Raimondi canta Verdi tra le stelle

Il grande baritono Ruggero Raimondi racconta l'allestimento dei "Lombardi alla prima crociata" sulle terrazze del Duomo di Milano.

13/07/2011
Ruggero Raimondi.
Ruggero Raimondi.

Giuseppe Verdi fra le guglie del Duomo di Milano. Venerdì 15, con replica il 18, la Veneranda Fabbrica della cattedrale milanese presenterà sulle Terrazze dominate dalla Madonnina l’opera I Lombardi alla prima crociata di Giuseppe Verdi in forma di concerto: e sarà Ruggero Raimondi ad interpretare la parte di Pagano. Mitico protagonista della scena lirica internazionale (il grande pubblico lo ricorda soprattutto per l’interpretazione vocale e la presenza scenica del film Don Giovanni di Losey, o per la partecipazione alla produzione televisiva del 2010 Rigoletto a Mantova, ma gli appassionati lo annoverano fra le grandi voci dell’ultimo mezzo secolo), Raimondi, bolognese classe 1941, è un artista di proverbiale versatilità  (le sue doti di attore sono davvero uniche) ed intraprendenza: “Mi piace portare la musica in luoghi e situazioni diverse. Una volta ho addirittura cantato Mozart a Sarajevo, durante la guerra. E credo che sarebbe bellissimo se chiese e cattedrali si aprissero sempre più alla musica”.

La sua generosità è pari alle sue doti di interprete:  e tante sono le iniziative promosse a sostegno dei più deboli. Ma alla domanda se la generosità deve essere una dote di un grande artista, risponde con modestia: “Anche io da giovane sono stato egoista come tutti. Perché un cantante lo deve essere. Deve proteggere la voce, deve scegliere i ruoli, pensare alla carriera. Poi io ho avuto la fortuna di fare tutto quello che sognavo nella vita. E se faccio qualche cosa per gli altri, preferisco che non si sappia”. Torniamo al concerto sopra il Duomo: “La scelta dell’opera I Lombardi, che ho già cantato in almeno 4 occasioni, è anche un modo per celebrare il gesto eroico del Conte Luigi Torelli che al termine delle Cinque giornate di Milano salì sul Duomo a porre la bandiera italiana tra le braccia della Madonnina. Sono un appassionato scalatore: ma questa volta non correrò questo rischio!”, sottolinea sorridendo. “Però cantare sul  Duomo è un’emozione grandissima: si vede la città di Milano, si vedono i grattacieli, si ammirano le statue e le guglie che rendono questa cattedrale unica. E poi, si è vicini al Cielo!”. Grande interprete Verdiano, Raimondi ha del resto un’idea precisa sulla spiritualità del genio di Busseto: “Verdi era un anticlericale, ma nella sua opera si respira la sete di Dio. La sua musica è intrinsecamente religiosa. Ed anche ne I Lombardi c’è un’aria che è una bellissima preghiera, e l’esortazione di Verdi a non coinvolgere Dio nelle azioni umane come le Crociate, quando il solo scopo è l’interesse. Ed anche questo, secondo me, è spirito religioso”.

Ruggero Raimondi ha cantato con i più grandi direttori e registi del nostro tempo, e il Don Giovanni nel film di Losey (oggi distribuito dalla Mutlimedia San Paolo) è una vetta della sua carriera. Lei è diventato quasi un’icona grazie al manifesto del film ed alle inquadrature: “Quel Don Giovanni ha cambiato la storia dell’opera al cinema. Ma anche la mia personale: da allora non ho più interpretato Don Giovanni, perché ritrovare quelle condizioni sceniche e musicali sarebbe stato impossibile!”. I Lombardi alla prima crociata, inserito nelle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, servirà per raccogliere fondi per il restauro del Duomo di Milano. L’ingresso con donazione (minimo 100€) può essere prenotato ai numeri 0272022656. Informazioni al sito: www.duomomilano.it  

Giorgio Vitali
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