In Italia i bambini di Fukushima

Arrivano in Italia i bambini di Fukushima, la città giapponese  coinvolta nel grave incidente alla centrale nucleare, conseguenza del terremoto del marzo scorso. Saranno 36 i bimbi giapponesi che trascorreranno un periodo di relax, svago e gioco ospiti di famiglie e associazioni di solidarietà. Le associazioni sono le stesse che da anni invitano in Italia i bambini bielorussi della regione di Chernobyl, colpita dal disastro nucleare dell'aprile del 1986.

     Il progetto di accoglienza per i bambini di Fukushima, partito il 27 luglio, si concluderà il 31 agosto. E' frutto di un accordo fra il Mavi (Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiane) e  la NPO Chernobyl heno kakehashi. Le associazioni coinvolte sono la Fondazione “Aiutiamoli a vivere”, Puer e GABB (Gruppo Accoglienza Bambini Bielorussia).

     I 36 bambini giapponesi, che non sono orfani, di età compresa fra gli 8 e i 12 anni, saranno divisi in varie località italiane: Castel di Lago, Roma, Piacenza, Milano e Bari. Alcuni saranno ospitati da famiglie italiane, che li porteranno con loro in vacanza. Un gruppo di 12 invece sarà accolto da una casa vacanze di Castel di Lago, un paesino della Valnerina nelle vicinanze di Rieti. “Il paese ha 300 abitanti e saranno tutti coinvolti nell'accoglienza e nelle attività di animazione a favore dei bambini”, assicura Fabrizio Pacifici, presidente della Fondazione “Aiutiamoli a vivere”. Per i bambini sono previste gite, ingressi in piscina, attività didattiche. Assisteranno anche alla partita di rugby Italia-Giappone, prevista a Cesena per il 13 agosto.

     Studi scientifici condotti in questi anni sui bambini bielorussi hanno dimostrato che il soggiorno dei bambini in Italia provoca una riduzione della quantità di cesio presente nell'organismo, senza tener conto dei benefici psicologici.