La nuova guerra di Erin Brockovich

La paladina della giustizia, resa famosa dal film con Julia Roberts, ora indaga su un incidente ferroviario del 1970 che portò allo spargimento di sostanze altamente tossiche.

29/01/2012
La "vera" Erin Brockovich, avvocato e attivista resa celebre dal film interpretato da Julia Roberts (foto Reuters).
La "vera" Erin Brockovich, avvocato e attivista resa celebre dal film interpretato da Julia Roberts (foto Reuters).

Erin Brockovich, la segretaria precaria di uno sconosciuto ufficio legale resa famosa dall'omonimo film interpretato da Julia Roberts, torna alla ribalta per tentare di rendere giustizia alle potenziali vittime di un incidente capitato nel 1970 che a distanza di 40 anni sta causando gravi danni neurologici ad un gruppo di studenti di un liceo nello Stato di New York. La signora Brockovich, che tutti ricordiamo al fianco di Julia Roberts la notte degli Oscar nel febbraio 2001 quando il film è stato premiato con la statuetta d'oro per la migliore attrice, è sempre stata una donna eccezionale.

Nel film che porta il suo nome, oltre ad esserne stata l’ispiratrice, Erin ha anche girato la parte della cameriera di un fast food chiamata Julia. Nel 1993, madre trentenne di tre figli, nubile dopo due divorzi, spinta da senso di giustizia e intraprendenza la Brockovich è passata alla storia per le indagini sulla Pacific Gas and Electric Company che aveva inquinato le falde acquifere di Hinkley in California provocando tumori agli abitanti. Dopo aver vinto la battaglia legale in nome di 260 querelanti, indennizzati con 333 milioni di dollari, la Brockovich ha incassato come compenso personale 2 milioni di dollari.
A dieci anni di distanza dal successo legale che l’ ha resa famosa in tutto il mondo Erin Brockovich è stata interpellata alla fine del 2011 dalla popolazione di Le Roy. I 7.600 abitanti di questo paese dello Stato di New York vogliono che sia aperta un'indagine sul deragliamento di un treno avvenuto nel 1970. 

L'incidente ha provocato lo spargimento lungo la massicciata della ferrovia, a circa cinque chilometri da un liceo, di una tonnellata di cristalli di cianuro e 132 mila litri di tricloroetano. I cristalli di cianuro sono stati recuperati mentre il tricloroetano e’ stato assorbito dal suolo. Il cianuro è tristemente famoso per essere stato usato nei campi di concentramento, il tricloretano è un solvente industriale non infiammabile. In un rapporto del National Toxicology Program la sostanza è definita "ragionevolmente cancerogena". Altri studi la definiscono collegata a certe forme di tumore e al morbo di Parkinson. 

La "Erin Brockovich" in versione cinematografica, portata sul grande schermo dall'attrice Julia Roberts (foto Reuters).
La "Erin Brockovich" in versione cinematografica, portata sul grande schermo dall'attrice Julia Roberts (foto Reuters).

Secondo le informazioni in possesso della signora Brockovich i problemi hanno cominciato a emergere lo scorso mese di agosto, quando una ragazza, Lori Browell, è svenuta per la prima volta e ha poi cominciato sempre più frequentemente ad avere tic nervosi e convulsioni. Alla vigilia di Natale i medici hanno diagnosticato a Lori una malattia simile alla sindrome di Tourette. Da allora altri 17 allievi della scuola hanno sviluppato gli stessi sintomi. In un rapporto rilasciato dal provveditorato agli studi è riportato che indagini condotte dalle autorità mediche e ambientali non hanno riscontrato alcuna evidenza di collegamento fra la situazione medica dei ragazzi e l’incidente del 1970. 

Annunciando la sua decisione di indagare sul caso Le Roy, la Brockovich ha spiegato: «Quando vedo rapporti come quello rilasciato dal Dipartimento della salute di New York ed altre agenzie dello Stato che sono al corrente della dispersione di materiale chimico ma non hanno mai fatto un test delle acque o estratto e analizzato i vapori del suolo, mi viene in mente che ci sono cose da chiarire». Ha poi aggiunto: «Ovviamente non ho delle risposte da dare, ma ho dei sospetti. Per il momento non escludo nulla. La comunità di Le Roy mi ha mandato un centinaio di e-mail per chiedere il mio aiuto ed ho deciso di dare loro una mano».

Mariuccia Chiantaretto
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