Francia, seggi aperti per il Presidente

Oltre 44 milioni di francesi al voto per il primo turno, devono scegliere il Presidente della Repubblica. Sarkozy, secondo tutti i sondaggi, è in ritardo sullo sfidante Hollande.

22/04/2012
Sarkozy con la moglie Carla Bruni (foto di copertina: Ansa; altre foto del servizio: Reuters).
Sarkozy con la moglie Carla Bruni (foto di copertina: Ansa; altre foto del servizio: Reuters).

Oltre 44 milioni di francesi sono chiamati oggi al voto per scegliere il prossimo Presidente della Repubblica. I seggi si sono aperti alle 8:00 e si chiuderanno alle 20:00 di questa sera. Anche se per conoscere il risultato finale del duello tra il presidente uscente Nicolas Sarkozy e lo sfidante socialista Francois Hollande bisognerà certamente attendere il secondo turno tra due settimane, è alta l'attesa per conoscere il quadro che uscira dalle urne.

I giochi sono fatti? Sembrerebbe proprio di si. Gli ultimissimi sondaggi pubblicati prima del “black out” che la legge impone alla vigilia del voto danno largamente favorito il candidato socialista François Hollande che nel primo turno delle elezioni presidenziali francesi (domenica 22 aprile) rastrellerebbe il 29-30% dei voti, mentre il presidente uscente Nicolas Sarkozy non supererebbe il 25-26%.


Per il terzo posto si profila una dura battaglia tra la candidata d’estrema destra Marine Le Pen (succeduta al padre Jean-Marie Le Pen alla testa del Fronte Nazionale) e il rappresentante dell’ultrasinistra Jean-Luc Mélenchon (leader di una coalizione eteroclita nella quale sono confluiti comunisti, trotskisti, operaisti, gauchisti d’ogni specie) ai quali i sondaggi attribuiscono il 15-16% ciascuno. Dietro di loro, il centrista cattolico François Bayrou è fermo (nei sondaggi) al 10%. 

Salvo clamorose (ma improbabili) sorprese, saranno dunque Sarkozy e Hollande ad affrontarsi nel duello finale del ballottaggio, domenica 6 maggio. E qui, le previsioni dei sondaggi sono davvero catastrofiche per il presidente uscente, il quale sarebbe pesantemente distanziato dall’avversario socialista: 56-58% per Hollande, 42-44% per Sarkozy. Restano due incognite: il 30% degli elettori sarebbe ancora indeciso, e la percentuale delle astensioni rischia di essere altissima, superiore al 30%.


François Hollande, lo sfidante.
François Hollande, lo sfidante.

In Germania, nel 1933, li chiamavano sarcasticamente “violet mai”, le violette di maggio. Erano quelli che, sull’onda del successo elettorale di Adolf Hitler, avevano precipitosamente aderito al nazional-socialismo. Nella Francia del 2012, le violette fioriscono in aprile. In questi ultimi giorni, da quando i sondaggi danno (quasi) per certa la vittoria di François Hollande, si ingrossano le schiere dei transfughi: alti funzionari, membri dei gabinetti ministeriali, amministratori locali e persino ex ministri di destra rinnegano Sarkozy per saltare sul carro del probabile vincitore.

In questo clima di “fin de règne”, i casi più emblematici sono quelli di Fadela Amara eMartin Hirsch, entrambi provenienti dalle file della sinistra, entrambi simboli della “apertura” sbandierata dal Sarkozy all’inizio del suo mandato, nel 2007. 

Leader del movimento di emancipazione delle donne musulmane nelle “banlieues”, Fadela Amara, fondatrice della associazione “né sgualdrine né sottomesse”, era stata nominata ministro per le Aree urbane “difficili”. Martin Hirsch, seguace dell’abate Pierre e leader dell’associazione Emmaus, era diventato ministro dell’Alloggio. Giorni fa sono usciti allo scoperto rendendo nota l’intenzione di votare per Hollande. 

Lo stesso hanno fatto Azouz Begaz, ex ministro nel governo Villepin, e due donne che avevano coperto incarichi ministeriali sotto la presidenza di Chirac, Corinne Lepage e Brigitte Girardin. Senza dimenticare l’ex ministro della Cultura (ai tempi di Chirac) Jean-Jacques Aillagon. Tutti questi nomi sono solo le punte emergenti di iceberg ben più importanti. Nei gabinetti ministeriali, nelle alte sfere dell’amministrazione statale e in quelle delle imprese pubbliche, le defezioni vanno assumendo l’aspetto di un movimento massiccio. 

Nicolas Sarkozy di è guardato bene dal commentare. Ma i suoi fedeli hanno pesantemente stigmatizzato i “tradimenti”, parlando di “opportunismo vergognoso”, e qualcuno ha addirittura paragonato il movimento alla “transumanza delle pecore” ad ogni cambiamento di stagione. Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole: quando la nave sta per affondare, i topi l’abbandonano.

Paolo Romani
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Postato da martinporres il 22/04/2012 15:26

Per Andrea Annibale, come credente non riesco a votare un candidato che: " prevede la possibilità di adozione di figli per coppie omosessuali". Al primo turno tra i candidati vi è anche Francoise Bayrou. Tra l'altro, ho l'impressione, che Hollande prometta troppe cose difficili da mantenere, visti i tempi che corrono; mi ricorda, su sponde opposte, il sistema Berlusca.

Postato da martinporres il 21/04/2012 12:09

E' vero che:"quando la nave sta per affondare, i topi l’abbandonano"; ma sicuramente molti francesi si sono stancati di Sarkozy, dei suoi amici impresentabili e dei suoi comportamenti immaturi. Molti Francesi che voteranno per Hollande al ballottaggio lo faranno per votare contro Sarkozy.

Postato da Andrea Annibale il 21/04/2012 00:42

Non amare più di tanto Sarkozy per i suoi atteggiamenti nazionalisti (in senso becero), per la politica muscolare ed arrogante, apparentemente vuota in politica interna e mal orientata in politica estera significa per milioni di francesi non avere altra alternativa che Hollande. Per un cattolico questo crea problemi perché Hollande tra i 60 punti del suo programma politico prevede la possibilità di adozione di figli per coppie omosessuali. Si tratta quindi di un salto nel buio. Però, come francese, cioè se fossi francese, voterei comunque Hollande perché è una sinistra che mi piace: non radicale, di governo, nazionalista in senso positivo (cioè per la Patria) e costruttiva. Una sinistra per la Francia ma non contro l’Europa. Ci sono delle incognite ma questo Hollande mi sta proprio simpatico. Non so chi vincerà perché i sondaggi tante volte hanno fatto cilecca, ma spero sia la gauche. Magari avessimo in Italia una sinistra come quella francese: democratica, concreta, rispettosa delle opposizioni e aperta a tutte le tendenze progressiste che ci sono nella società. Abbiamo invece una sinistra internazionalista, a tratti catto-comunista, radicale e poco rispettosa delle opposizioni. Per quanto riguarda il discorso dei topi e dei non topi, sono a favore di Mitt Romney che è dato perdente contro Obama per ragioni che sarebbe fuori luogo esporre qui ed ero con l’UDC-Terzo Polo in Italia quando era all’opposizione ed ero contro la Lega Nord e contro il PDL quando erano al Governo più forti che mai. Diciamo che se sono un topo, sono un topo molto fortunato dato che il progetto del grande Pierferdinando (Casini) e del carissimo Lorenzo (Cesa) ha avuto successo con Monti … E poi, diciamocelo, i topi sono personaggi che mi stanno simpatici, almeno nei fumetti e nei cartoni animati. Quindi, se Hollande riuscirà a vincere grazie ad alcuni milioni di swing voters (cioè voto altalenante), viva i topi! Facebook: Andrea Annibale Chiodi; Twitter: @AAnnibale.

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