Fiat: stiamo in Italia. Basta la parola?

Vertice di cinque ore a Palazzo Chigi. L'azienda s'impegna. Il Governo apre un tavolo "auto". Ancora incontri e un impegno congiunto anti-crisi. Le ombre rimaste. I timori degli operai.

24/09/2012
Da sinistra: Sergio Marchionne, John Elkann e Mario Monti a Palazzo Chigi. Foto Ansa.
Da sinistra: Sergio Marchionne, John Elkann e Mario Monti a Palazzo Chigi. Foto Ansa.

Hanno deciso di rivedersi. Cinque ore di colloqui per sancire l'apertura di un cantiere. Fiat e Governo, lavori in corso. Da un lato l'azienda promette di investire al momento che lei riterrà opportuno e di rimanere con i piedi (oltre che, si spera, anche con la testa) in Italia; dall'altra, l'esecutivo apprezza e apre un tavolo auto.  Non è granché ma è abbastanza per non rompere una corda diventata tesissima nelle ultime settimane. Le parti vanno avanti, il che non era scontato alla vigilia. E vanno avanti insieme. Nel comunicato ufficiale si annuncia la volontà di «assicurare nelle prossime settimane» un impegno congiunto utile «a determinare requisiti e condizioni per il rafforzamento della capacità competitiva dell'azienda». Nessuna promessa vincolante, però, con tanto di tempi, cifre, obiettivi fissati stabilimento per stabilimento. Dunque alle luci s'affiancano delle ombre. Dei dubbi. Delle preoccupazioni. Soprattutto di chi, con buona pace delle tante parole, continua a vivere mesi grami di Cassa integrazione.


Il presidente della Fiat, John Elkann e l'amministratore delegato Sergio Marchionne sono arrivati a Palazzo Chigi a bordo di una Lancia Thema dai vetri oscurati. Hanno incontrato il Premier Mario Monti, affiancato dai ministri Corrado Passera (Sviluppo economico), Elsa Fornero (Lavoro e politiche sociali), Fabrizio Barca (Coesione territoriale) e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. Una serie di riunioni, separate e plenarie, cominciate attorno alle 16,30 e terminate ben oltre le 21. 

«Fiat ha confermato la strategia dell'azienda a investire in Italia, nel momento idoneo, nello sviluppo di nuovi prodotti per approfittare pienamente della ripresa del mercato europeo», esordisce il comunicato. «Fiat - si legge nella nota di palazzo Chigi - è intenzionata a riorientare il modello di business in Italia in una logica che privilegi l'export», manifestando «piena disponibilità a valorizzare le competenze e le professionalità peculiari delle strutture italiane, quali ad esempio l'attività di ricerca e innovazione». 


Ingresso del turno notturno a Mirafiori. Archivio di Paolo Siccardi/Sync (a cui appartiene anche la foto di copertina)..
Ingresso del turno notturno a Mirafiori. Archivio di Paolo Siccardi/Sync (a cui appartiene anche la foto di copertina)..

Fiat ha investito 5 miliardi in Italia negli ultimi tre anni. Lo ha ricordato l'azienda al Governo, come si legge nel comunicato congiunto con il Governo. Il Lingotto ha illustrato «le proprie stime sull'andamento del mercato automobilistico italiano e internazionale e le prospettive strategiche di sviluppo futuro del gruppo, concentrandosi in particolare su quelle che possono derivare dall'integrazione delle piattaforme di Chrysler e Fiat». La Fiat ha espresso «apprezzamento per l'azione del Governo che ha giovato alla credibilità dell'Italia e ha posto le premesse, attraverso le riforme strutturali, per il miglioramento della competitività, oltre che per un cambiamento di mentalità idoneo a favorire la crescita».


Il ministro Elsa Fornero e Sergio Marchionne in una foto dell'archivio Ansa.
Il ministro Elsa Fornero e Sergio Marchionne in una foto dell'archivio Ansa.

«Il Governo ha apprezzato l'impegno assunto nel corso della riunione a essere parte attiva dello sforzo che il Paese sta portando avanti per superare questa difficile fase economica e finanziaria». Fiat e Governo costituiranno «un apposito gruppo di lavoro presso il ministero dello Sviluppo economico per individuare gli strumenti per rafforzare ulteriormente le strategie di export del settore automotive». Durante l'incontro con Fiat, i vertici aziendali non hanno mai presentato richieste relative alla Cassa Integrazione in deroga. E' quanto riferiscono diverse fonti governative presenti all'incontro citate dall'agenzia Ansa.

Mentre a Roma era in corso la riunione tra il premier Monti e i vertici Fiat, oltre quattrocento operai della Fiat e dell' indotto di Termini Imerese, in Sicilia,  hanno presidiato i cancelli della fabbrica, che il Lingotto ha chiuso il 31 dicembre scorso. Nel piazzale antistante lo stabilimento c'era lo striscione unitario di Fim, Fiom e Uilm, che hanno organizzato l'iniziativa.

Alberto Chiara
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Postato da martinporres il 25/09/2012 01:35

NO!

Postato da Lupi Antonio il 23/09/2012 20:24

Poteva bastare la parola se l'avesse pronunciata Falqui. Il confetto questa volta è necessario sostituirlo con un prodotto più efficace perché non si tratta di un matrimonio d'amore.

Postato da gilio.ghezzi il 23/09/2012 18:59

La famiglia Agnelli prima deve restituire tutti i soldi avuti dallo stato negli anni settanta (miliardi su miliardi) e poi cominciare a parlare di diritti. Quando IRI gli ha "regalato" l'Alfa Romeo lo Stato ha dato loro i soldi per rinnovare tutti i macchinari a Pomigliano d'Arco: dove sono finiti quei soldi? Forse alla Juventus ed alla Ferrari?

Postato da M.Gianni il 23/09/2012 08:58

Ma come si fà a credere ancora a questi personaggi ? Va bene che agli Italiani gli si fà bere di tutto, ma ormai siamo arrivati al limite della decenza.

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