Pisapia? tra qualche decennio il mondo occidentale paghera'le scelte sbagliate in campo etico e riconoscera'alla Chiesa di non aver ceduto alle mode del momento.

Postato da branda il 24/09/2012 15:16

Stupidaggini, caro professore, sennò sarebbero tutte squilibrate le migliaia di bambini e ragazzi che per secoli (spesso fin dalla più tenera età) sono stati cresciuti in ambienti mono-sessuali quali conventi e monasteri. Oppure proprio per questo ci sono tanti pedofili tra le sacre mura? Dica, prof., dica...

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