19/05/2010
Dal colore della pelle all'accento, dall'orientamento sessuale all'eccesso di
peso. Sono molti i motivi per essere presi in giro se si è ragazzi e si vive
per ore tra banchi delle scuole europee. A rivelarlo uno studio condotto dal
British Council all'interno del progetto Indie (Inclusion and Diversity in Education), iniziativa che ha coinvolto, dal 2007, nove Paesi europei e 49
scuole tra quelle a più alta presenza di studenti di origine straniera.
Oltre
4200 ragazzi sono stati chiamati a segnalare, sulla base della propria
esperienza, gli ostacoli verso una piena inclusione: in testa
l'orientamento sessuale (46% degli intervistati), a seguire l'apparenza
fisica (42%), poi la disabilità (35%). Gli studenti immigrati di prima
generazione si sono definiti i principali bersagli di prese in giro (47%) o
di bullismo (17%).
Ma il quadro, nell'Unione, non è omogeneo. In
Italia la provenienza e il colore della pelle sono avvertiti come motivi di
scherno dal 58%dei ragazzi, in Olanda dal 9%. Alta da noi anche la
percentuale di chi vede nell'orientamento sessuale un ostacolo (62%) contro
il 19% della Grecia. E nel Belpaese conta pure l'aspetto fisico (51%), il peso soprattutto. Per gli inglesi, invece, spesso è un problema d'accento: il 37%
degli studenti ritiene causa di presa in giro l'inflessione nella lingua
parlata. Poi c'è la disabilità: forte motivo di discriminazione per la metà
dei ragazzi italiani, tedeschi e maltesi.
I risultati emersi
dall'indagine sono stati presentati a Bruxelles, davanti al Parlamento
Europeo: per l'occasione i 49 studenti rappresentanti delle scuole coinvolte,
accompagnati dai loro presidi, hanno proposto alle istituzioni non solo i
dati ma anche le loro idee per una integrazione possibile. «Il progetto Indie
ha comportato un lungo percorso di iniziative, di attività", ribadiscono dal British Council. "La scelta dei rappresentanti da mandare
a Bruxelles ne è il frutto. I ragazzi dei cinque Istituti
superiori italiani coinvolti hanno selezionato un'allieva sudamericana, una
metà russa e metà americana e tre indigeni. Anche in una delle
scuole tedesche è stata preferita una straniera: una studentessa
italiana».
Maria Gallelli