16/11/2011
Dopo l’incarico di governo a Mario Monti, le militanti della causa femminile avevano detto poco o nulla sui primi toto-ministri, che vedevano solo uomini in pole position per un incarico. Tramortite come tutti dalle oscillazioni di Borse e spread , conservavano poco spirito barricadiero per invocare “quote rosa” nel governo del Professore. Al massimo si limitavano a qualche suggerimento, schiacciate dai venti di “governo tecnico”, che lasciavano capire come non fosse opportuno pretendere dai tecnici la sensibilità per una questione politica com’è, in fondo, quella femminile. Invece ci ritroviamo con tre donne ministro, tutte con portafoglio, tutte in ministeri “pesanti”: Interni, Giustizia e Lavoro. Su dodici ministeri con il portafoglio, un bel 25% sono femminili. Senza bisogno di chiedere “quote rosa” al governo, eccoci accontentate. Avrà contato per il neo-premier l’abitudine professorale a valutare i cervelli e non il sesso? O la lunga frequentazione di ambienti europei dove la parità ai vertici politici è conquista assodata? Oppure il suo non essere poi così digiuno di politica, se ha deciso di valorizzare simbolicamente le italiane per farsele amiche in vista dei futuri sacrifici?
Anna Maria Cancellieri, 67 anni.
Comunque, Anna Maria Cancellieri agli Interni, Paola Severino alla Giustizia ed Elsa Fornero al Lavoro e alle Politiche sociali mettono d’accorso tutti sotto il profilo dei curriculum e della competenza. Come tutti i veri “tecnici”, appunto. Anna Maria Cancellieri, seconda donna a guidare il Viminale dopo Rosa Russo Jervolino, ha 67 anni ed è stata prefetto a Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania e Genova, prima di reggere il Comune di Bologna come commissario straordinario e, nello stesso ruolo, quello di Parma: carica che ora lascia per il ministero degli Interni. Si è guadagnata il soprannome, per altro un po’ scontato, di “lady di ferro”, ma i suoi toni, che sanno essere anche bonari, non ricordano quelli di Margareth Thatcher.
Paola Severino, 63 anni.
Paola Severino è la prima donna nella storia d’Italia a ricoprire l’incarico di ministro della Giustizia. A 63 anni, è uno degli avvocati penalisti più noti d’Italia e vice-rettore dell’Università Luiss “Guido Carli”. E’ stata a un passo dal diventare vice-presidente del Consiglio superiore della magistratura e ha già un primato come donna: la prima ad avere l’incarico di vice-presidente del Consiglio della magistratura militare. Più un corposo elenco di cattedre ricoperte e clienti illustri rappresentati.
Elsa Fornero, 63 anni.
Quanto a Elsa Fornero, la nuova ministro del Welfare con delega alle Pari opportunità, ha un curriculum troppo lungo da elencare. A 63 anni è docente di economia politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Torino e vice-presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo. E’ stata consulente della Banca Mondiale, ha fondato a Moncalieri uno dei maggiori centri studi europei sullo Stato sociale, il Cerp.
Il Presidente del Consiglio Mario Monti.
Tre donne ministro che non vengono dalla carriera politica, delle quali valuteremo i programmi e i provvedimenti. Ma per il momento guardiamo al valore simbolico della loro nomina: un passo avanti per il riconoscimento delle donne in Italia, una misura che un po’ ci allontana dall’essere il fanalino di coda d’Europa nel campo della parità. Soprattutto perché nel loro caso è stata rispettata la regola aurea che dovrebbe presiedere a ogni carriera: si è guardato al merito.
Rosanna Biffi