Partiti? No, meglio le liste civiche

Continua a calare il consenso per i partiti. Le liste civiche dovrebbero costituirsi ovunque si voti per le prossime Amministrative. Per capire davvero ciò che pensano i cittadini.

26/03/2012
(Ansa)
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Il Governo Monti, sostenuto sinora in Parlamento dai tre maggiori schieramenti politici, trova ora delle difficoltà per definire alcuni provvedimenti la cui approvazione potrebbe risultare non gradita agli elettori di questo o quel partito, ovvero intaccare certe nicchie di potere. Mi riferisco alle dibattute tematiche sul lavoro, giustizia, Rai; e nella medesima situazione si troverà il Governo quando dovrà affrontare problemi ancora più spinosi, come la riduzione della spesa politica e la riforma fiscale. I provvedimenti per i quali finora Monti ha ottenuto l’approvazione parlamentare sono certamente impopolari, eppure nei sondaggi questo Governo ottiene notevoli consensi, superiori a quelli dei partiti che lo sostengono.

Gli attuali sondaggi danno in continuo calo il consenso dei cittadini nei confronti dei partiti in misura tale che, se ciò fosse confermato, alle prossime elezioni amministrative qualche partito risulterebbe decisamente penalizzato. Questa classe politica sembrerebbe non avere più il consenso dei cittadini, e appare difficile che possa da sola rigenerarsi specie se i partiti saranno sempre guidati da molti degli attuali esponenti e se continueranno a seguire una politica di privilegio della casta. Ma senza politica non c’è democrazia. E alla politica bisognerà dare una mano se vogliamo vivere in un sistema civile e democratico. Urge trovare altri referenti per rappresentarci adeguatamente. I cittadini, che in questi ultimi anni si sono affidati agli attuali partiti, dovrebbero reagire e dare un impegno più attivo e concreto alla vita politica del Paese; pure le organizzazioni cattoliche dovrebbero dare il loro sostanziale contributo.

Come fare? Ci hanno fatto credere che la politica sia appannaggio di politici di “lungo corso” che invece difendono strenuamente la cittadella del potere; che la politica abbia necessariamente alti costi; che i voti debbano essere ottenuti prevalentemente soddisfacendo le singole esigenze degli elettori o delle lobby che si sono andate costituendo a protezione di specifici interessi di categoria. La società civile deve dimostrare che non è così: le liste civiche, che in molti luoghi sono nate per difendere essenzialmente problemi locali, dovrebbero invece costituirsi ovunque si voti per le prossime Amministrative per affermare esigenze comuni di onestà, equità e di una crescita economica solidale capace di proteggere i più deboli. Tutti dovrebbero contribuire, essenzialmente coloro che hanno acquisito specifiche competenze a tutti i livelli; operai, professionisti, manager, imprenditori…

Così facendo forse con le prossime amministrative potremmo ben comprendere, a prescindere dai sondaggi, le reali opinioni dei cittadini, consentendo ai delusi della politica di non astenersi dal voto ma di darlo al “nuovo”, qualora gli attuali partiti non riescano a “rigenerarsi”. Sarebbe un indicatore importante anche per l’impostazione dei programmi da parte dei partiti vecchi e nuovi che affronteranno le prossime elezioni politiche.

Si potrà anche contribuire a mantenere il Governo Monti fino alle elezioni politiche, consentendo inoltre l’approvazione di una riforma elettorale e, quindi, una rifondazione della politica con un sistema più trasparente, più efficiente e realmente rappresentativo dei cittadini. Spero che questa mia riflessione, che penso sia condivisa da molti, possa trovare, anche attraverso i mezzi di informazione, quel necessario supporto per la sua realizzazione. Esistono nel nostro Paese molte, e assai valide, energie umane, sociali ed economiche che devono soltanto prendere coscienza delle proprie potenzialità.

Roberto Jucci
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Postato da santrev il 01/04/2012 11:49

Quando parliamo di liste civiche dobbiamo fare attenzione perché spesso rappresentano sotto mentite spoglie i partiti. Quindi dobbiamo valutare con attenzione le liste civiche. Quella che regge il mio comune di fatto rappresenta il PDL e la presenza di cattolici la fa da padrone. In questi ultimi tempi abbiamo assistito ad una presa di posizione di questi nostri governanti contro una richiesta della chiesa locale per la costruzione di un centro di accoglienza. Ora io non chiedo che per forza gli esponenti cattolici si dovessero schierare a favore della chiesa, ma considerando che la vera motivazione é stata quella di evitare la caduta del sindaco e quindi la perdita delle loro poltrone, penso che di questi cattolici la chiesa debba farne a meno. @ Franco Salis - Per quanto riguarda la Hack, per fortuna il nostro teatro parrocchiale é stato invece concesso e l'incontro si é rivelato molto interessante, ed i credenti accorsi numerosi hanno scoprendo un personaggio che pur non essendo credente si é rivelato degno di attenzione. E non mi risulta che nessuno abbia cambiato parere, dopo l'incontro. A Verona qualche tempo fa il vescovo ha voluto un incontro pubblico per sfidare la Hack, (vedi youtube). Anche se alla fine ha fatto piú bella figura la Hack, l'incontro é stato utile per tutti. Purtroppo esistono siti come PONTIFEX che non trovano di meglio che querelare Nanni Moretti per "Habemus Papam" e Fabio Fazio per averlo invitato nel suo programma televisivo, pensando che avversando certi personaggi edargomenti si difenda la chiesa. Ma quello che per me é piú grave, é che in Vaticano, una parte consistente della gerarchia attuale, non trovi di meglio che difendere queste forme pseudo giornalistiche.

Postato da lettore02 il 28/03/2012 17:06

Fra tutte le sciagure che ci potevano capitare quella del governo Monti è una delle peggiori. Peggiore perché certifica il nostro fallimento come società civile fondata su una legge condivisa ed accettata dalla stragrande maggioranza della popolazione. Lo strattagemma di far sostenere il governo da una maggioranza parlamentare non diminuisce il fatto che il programma di Monti è un diktat esterno al corpo elettorale il quale è in sostanza il depositario della sovranità nazionale. Il governo Monti ci salverà probabilmente dal disastro economico ma sancirà il disastro sociale ed istituzionale. Gli effetti di questi disastri li vedremmo per molti anni a venire: Quello sociale già si intravede con la riforma dello costo del lavoro; tale costo dovrà diminuire fino ad essere conveniente nei confronti dei nostri competitor che saranno Cina, India, Brasile, Romania, non Germania Usa, Francia ecc. a dimostrazione di ciò è la modifica dell'art. 18 (la non accettazione da parte della Fornero del modello tedesco per i licenziamenti per motivi economici la dice tutta) in buona sostanza si licenzieranno i padri per assumere i figli e quì ognuno si guardi attorno e si faccia qualche conto. Quanto al disastro istituzionale la questione è più complicata poichè riguarda un mancato evento: il mancato suicidio della classe politica. Il disfacimento a cui era giunta la nostra classe politica era ormai irrecuperabile,il distacco dalla gente, la continua rapina del denaro, l'accumulo di benefici insostenibili, la rendevano un corpo ormai estraneo e quindi destinata a scomparire; sul come la storia ci fornisce un ampia gamma di esempi. Io non sono nostalgico della ghigliottina ma avrei auspicato un ricambio totale e radicale di questa classe politica che ci ha portato al disastro. Il governo Monti ha permesso a questi sciagurati di mascherarsi da sostenitori del salvatore e quindi fautori loro stessi dello scampato pericolo, pronti a ripresentarsi con la faccia di bronzo tirata a lucido. Le liste civiche sono lo strumento per questa operazione, li dentro ci può stare di tutto e chi avrà conoscenze, esperienza, appoggi, non avrà difficoltà a presentarsi come il nuovo. Il governo Monti ha impedito lo scontro anche aspro magari lacerante fra parti politiche che avrebbe portato alla nascita di nuovi soggetti politici magari con idee del tutto nuove .....Forse!

Postato da folgore il 26/03/2012 22:50

Tra le liste locali e quelle nazionali, tra le alleanze locali e quelle centrali vi sono state sempre delle differenze. Mi viene alla mente che in molti casi dei partiti che a Roma erano uno contro l'altro, nelle sedi locali erano invece alleati. In quest'ultima sede, infatti, contano maggiormente le persone delle liste, conta la bravura della singola persona politica e non - molte volte - la sua appartenenza ad una o all'altra parte.

Postato da Franco Salis il 26/03/2012 21:15

In un commento precedente, auspicavo che alle prossime politiche venissero candidati esponenti del laicato del mondo cattolico, proprio per ricucire la fiducia della gente alla politica che oggi è, come riportato nel servizio, a livelli bassissimi. Dicevo ciò perché ci troviamo in una situazione di crisi profonda, ma anche consapevole che la mia proposta, nel caso verosimile di successo, potrebbe avere implicanze anche peggiori e quindi catastrofiche.(sottolineo il condizionale). A causa del sempre temuto ritorno a un ormai lontano passato, non accettabile allora, quindi tanto meno oggi . Tuttavia il successo di questo governo(il giudizio è complessivo e non limitato ad un solo aspetto che fra l’altro rimane aperto a miglioramenti, ma non a stravolgimenti) mi induce a richiedere un bis di Todi per le amministrative, se si fosse ancora in tempo. Detto questo mi rimane da dire, quale sia almeno una fonte recente di questa mia preoccupazione. “Micromega Laicamente, Mezzolombardo, gli ultrà cattolici censurano Margherita Hack…. pertanto «avendo appreso che è in programma l'anteprima di presentazione del libro “La stella più lontana" dell'astrofisica Margherita Hack, presso il Teatro San Pietro, il giorno 6 aprile 2012 "Venerdì Santo", i sottoscritti componenti parrocchiali del comitato di gestione della struttura in questione, sentito il parroco, esprimono un deciso no all'uso del Teatro per la manifestazione in questione». (4 marzo 2012) “ E IL PARROCO HA DATO IL SUO ASSENSO? Ma siamo impazziti? Dov’è allora la “fatica che costa ad aprirsi magari per primi all’altro”(di cui a pag. 2 della prolusione del cardinale Bagnasco al Consiglio permanente del 26.3.2012). Perché la Chiesa protesta contro il regime cinese, che si arroga il diritto di nominare i vescovi e di arrestare quelli nominati dal Papa? Adesso date uno sguardo a PONTIFEX e APOLOGETICA CATTOLICA. L’arroganza deriva dallo statuto secondo il quale «il Comune si impegna a non consentire lo svolgimento di spettacoli e/o manifestazioni che possano recare offesa ai valori religiosi e alla dottrina della Chiesa cattolica», di cui «sono garanti il Legale rappresentante dell'ente parrocchia e l'Ordinario di Trento». Ma Margherita Hack, pur essendo dichiaratamente atea ha mai “ recato offesa” ai valori religiosi? Se si, rimango perplesso, ma se no il divieto è brutale esercizio del potere, che con Dio non ha nulla a che vedere ( vedi Benedetto XVI Angelus 30 gennaio 2012). I cattolici debbono essere loro i garanti della (sana) laicità dello stato e delle sue strutture periferiche, se no, tradiscono se stessi.

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