07/02/2013
Picasso sosteneva che “Alcuni uomini trasformano un punto giallo in sole, altri il sole in un puntino giallo”. Sta a noi insomma trovare il buono nella realtà che ci circonda, anche se a volte ci viene la tentazione di spegnere la tv al momento del telegiornale, perché non sopportiamo più le “brutte notizie”.
Questa mattina circa 100 mila romani avranno strabuzzato gli occhi quando hanno preso una copia del quotidiano Metro, distribuito gratuitamente nelle principali stazioni ferroviarie e della metropolitana della Capitale. Greenpeace, infatti, ha distribuito un facsimile del popolare quotidiano gratuito, quasi identico all’originale, con notizie verosimili cariche di positività e speranza, che avranno strappato più di un sorriso.
“Il giornale che hai appena letto è troppo bello per essere vero!” si legge nell’ultima pagina, dove viene svelata l’iniziativa. D’altronde è credibile che gli USA di Obama raccolgano la sfida dei cambiamenti climatici ed entrino nel Protocollo di Kyoto dopo anni che fanno orecchie da mercante? E che venga finalmente istituito un Tribunale Internazionale per l’Ambiente per punire i responsabili di disastri ambientali che rimangono impuniti, da Bhopal ai disastri petroliferi?
“Ecco cosa vorremmo leggere sui giornali. Ancor più vorremmo denunciare come i temi ambientali siano completamente assenti dall’informazione e, soprattutto, dalla campagna elettorale”, afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace, che precisa: “Alcune tra le notizie riportate nell’edizione “verde” di Metro sono di pura fantasia, altre non lo sono affatto. Sono veritieri, ad esempio, i dati pubblicati sulla mortalità prematura causata dalle centrali a carbone in Italia (570 casi l’anno), quello sui risparmi garantiti dalle rinnovabili in termini di mancate importazioni di fonti fossili (fino a 10 miliardi di euro l’anno, agli attuali livelli produttivi), quello sul potenziale occupazionale delle fonti pulite”.
Nel giornale dei sogni c’è spazio per tante buone notizie per il nostro territorio martoriato da produzioni inquinanti che sarebbe bello fossero vere. Di fronte all’Ilva di Taranto ecco nascere un mega parco eolico off shore che dà lavoro a 2.000 lavoratori in 3 anni, mentre il Delta del Po vede la scomparsa della centrale di Porto Tolle, trasformata in un avveniristico centro visite del parco ecocompatibile.
Altro che restituzione dell’IMU promessa da Berlusconi, nell’articolo di spalla in prima pagina dell’edizione facsimile di Metro stampata da Greenpeace, la notizia è che non pagheranno la tassa gli immobili in classe energetica A, ad alta efficienza energetica. Troppo pochi ancora purtroppo nel Belpaese!
I leader politici impegnati nella campagna elettorale che cambiano radicalmente strategia, puntando sulla green economy e promettendo una vera rivoluzione energetica è la notizia d’apertura della prima pagina. Anche questa una notizia da giornale dei sogni, visto che di ambiente, salute, paesaggio e cultura i nostri politici parlano molto poco.
“Da due mesi siamo impegnati a chiedere ai leader politici e ai partiti una risposta a 9 quesiti sul futuro energetico del Paese. Quando parliamo di energia parliamo di un pezzo centrale dell’economia, ma anche di ambiente, salute pubblica, lavoro, finanza. Queste stesse domande, insieme a Greenpeace, le hanno poste – su www.IoNonViVoto.org - oltre 50 mila italiani che hanno firmato la nostra petizione. Molti politici ci hanno risposto, alcuni prendendo impegni importanti, mentre da Bersani, Monti e Berlusconi, ancora solo un silenzio pieno di indifferenza” conclude Boraschi.
Felice D’Agostini